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img Dragon Ball FighterZ
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Dragon Ball FighterZ - provato all'E3

Annunciato a sorpresa durante la conferenza Xbox all'E3, Dragon Ball FighterZ è stato una delle novità di Bandai Namco all'evento losangelino: un vero e proprio picchiaduro 2.5D con i personaggi del famoso anime/manga di Akira Toriyama e del suo Bird Studio. Il gioco era presente in forma giocabile alla fiera, e non ci siamo fatti scappare l'occasione di provarlo: eccovi le nostre prime impressioni!
Il primo impatto con Dragon Ball FighterZ, sviluppato dai giapponesi Arc System Works, è dei migliori per un fan della saga di Goku: il gioco infatti si avvicina come non mai, visivamente, allo stile dell'anime grazie ad un utilizzo magistrale del cel shading, tecnica non certo nuova ma che ovviamente si presta perfettamente a questo tipo di opera. Tutto, dai livelli ai personaggi e passando ovviamente dagli incredibili effetti delle mosse speciali, ci ha deliziato con un perfetto look anime nonostante i modelli siano effettivamente in 3D. Lo stile del gioco è infatti quello che in gergo chiamiamo 2.5D, con i combattimenti che si svolgono su un piano bidimensionale mentre tutti gli elementi di gioco, compresi i personaggi, sono modelli 3D che permettono movimenti di camera e mosse spettacolari. Ovviamente un picchiaduro di qualità si basa principalmente sul gameplay e non sugli effetti visivi ed Arc System Works non è nuova al genere, basti pensare alla serie Guilty Gear e Blazeblue. La novità principale di FighterZ rispetto agli altri giochi usciti finora è che si tratta di un gioco più accessibile, più adatto ad essere giocato da un pubblico anche poco avvezzo al genere picchiaduro. Ed in effetti nella demo che abbiamo potuto provare all’E3 ci siamo resi conto che i comandi e specialmente le combo sono più accessibili anche dai principianti.

MX Video - Dragon Ball FighterZ

Abbiamo speso qualche tempo con la demo, il cui roster di personaggi era piuttosto limitato con solamente Goku, Gohan, Freezer, Cell, Vegeta e Majin Bu giocabili in una sola ambientazione. La scelta era ristretta ai soli scontri tra due giocatori o contro la CPU con tre personaggi alla volta, secondo la oramai classica impostazione Tag Team, che permette al giocatore di cambiare tra un personaggio e l’altro durante lo scontro. L’azione è incredibilmente veloce e, nonostante Bandai ci avesse messo a disposizione un foglietto con le varie mosse e combo speciali, ci siamo ritrovati a lottare d’istinto, pigiando pulsanti per scoprire a quali mosse corrispondessero, specialmente per i primi minuti. La sfida tra i componenti della redazione presenti è risultata piuttosto equilibrata, ma ovviamente nessuno aveva toccato il titolo prima d'allora. Tra calci, pugni e qualche mossa speciale davvero scenografica, ci siamo divertiti moltissimo. Il feeling da Dragon Ball è assolutamente presente, con tutte quelle particolarità che gli amanti dell’anime ben conoscono: onde energetiche, mosse devastanti visibili dallo spazio, urla poderose… c’è tutto quanto. Molto soddisfacente la possibilità di teletrasportarsi alle spalle del nemico, una mossa che useremo specialmente nelle partite iniziali perché permette di disorientare il nemico ma che ci lascia scoperti per qualche tempo, rendendola di fatto la classica mossa da giocatori alle prime armi ma che se sfruttata in modo intelligente può spezzare una catena di colpi diretti al nostro personaggio.

Siamo però pur sempre in presenza di un picchiaduro di Arc System Works e, sapendo usare i vari personaggi come si deve, c’è sempre la possibilità di giocare in modo tattico. L’abbiamo imparato a nostre spese sfidando uno degli sviluppatori, decisamente molto più esperto di noi. Il risultato è stata una sconfitta totale che è servita a rassicurare i fan del genere che non siamo in presenza di un button masher ma di un gioco che, se ci prendiamo la briga di apprendere, è fatto anche per i puristi.

Dragon Ball FighterZ è un ritorno alle origini di Dragon Ball, un picchiaduro forse più semplice di altri ma sicuramente immediato e divertente. Lo scopo di Arc Systems Works è palesemente quello di offrire qualcosa di un po’ diverso rispetto dai soliti titoli della serie, ma questo non significa un titolo creato col minimo sforzo, anzi è piuttosto palese che c’è stato un serio impegno per catturare l’essenza della creatura di Toriyama. Per ora non è chiaro quali saranno le modalità della versione finale, se ci sarà una modalità storia o perfino quale sarà il roster definitivo. Il titolo uscirà a inizio 2018 sulle nostre console e, ci informa Bandai Namco, sarà localizzato in italiano nei testi, mentre il doppiaggio sarà in inglese o giapponese. Non ci resta che attendere di saperne di più: restate sintonizzati!

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