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img Mutant Year Zero: Road to Eden
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Mutant Year Zero: Road to Eden - provato all'E3

Tra i molti giochi che abbiamo potuto provare all'E3, uno si è distinto per difficoltà e per diversità: l'avventura strategica a turni Mutant Year Zero: Road to Eden dello studio svedese The Bearded Ladies. Continuate a leggere per scoprire perché ci ha colpito.
Basato sulla serie di giochi di ruolo cartacei Mutant Chronicles Mutant Year Zero: Road to Eden si propone come un titolo strategico a turni che strizza l’occhio ai board game, quelli seri. Il gioco ci immerge in un'ambientazione a metà tra il post-apocalittico ed il fantasy, nella quale gli esseri umani sono affiancati da esseri antropomorfi come paperi e cinghiali. Non c’è stato rivelato moltissimo riguardo alla campagna di gioco se non che inizieremo con un solo personaggio per poi espandere il nostro gruppo di avventurieri mano a mano che proseguiremo nella trama, aggiungendo non nuovi giocatori al nostro party ma anche diversi tipi di abilità e di modalità di combattimento che espanderanno il gameplay ed il ventaglio di tattiche da mettere in gioco, un punto cartine di Mutant Year Zero: Road to Eden.

La demo a cui abbiamo giocato era ambientata in una foresta durante la notte, a circa un quarto della campagna principale. Ai nostri comandi avevamo a disposizione un’umana ranger, un cinghiale tank ed un papero sniper. L'esplorazione del mondo di gioco si svolge con visuale isometrica, ed avanzare sotto gli alberi della foresta era piuttosto semplice permettendoci di vedere una porzione piuttosto ampia dell’ambiente circostante. In ogni momento era possibile cambiare il personaggio attivo, lasciando gli altri due al controllo dell’IA che, nelle fasi esplorative, si limitava semplicemente a seguire il personaggio condotto dal giocatore. Nei primissimi minuti di gioco abbiamo quindi potuto apprezzare il lavoro svolto sul comparto grafico e qualche timido assaggio del sistema di furtività nel gioco. Per avanzare nell'oscurità è infatti possibile usare la torcia che, illuminando di fronte a noi, ci permette di correre, oppure avanzare “al buio” per muoverci furtivamente. Ma perché dovremmo muoverci silenziosamente? E' presto detto: dopo qualche istante siamo giunti nella prima zona di combattimento nella quale, prima di avviare la battaglia con combattimenti a turni, era possibile muoversi di soppiatto analizzando il territorio e trovando la posizione migliore per attaccare gli ignari nemici.

Nel caso della demo dovevamo sconfiggere un eterogeneo gruppo di nemici appostati all’interno di un casolare abbandonato e semidistrutto coperto di neve. La tattica avrebbe voluto che posizionassimo i nostri personaggi in punti di vantaggio rispetto ai percorsi delle sentinelle che pattugliavano l'area, ma nell'inesperienza ci siamo lanciati a testa bassa contro i nemici, con tutti e tre i personaggi raggruppati, per morire ovviamente pochissimi turni dopo. Per il secondo tentativo era d’obbligo una maggiore riflessione. Mutant Year Zero: Road to Eden va approcciato come un vero titolo strategico: riflessione approfondita, gioco di squadra spinto al massimo e tanta pazienza. È inutile infatti andare addosso ad un nemico per sparare un colpo ravvicinato quando poi per ricaricare l’arma serve un turno completo, che ci lascia totalmente alla mercé del nemico! Meglio allora valutare bene l’area di gioco e cercare qualche copertura (comunque quasi mai davvero efficace al 100% ma solo in grado di ridurre di un po’ le chances di essere colpiti).

MX Video - Mutant Year Zero: Road to Eden

Nonostante la maggior preparazione, il combattimento si è comunque fatto rapidamente brutale e il numero soverchiante di nemici, in proporzione di almeno 3 a 1, ci ha nuovamente messi alle strette. Ogni personaggio del giocatore ha a disposizione un paio d’armi offensive e diverse abilità, ad esempio la possibilità di rinunciare al turno per reagire al movimento nemico durante il suo turno (il classico: appena il nemico muove, lo attacco al volo). Ancora una volta, abbiamo peccato non distanziando sufficientemente i nostri personaggi ed un paio di bombe molotov ben piazzate dai nemici hanno sterminato la squadra.

Per il terzo tentativo era oramai una questione d’onore. Giunti nella zona dello scontro abbiamo piazzato il tank in zona centrale, il papero con la sua arma da cecchino in una posizione rialzata e la ranger in posizione laterale. Non solo perché credevamo di avere maggiori chances di riuscita, ma anche perché ci è stato suggerito da uno degli sviluppatori del gioco “se attacchi frontalmente come hai fatto prima, non hai nessuna possibilità di farcela”. Grazie mille. In effetti applicare un minimo di cervello al combattimento ci ha portato più avanti nella lotta, anche se non quanto avremmo voluto. Mutant Year Zero: Road to Eden è difficile quanto punitivo: nessun errore viene perdonato. Se dimentichiamo un nemico o lasciamo scoperto un fianco, siamo quasi sempre fregati. In più è davvero necessario conoscere le classi nemiche, così da sfruttarne le debolezze e guardarci dai loro punti di forza. Alcuni nemici hanno armi a distanza, altri usano granate e altri ancora si muovono moltissimo durante il proprio turno, abilità che permette loro di aggirare il nostro gruppo senza che quest’ultimo possa fare granché per impedirlo. Esiste anche una meccanica di imboscata che permette di sorprendere i nemici ed eliminarli senza attivare il combattimento vero e proprio ed è anche possibile tenere alcuni membri del nostro party fuori dal combattimento in attesa del momento migliore per attaccare a sorpresa, ma non siamo mai riusciti a sfruttare queste possibilità in modo efficace.

Durante questa prova, Mutant Year Zero: Road to Eden ci ha convinto di essere un gioco incredibilmente strategico e dannatamente difficile. Nessuno dei giornalisti presenti nella saletta approntata da Funcom è riuscito a terminare la demo: tutti hanno ricominciato il gioco più e più volte, galvanizzati da un livello di sfida decisamente sopra la media e con la convinzione che quella volta sarebbe andata meglio. Il gioco è avaro di med-kits ma molto generoso in proiettili e granate nemiche, e ci vorrà probabilmente del tempo per imparare a giocarci come si deve, sicuramente di più di quella mezz'oretta che abbiamo passato in sua compagnia. Ci auguriamo però che gli sviluppatori inseriscano anche altri livelli di difficoltà, per permettere anche ai meno avvezzi al genere di godersi il gioco che risulta comunque molto affascinante anche per ambientazioni e grafica. L'uscita è prevista entro fine 2018 ma a nostro avviso c’è ancora un po’ da lavorare, sia sul comparto visivo (bello ma un po’ grezzo) che sul bilanciamento delle meccaniche di gioco. Se vi piacciono gli strategici seri, comunque, Mutant Year Zero: Road to Eden è assolutamente un gioco da tenere d’occhio accuratamente.

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