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For Honor - provato alla Gamescom

Mentre porta avanti molti franchise già noti, Ubisoft non smette di esplorare nuove IP e modelli di gameplay. Il loro più recente sforzo in tal senso è For Honor, gioco di combattimenti medievali che abbiamo potuto provare alla Gamescom. Eccovi com'è andata.
Anche se disporrà di una lunga campagna giocabile sia in singolo che in co-op (locale o online) e che ci vedrà fronteggiare gli eserciti comandati dal misterioso villain Apollyon, gran parte del focus di For Honor sta nel comparto multigiocatore, ed è proprio questo che Ubisoft mi ha invitato a provare nel corso della Gamescom.

La demo presente in fiera vedeva due squadre da quattro giocatori fronteggiarsi nella modalità Dominion, che vede due team contrapposti impegnati ad occupare e mantenere per il maggior tempo possibile tre diverse aree della mappa, due ai lati esterni ed una centrale. Prima di avviare la sessione, uno sviluppatore ci ha chiesto di indossare le cuffie spiegando che in questa modalità la cooperazione tra i giocatori è fondamentale, e la cosa è diventata molto evidente una volta sul campo di battaglia.

Ma prima di dare inizio alle danze ogni giocatore ha dovuto scegliere un guerriero da una delle tre fazioni presenti nel gioco: Cavalieri, Vichinghi e Samurai. Credo che questa selezione iniziale fosse solo per la demo, perché nel gioco finale ogni giocatore avrà il proprio eroe scelto inizialmente (saranno presenti diverse classi con caratteristiche specifiche per ogni fazione) che progredirà con un sistema di punti esperienza ed oggetti guadagnati in battaglia, sia cosmetici che migliorativi per le prestazioni. E non è necessario che in un team gli eroi siano tutti della stessa fazione: nel mio, ad esempio, io ed un altro giornalista avevamo scelto il samurai, mentre gli altri due erano un cavaliere ed un vichingo.

MX Video - For Honor

E' passato un annetto da quando avevo potuto giocare precedentemente a For Honor, alla Gamescom 2015, quindi è stato un bene che prima della battaglia vera e propria ci fosse un pratico tutorial a ricordarmi le meccaniche di combattimento, condivise tra single e multiplayer. Il gioco è basato su combattimenti in corpo a corpo i cui meccanismi cambiano a seconda che stiamo fronteggiando un altro eroe, controllato da un giocatore avversario, o i molti soldati guidati dall'IA che affollano il campo di battaglia; nel primo caso è possibile lockare con il grilletto sinistro l'eroe avversario mentre i combattimenti avvengono sferrando o parando i colpi spostando prima l'arma in alto, a destra o a sinistra con lo stick analogico. Per parare un attacco alto bisognerà spostare l'arma in alto e così via, ed il tutto si gioca sul tempismo e i riflessi del giocatore nel cogliere l'avversario di sorpresa. Ovviamente è presente anche la possibilità di schivare e quella di usare alcuni attacchi speciali tipici di ogni classe, ma il gameplay alla base è questo. E se a parole la cosa può sembrare semplice, diventa molto più profonda quando entrano in gioco la fisicità dei guerrieri e la massa delle armi: ad esempio se un samurai di classe leggera riesce a parare il colpo d'ascia di un enorme vichingo, avrà maggiori probabilità di sferrare un colpo mentre l'avversario si sta preparando per un nuovo attacco, seppur arrecando danni molto minori. Inoltre essendo le nostre armi piuttosto pesanti, dopo aver sferrato un colpo tenderanno a continuare il movimento in quella direzione, cosa che possiamo sfruttare per sferrare un altro veloce colpo assecondando il modo dell'arma. Ad esempio, se colpiamo da destra verso sinistra sarà poi molto più veloce attaccare da sinistra, dove la spada si trova già, piuttosto che riportarla sulla destra o in alto per sferrare un altro attacco.

Quando si combattono i soldati "carne da macello" controllati dall'IA, invece, non c'è la possibilità di lockare né si può utilizzare il sistema di attacchi e parate appena descritto: in questo caso ci si butta nella mischia sferrando attacchi a destra e a manca e rotolando per schivare gli attacchi dei nemici attorno a noi. Ovviamente sarà anche possibile incontrare un mix delle due situazioni, con i bot che ci attaccano mentre stiamo duellando con un giocatore nemico, per cui sarà necessario rompere il lock per gestire al meglio la situazione schivando, sottraendosi alla mischia e trovando una nuova posizione di vantaggio. Lo stesso dicasi qualora gli eroi nemici che si accaniscono su di noi siano più di uno.

Dopo il tutorial è stato il momento di iniziare il match: sullo schermo sono comparsi gli indicatori dei tre punti A, B e C da catturare, ed i primi momenti sono stati estremamente caotici perché ogni giocatore ha preso strade diverse salendo sulle mura, o dirigendosi ad uno dei punti di controllo ed iniziando a massacrare i bot nemici senza pensare troppo alle strategie, e questo ha penalizzato entrambe le squadre portando ben pochi risultati; dopo un po' abbiamo però iniziato a comunicare organizzandoci meglio, coprendoci a vicenda dagli attacchi nemici, aiutando i compagni morenti quando possibile (come in altri giochi, in For Honor non c'è la morte istantanea ma c'è un breve lasso di tempo durante il quale si può essere rianimati) e decidendo insieme quali punti andare a catturare, dividendoci in gruppi da due quando era necessario presidiare più punti contemporaneamente. Occupare un punto di controllo non serve solo a guadagnare punti: permette anche di recuperare la salute dopo essere stati colpiti, ed ha quindi un'importanza strategica soprattutto quando si è a corto di salute.

I combattimenti con i bot non mi sono sembrati troppo impegnativi, ma la difficoltà arriva quando si incontrano due o più eroi nemici: in questo caso il gioco non offre grandi possibilità difensive se non il cercare di sottrarsi mentre chiamiamo in aiuto i nostri compagni, ed il tutto si complica quando ci sono decine di soldati sul campo, rendendo a volte difficile anche distinguere tra compagni e nemici. In un paio di occasioni mi sono ritrovato a menar mazzate ad un compagno di squadra, preso com'ero dalla foga del combattimento, prima di rendermi conto che aveva il mio stesso colore. Ho potuto inoltre mettere alla prova anche il sistema di "rivincita": man mano che subiamo o blocchiamo i colpi avversari, un'apposita barra si riempie sempre di più permettendoci di scatenare il guerriero in una furia distruttiva, rendendolo per pochi secondi inarrestabile e velocissimo. Se usata nel momento giusto, questa possibilità può fare la differenza nelle situazioni più critiche.

Purtroppo questo non è il tipo di gioco che si riesce a valutare, né tanto meno a padroneggiare, in una sessione di 20-30 minuti: la mia esperienza è stata in gran parte caotica e quando il team aveva iniziato ad ingranare era già ora di lasciare le postazioni; nonostante questo, però, For Honor è riuscito a far trasparire una buona profondità dei combattimenti e, almeno per questa modalità, un ottimo lato tattico che necessita di una costante coordinazione tra i giocatori. Le premesse sono buone: vediamo cos'altro scopriremo prima dell'uscita di febbraio!

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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