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Battleborn - provato alla Gamescom

Dopo il grande successo di Borderlands, Gearbox Software si prepara a lanciare la sua nuova IP Battleborn, caratterizzata da un ricco e variegatissimo cast di personaggi giocabili e modalità sia cooperative che competitive. 2K Games ci ha dato la possibilità di provarlo con mano alla Gamescom, e ne abbiamo approfittato per cercare di capire il reale valore del gioco: eccovi le nostre impressioni.
Battleborn è la terza IP ideata da Gearbox dopo Brothers in Arms e Borderlands, e stavolta lo sviluppatore texano prova a cimentarsi con quello che definisce un "hero shooter": un FPS caratterizzato da un cast di protagonisti estremamente vario, ognuno dei quali caratterizzato da poteri molto diversi dagli altri e dal design unico. La storia del gioco è ambientata nel sistema Solus, l'unico ancora integro dopo il progressivo collasso dell'universo e per questo meta di tutte le civiltà che hanno cercato scampo dalla distruzione. Ovviamente la convergenza di tante razze diverse nello stesso punto dell'universo non ha fatto che creare attriti, con ogni fazione che vuole far prevalere la propria idea su come sfruttare l'ultima stella rimasta: tutto questo finché non arriva il classico cattivone che mette tutti d'accordo su quale sia la minaccia più immediata da fronteggiare. Questo è il signore della guerra Lothar Rendain che, accordatosi con i Varelsi, gli esseri intradimensionali responsabili della distruzione dell'universo, ha deciso di annientare anche quest'ultimo sistema solare così da poter viaggiare insieme ai suoi alleati verso la loro dimensione di provenienza. Venute a conoscenza delle intenzioni di Lothar, quindi, tutte le altre razze si alleano per cercare di fermarlo mettendo in campo i Battleborn, ossia i loro migliori eroi specificamente forgiati per la battaglia.

Il gioco ci metterà a disposizione al lancio ben 25 eroi diversi tra i quali scegliere per la nostra avventura, ognuno dei quali caratterizzato da poteri, armi e ed abilità diverse: ci saranno ad esempio personaggi specializzati nei combattimenti corpo a corpo, nelle armi pesanti, negli attacchi da lontano, nel supporto e così via, ed ognuno avrà abilità uniche come il volo, il teletrasporto o l'invisibilità. Battleborn si giocherà basilarmente come un FPS a squadre, ma quello che lo differenzierà da altri titoli dello stesso genere è il fatto che, all'inizio di ogni match, tutti i giocatori partiranno sempre dal livello base e potranno evolvere il proprio personaggio scegliendo varie abilità man mano che salgono di livello, fino a raggiungere il livello massimo di 10 potenziamenti ottenuti. Il gioco offre sia tre diverse modalità competitive giocabili 5 contro 5 che una vera e propria storia giocabile sia da soli che in co-op a 5 giocatori (anche in split-screen locale); proprio questa è stata l'oggetto della prova su strata offertaci da 2K Games alla Gamescom.

MX Video - Battleborn


Una volta seduto alla postazione di gioco, la schermata pre-partita mi ha permesso di scegliere il personaggio da utilizzare e, tra vari personaggi piuttosto "esotici", ho deciso di andare sul sicuro scegliendo il soldato Oscar Mike dotato di fucile d'assalto, lanciagranate e tuta camuffante che gli permette di diventare invisibile per brevi periodi di tempo. Inizio la partita insieme ad altri 4 giornalisti, ognuno con i propri - distintivi - personaggi tra i quali una sorta di gentleman robot, un guerriero dotato di due lame rosso fuoco ed una sorta di robottone molto veloce e capace di volare.

Questa prima selezione pre-missione mi ha messo il dubbio, tuttora non chiarito, di come funzionerà la progressione nella campagna: la missione provata mi ha permesso di scegliere l'eroe da utilizzare che ha iniziato al livello zero con la possibilità di potenziarlo man mano durante il combattimento, quindi immagino che invece di farci svolgere tutta la storia con lo stesso personaggio, il gioco sarà organizzato a missioni singole nelle quali potremo ogni volta decidere con chi combattere. Non è chiaro però se ci sarà qualcosa che potremo portare con noi di partita in partita anche se cambiando personaggio, o se ogni capitolo sarà come un inizio da zero; purtroppo non ho avuto l'opportunità di chiederlo agli sviluppatori.

Il gameplay è fin dall'inizio estremamente familiare: se avete già giocato ad un qualsiasi FPS, ma soprattutto se avete giocato a Borderlands, non faticherete affatto ad ambientarvi e tutto sembrerà estremamente immediato ed intuitivo. Anche il design coloratissimo di livelli, personaggi e nemici funziona molto bene nel gioco rendendo ben visibili tutti gli elementi della mappa, portando peraltro una boccata d'aria fresca ad un genere che è sempre troppo spesso dominato da visuali realistiche e dalle tonalità scure; non che Borderlands non ci avesse già abituato a qualcosa del genere, ma qui il tutto è ancor più estremizzato ed il design risulta molto più ispirato e piacevole.

Lo scopo della missione era quello di superare una fortezza nemica per proseguire nei territori dietro di essa, e per far ciò dovevamo aprire diversi portali bloccati da delle barriere energetiche: il primo obiettivo era quindi quello di raggiungere una alla volta le postazioni di controllo per disattivare le barriere e, dopo aver fronteggiato diverse ondate di nemici di tipi e taglie diverse - c'erano i colossi che lanciavano granate da lontano ed una sorta di lupi alieni che preferivano attaccarci più direttamente, ma tutti accompagnati dall'inconfondibile indicatore di corazza e salute - siamo riusciti a superare la fortezza.

Mentre combattevo il gioco si preoccupava di ricordarmi quando avevo raccolto abbastanza esperienza per salire di livello e aggiungere una nuova abilità al mio personaggio: ogni volta che questo avveniva bastava un pressione sulla croce direzionale per visualizzare il sistema Helix mostrante tutte le abilità già sbloccate e quelle da sbloccare. Per ogni livello ottenuto, il sistema ci permette di scegliere una di due abilità proposte, così da permetterci di personalizzare l'evoluzione del personaggio ma mantenendolo sempre all'interno di un percorso prefissato: per il mio Oscar ho potuto ad esempio scegliere, al livello 1, tra un miglioramento alle granate o al generatore di scudo mimetico, mentre al secondo potevo scegliere se aggiungere un "effetto napalm" alle granate oppure dotarle di un effetto a grappolo, con 5 sotto-granate che si generavano all'impatto della prima, mentre al terzo livello ho potuto scegliere se dotare il mio fucile di un mirino red dot o di uno telescopico e così via. La scelta è sempre risultata estremamente immediata, e non ho mai avuto la sensazione che interrompesse per troppo tempo l'azione.

Dopo aver superato la fortezza, abbiamo trovato una sorpresa ad aspettarci: un enorme ragno meccanico alleato che ci ha accompagnato nel resto della missione. Questo disponeva di diversi slot d'espansione che potevamo attivare spendendo le "schegge", una sorta di valuta rilasciata dai nemici sconfitti. La prima espansione era molto economica e consisteva nel dotarlo di una torretta mitragliatrice, ma man mano che avanzavamo nel territorio alieno guadagnando altre schegge, abbiamo potuto dotarlo di altre feature come uno scudo protettivo sferico sotto il quale noi stessi potevamo proteggerci ed un lanciamissili. Quando venivamo abbattuti da un nemico, un countdown scandiva il tempo che avevamo per farci ravvivare da un compagno prima della morte definitiva, ed era anche possibile premere un pulsante per mandare una richiesta d'aiuto agli amici: una volta morti definitivamente si ripartiva dal punto di respawn più vicino e si perdevano una parte delle schegge e punti esperienza guadagnati. La partita si è infine conclusa con l'apertura di un grande portale da parte del ragno robot dal quale sono uscite orde di nemici che abbiamo dovuto obliterare senza pietà.

Alla fine sono uscito molto soddisfatto dalla mia prova su strada, e devo dirvi la verità: mentre mi ero seduto alla postazione pensando "dai leviamoci sto dente, proviamo anche questo gioco" un po' perché sopraffatto dalla fatica della Gamescom (si vedono e provano tanti giochi ma l'inondazione di informazioni alla lunga può essere stremante) ed un po' perché avevo inquadrato questo titolo come un semplice FPS/MOBA non troppo interessante, ne sono uscito esclamando "Oh my god, devo averlo! Un altro gioco da prendere al lancio!"

Battleborn si è infatti rivelato come uno dei giochi più sorprendenti, e divertenti pad alla mano, dell'intera fiera tedesca: se lo stavate snobbando per via dei personaggi stravaganti vi consiglio davvero di dargli un'opportunità soprattutto se avete amato il gameplay di Borderlands, mentre se eravate interessati ma in attesa di conferme sulla qualità del gioco, vi confermo che meriterà tutta la vostra attenzione. Il 9 febbraio 2016 è la data fissata per l'uscita del gioco.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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