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img One Piece: Burning Blood
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One Piece: Burning Blood - anteprima hands-on

A pochi mesi dall’uscita Bandai Namco ci ha permesso di provare in anteprima One Piece: Burning Blood, titolo in sviluppo presso gli studi di Spike Chunsoft che promette di farci rivivere le avventure di Rufy e della sua ciurma attraverso le meccaniche tipiche dei picchiaduro orientali. Potevamo forse rinunciare a darcele di santa ragione? Ovviamente no e questo è il nostro resoconto!
Annunciato al TGS 2015, One Piece: Burning Blood prosegue la tradizione dei titoli dedicati al famoso manga di Eiichirō Oda trasportando sulle nostre console, inclusa finalmente anche quella di casa Microsoft, una parte dell’immenso e bizzarro universo creato negli anni dall’autore. Il gioco è a tutti gli effetti un classico picchiaduro che prosegue sulla scia degli episodi precedenti, e nel quale rivivremo le vicende legate all’arco narrativo dedicato alla base Marineford. A fare gli onori di casa durante la tappa milanese del press tour del titolo sono Koji Nakajima, producer di Bandai Namco, e Hiroyuki Kaneko, Game Director di Spike Chunsoft, che, alternandosi al microfono, hanno illustrato alla platea le caratteristiche di Burning Blood attraverso filmati e alcune brevi sequenze giocate, dedicate sia alla modalità Versus che alla tanto attesa modalità Storia, denominata “Guerra Suprema”.

Questa modalità, come accennato in precedenza, permetterà ai giocatori di ripercorrere le vicende, e soprattutto le battaglie, dell’arco narrativo legato alla base di Marineford e vedrà ovviamente come protagonista principale Rufy, l’eroe della serie, ma non solo. Come tutti gli appassionati sanno One Piece propone infatti un numero praticamente infinito di personaggi, tutti dotati di un proprio carisma e di un ruolo specifico nella storia e un titolo dedicato a questo manga non poteva quindi limitarsi a raccontare la storia da un solo punto di vista. Ecco perché, oltre a Cappello di Paglia, potremo giocare anche nei panni di Akainu, Barbabianca e Ace, vivendo la storia dalla loro prospettiva in emozionanti sfide 1vs1. A mostrarci come funzionerà questa modalità è stato proprio Hiroyuki Kaneko, che ha intrattenuto la platea giocando personalmente uno dei primi combattimenti che andremo ad affrontare come Ace, ovvero quello con Barbanera. Le sequenze in-game si intervallano alle fasi narrative con naturalezza e, anche durante gli scontri, i personaggi continueranno a dialogare tra loro, proprio come accade nei manga. Lo stile grafico della serie One Piece appare riprodotto alla perfezione, sia per quanto riguarda il design dei personaggi che per le ambientazioni, e il combattimento scorre senza particolari difficoltà anche se, a onor di cronaca, il povero Hiroyuki ha dovuto subire una bruciante sconfitta prima di risollevarsi e trionfare sul proprio avversario, a dimostrazione del fatto che anche la modalità “Guerra Suprema” saprà dare del filo da torcere ai giocatori, proprio come le classiche sfide.

Sfide che ricoprono un ruolo fondamentale nel titolo di Spike Chunsoft e che vedranno i giocatori affrontare le classiche battaglie contro la CPU o contro altri giocatori umani, partendo dagli scontri 1vs1 per arrivare alla modalità TAG 3vs3, nella quale potremo selezionare ben 3 personaggi tra quelli riprodotti con i quali sfidare i nostri avversari. Il roster a nostra disposizione comprende, oltre ai 4 protagonisti principali già citati, un elenco davvero corposo di combattenti legati in qualche modo alla saga di Marineford, per un totale di oltre 34 personaggi già confermati ai quali presumibilmente andranno ad aggiungersene altri da qui all’uscita. Ogni combattente può contare su un attributo principale legato a Velocità, Potenza o Astuzia che ne influenza lo stile di combattimento, oltre che a tutte le tipologie di attacco trasposte fedelmente dal manga. I personaggi che possiedono un frutto Rogia come Ace, Sabo e Crocodile potranno per esempio sfruttare la “Difesa Rogia” per annullare gli attacchi fisici o attivare alcune mosse speciali mentre altri, come Rufy, Frankie o X-Drake, potranno trasformarsi per un breve lasso di tempo accedendo a poteri ed attacchi speciali. Infine sarà possibile selezionare fino ad un massimo di 3 personaggi di supporto che non prenderanno direttamente parte alla battaglia ma che contribuiranno alla nostra vittoria con alcune abilità speciali, attivabili in battaglia per un numero limitato di volte tramite l’utilizzo della croce direzionale. Anche in questo caso le possibilità di scelta sono molteplici e si va dalle classiche abilità difensive che permettono di recuperare PV a quelle offensive che permettono di potenziare i propri attacchi basandoci sui potenziamenti dell’avversario.

MX Video - One Piece: Burning Blood

Tanta carne al fuoco insomma, che io e il nostro Diego "Pipco" non vedevamo l’ora di provare. Proprio per questo motivo, una volta terminata la presentazione, decidiamo di assistere ad un breve combattimento prima di impugnare i pad. La demo a nostra disposizione permetteva di giocare scontri tra giocatori o contro la CPU solo nella modalità TAG 3vs3, e includeva 21 dei personaggi già annunciati, 6 personaggi di supporto e 5 arene tra cui il Palazzo di Alubarna, il Colosseo di Dressrosa e il ponte della Thousand Sunny. Mentre un altro giornalista affronta il suo primo combattimento proprio nel Colosseo di Dressrosa, io approfitto per prendere confidenza con i comandi, che prevedono l’utilizzo di un singolo tasto, il quadrato, per gli attacchi normali e la pressione simultanea di due tasti frontali per l’utilizzo degli attacchi utili ad aprire la guardia avversaria, che si attiva tenendo premuto il tasto cerchio. Al tasto triangolo è deputato l’utilizzo delle tecniche uniche di ogni personaggio e, alternando questi attacchi a quelli normali, è possibile concatenare combo devastanti. Tante le funzionalità deputate ai tasti dorsali. Tenendo premuto quello sinistro e premendo uno dei tasti frontali sarà possibile utilizzare alcuni attacchi speciali mentre premendo quello destro attiveremo le abilità come la Difesa Rogia o gli attacchi Haki, utili proprio per scardinare questo tipo di guardia. Infine, utilizzando le levette posteriori, è possibile passare da un personaggio all’altro mentre premendo la levetta destra si attiva la modalità Furia, con relativo attacco supremo, ma solo dopo aver riempito la barra del Furore a suon di Combo. Confusi? Non preoccupatevi: lo ero anch’io, ma è bastata un po’ di pratica per chiarirmi le idee.

Una volta presa confidenza con i controlli decidiamo di scendere sul campo di battaglia. Diego seleziona Rufy, Boa Hancock e Barbabianca mentre io opto per Ace, Nami e Franky. Lascio a lui la scelta del terreno di scontro e, dopo una lunga sequenza di presentazione iniziale, ci ritroviamo nuovamente nel Colosseo di Dressrosa. Lo scontro inizia subito senza esclusione di colpi, con Diego che sfrutta la rapidità di Rufy per mettermi in difficoltà mentre io cerco di familiarizzare con i controlli trincerandomi in difesa. La parata funziona, ma deve essere attivata con il giusto tempismo e comunque non garantisce una difesa sicura al 100%, quindi inizio ad attaccare cercando un varco tra i suoi colpi. L’azione è frenetica, ricca di colpi spettacolari e scene d’intermezzo quindi bisogna essere bravi a capire cosa sta succedendo e a reagire di conseguenza. Quando prendo confidenza con gli attacchi di Ace la barra dei PV è quasi a zero quindi decido di cambiare personaggio affidandomi a Nami. La sua velocità mi permette di fronteggiare gli attacchi e, grazie alla pratica fatta con Ace, riesco a recuperare parte dello svantaggio, almeno fino a quando Diego non sfodera le “qualità” di Boa Hancock. Le due guerriere si battono selvaggiamente ma alla fine è Nami a soccombere. Non mi resta che passare a Franky, che grazie alla sua potenza mette rapidamente alle strette Hancock, costringendo Diego a passare al suo ultimo personaggio. Provo il tutto per tutto tornando ad Ace e sfruttando la Guardia Rogia. Il sistema sembra funzionare ma, anche alternando difesa ed attacco, finisco per soccombere. Non mi resta che utilizzare solo Franky, attivando nel mentre uno dei personaggi di supporto così da potenziare i miei attacchi. Peccato però che Diego nel mentre abbia riempito la barra Furore di Rufy e mi infligga un sonoro K.O. attivando uno degli attacchi Furia del personaggio. 1 a 0.

Diego gioisce e festeggia, io prendo tempo e mi alleno in uno scontro con la CPU. Il combattimento contro l’I.A. si rivela decisamente meno impegnativo del precedente, vuoi perché ho già appreso le basi del sistema di controllo vuoi perché gli avversari non sembrano essere particolarmente determinati, almeno non al livello di difficoltà impostato nella demo. Pochi minuti e regolo l’avversario senza troppe sofferenze. Mi sento pronto per la rivincita e lancio quindi il guanto di sfida al mio compare, proponendo uno scontro completamente casuale. Pochi istanti e ci ritroviamo nuovamente sul campo di battaglia pronti per il secondo round. E le differenze rispetto a prima si notano subito. Una volta capito come concatenare le combo ed utilizzare in modo sensato gli attacchi speciali attivabili con il tasto dorsale sinistro, il combattimento volge infatti rapidamente a mio favore. Diego si difende e cerca di attaccarmi ma io passo al mio secondo personaggio, Crocodile, attivando nel contempo uno dei personaggi di supporto, che aumenta il mio potere di attacco e con lui sconfiggo definitivamente il primo combattente del team di Diego. Ingenuamente penso di avere il match sotto controllo e mi distraggo, tanto che il mio avversario riesce a concatenare una serie di colpi micidiali con il suo secondo combattente. Sto per cambiare nuovamente formazione quando mi ricordo di avere tra le mie fila un personaggio di supporto capace di ripristinare i PV, la Dottoressa Kureha, e decido di osare. Curo il mio lottatore e passo al contrattacco. La barra del Furore è ormai piena quindi inizio a bersagliare Diego con le mie abilità speciali, sconfiggendo anche il suo secondo combattente. Siamo alla resa dei conti e decido di mandare in panchina Crocodile, dimenticandomi però di essere a corto di Furore, necessario per effettuare i cambi. Crocodile viene quindi sconfitto ma con il mio terzo personaggio, Barbabianca, riesco comunque a chiudere il match, pareggiando la sfida tra membri di MondoXbox.

Lasciati i pad nelle mani di altri colleghi bramosi di testare il gioco, ho giusto il tempo per assistere da spettatore a qualche altro incontro così da confermare le mie sensazioni. One Piece: Burning Blood si è dimostrato un picchiaduro frenetico, con un sistema di controllo non proprio immediato ma che, una volta padroneggiato, permette ai giocatori di trasportare sullo schermo tutta la follia distruttiva vista nel manga. Bisogna imparare a conoscere le abilità e i punti deboli di ogni personaggio, così da saperli sfruttare a proprio vantaggio e, nel caso delle sfide 3vs3, saper costruire una squadra equilibrata. Certo, con un roster così ampio non sarà facile approfondire ogni singolo lottatore, ma l’impressione è che basti conoscerne la tipologia per avere comunque un vantaggio. L’aggiunta dei personaggi di supporto, utilizzabili quasi in qualunque momento, aumenta ulteriormente il numero delle variabili e permette di creare innumerevoli combinazioni sul campo di battaglia. Tecnicamente il titolo si presenta in ottima forma, con una grafica in Cel-Shading pulita e che riproduce alla perfezione il folle design dei personaggi e dei loro colpi più famosi. Buona anche la qualità delle arene, che presentano molti elementi distruttibili e che riproducono fedelmente alcuni dei luoghi più famosi della saga. Forse si poteva fare di più per quanto riguarda il livello di dettaglio generale ma nel complesso il gioco è davvero ben realizzato e, soprattutto, fluido in ogni situazione, anche la più caotica. E fidatevi. Di situazioni caotiche ne vedrete davvero tante, sia durante i combattimenti che durante le numerose sequenze che precedono o seguono gli attacchi più spettacolari. Confermata anche per questo episodio la volontà di non inserire altre lingue parlate oltre al giapponese, lasciando ai sottotitoli l’onere di tradurre nella nostra lingua i numerosi dialoghi.

A conti fatti One Piece: Burning Blood sembra quindi essere un picchiaduro interessante, forse non per tutti ma capace di appassionare sia gli amanti del manga originale che tutti coloro che apprezzano il genere. Il sistema di combattimento frenetico, basato su numerosi attacchi e abilità speciali che si alternano a parate e trasformazioni, si è dimostrato divertente e ben costruito e il bizzarro fascino dell’Universo creato da Eiichirō Oda, perfettamente ricreato nel gioco, non può che aggiungere valore alla produzione. Peccato solo di non aver potuto provare con mano la modalità Storia e che le informazioni sull’annunciato supporto alle modalità online siano ancora praticamente inesistenti. La speranza è dunque che Bandai Namco e Spike Chunsoft riescano ad infondere anche in queste modalità la frenesia e le buone qualità viste durante la prova e che rilascino parecchie informazioni in merito da qui sino all’uscita, prevista per il 3 di giugno, così da confermare le nostre impressioni. Continuate quindi a seguirci per non perdere nessun aggiornamento!

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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