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Mighty No.9
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Mighty No.9 - provato alla Gamescom

Forte degli ottimi risultati ottenuti con la campagna Kickstarter e della guida esperta di Keiji Inafune, co-designer del mai dimenticato Mega Man, Mighty No.9 è quasi pronto per arrivare sulle nostre console. Un piccolo posticipo ha infatti rimandato l’uscita ai primi mesi del 2016 ma a Colonia abbiamo potuto comunque provare una versione quasi definitiva del titolo. Ecco le nostre impressioni!
In un’accogliente stanzetta ricavata all’interno dello stand di Deep Silver alla Gamescom troviamo ad accoglierci il producer del gioco Nick Yu che, senza particolari introduzioni, ci invita ad impugnare il pad per provare in prima persona una versione praticamente definitiva dell’ultima fatica del suo team, ovvero Mighty No.9. Per sua stessa ammissione lo sviluppo del gioco è infatti terminato ed il recente rinvio si è reso necessario solo per bilanciare ed ottimizzare ulteriormente il titolo, così da raggiungere gli standard di qualità che gli sviluppatori si sono prefissati per quello che è, a tutti gli effetti, il seguito “spirituale” della saga di Mega Man.

Un’eredita importante che lo studio di sviluppo si prefigge di onorare e modernizzare al meglio proponendo al pubblico un shooter a scorrimento in 2D con grafica tridimensionale nel quale impersonare Beck, il nono di una serie di robot che dovrà affrontare i suoi mal funzionanti predecessori per salvare il pianeta da un’orda di automi inferociti. Per farlo potrà fortunatamente contare sulle sue capacità atletiche e robotiche nonché su un nutrito arsenale di armi ed armature, ma non solo. Il protagonista potrà infatti assorbire l’energia dei propri avversari dopo averli indeboliti, così da potenziare per un tempo limitato alcune caratteristiche come velocità, resistenza, quantità di danni, ecc. Ogni avversario avrà un colore differente che indicherà quale caratteristica potrà essere incrementata e la quantità di energia che potremo assorbire dipenderà sia dalla sua potenza sia da quanto lo avremo indebolito. Una volta che li avremo “fiaccati” come si deve, i nemici cambieranno infatti colore e, se continueremo a colpirli, la quantità di energia da assorbire diminuirà fino a svanire completamente. Per contro però, se lasceremo loro il tempo di recuperare le forze, torneranno del colore precedente, costringendoci ad attaccarli nuovamente per poterli sfruttare a nostro vantaggio.

Un meccanismo che all’apparenza può sembrare complicato ma che necessità di pochi istanti per essere assimilato, così come il sistema di controllo basato su pochi semplici tasti. Levetta sinistra per spostarsi, un tasto dedicato al salto, uno all’utilizzo delle armi, un dorsale per effettuare un breve sprint in avanti ,un tasto deputato all’utilizzo di eventuali medikit raccolti e un paio per cambiare al volo arma ed armatura. Così semplice ed immediato che sia io che i due colleghi stranieri presenti nella stanza abbiamo impiegato circa 30 secondi per familiarizzare con il sistema di gioco, che si è rivelato frenetico sin dai primi istanti. Una volta avviato il livello è infatti necessario avanzare senza sosta verso la fine dello stesso, abbattendo i nemici che si frappongono tra noi e la vittoria e superando le numerose insidie preparate per noi dai level designers.

Come da tradizione nei giochi di questo genere Mighty No.9 ci vedrà attraversare numerose ambientazioni futuristiche ricche di salti, ascensori, pavimenti pericolanti e numerose altre trappole che si sviluppano sia orizzontalmente che verticalmente. Anche i fondali, tutti completamente realizzati in 3D, diventeranno parte integrante del gameplay in alcuni punti, modificandosi o distruggendosi per diventare elementi attivi dell’azione. Al termine dei livelli capiterà poi di incontrare un classico boss, da abbattere dopo averne identificato il punto debole. Questi scontri, per quanto visto e provato, saranno particolarmente articolati costringendoci ad inseguimenti, spostamenti su differenti livelli e continui cambi di strategia che rendono le battaglie uniche e ben caratterizzate.

Tecnicamente il titolo riprende senza farne segreto lo stile della serie Mega Man, riproponendolo in chiave moderna. Il design orientale dei personaggi e delle ambientazioni ricorda sin dai primi istanti quello del titolo a cui si ispira senza però sminuire le capacità degli hardware più moderni. La definizione e il livello di dettaglio sono ottimi in ogni occasione e, nel corso della prova, tutto si è sempre mosso con estrema fluidità anche durante i passaggi più affollati ed esplosivi. Il sistema di controllo, come detto in precedenza, è immediato e funzionale così da rendere molto rapido il processo di avvicinamento anche ai giocatori meno avvezzi. Padroneggiare al meglio le capacità di Beck richiederà invece qualche ora in più, soprattutto se si considera che durante tutta l’avventura verranno sbloccati nuovi potenziamenti fondamentali per proseguire, che richiederanno sempre un minimo di pratica.

Portare a termine ogni livello richiederà dai 15 ai 30 minuti, a seconda delle vostre abilità e del livello di difficoltà selezionato tra i 4 disponibili, ai quali si aggiunge la modalità Maniac basata su una semplice filosofia, ovvero 1 shot, 1 kill, che saprà mettere alla prova (e mandare al manicomio ne sono certo) anche i giocatori più esperti. In caso di difficoltà però non disperate. Gli sviluppatori hanno previsto anche una divertente modalità cooperativa per due giocatori, che ci permetterà di affrontare qualunque livello con l’aiuto di un amico.

In conclusione sembra quindi che Mighty No.9 abbia davvero tutte le carte in regola per rivelarsi un ottimo platform-shooter vecchio stile, capace di rendere omaggio ad un mostro sacro come Mega Man senza però risultare antiquato. Durante la mia prova ho potuto sia testare in prima persona le qualità del gioco, sia osservarle come spettatore esterno e la sensazione che ne ho avuto è davvero positiva. Le innovazioni al sistema di gioco classico e un comparto tecnico di prim’ordine donano al genere nuovo vigore e l’ottimo sistema di controllo permette a tutti, amanti del genere o esordienti totali, di padroneggiare in pochi istanti la situazione così da potersi divertire senza troppe attese. Speriamo solo che anche l’attesa per l’uscita non sia troppo lunga visto che, a furia di rinvii, sono ormai passati quasi due anni dall’annuncio e che questi mesi aggiuntivi consentano davvero agli sviluppatori di ottimizzare ancora di più la versione finale. Se anche voi non vedete l’ora di mettere le mani su Mighty No.9 continuate dunque a seguirci per non perdere nessun aggiornamento, in attesa della nostra futura recensione!

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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