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FIFA 19 - anteprima hands-on

A distanza di pochi giorni dalla fine dei Mondiali di Calcio, che hanno sancito ufficialmente la chiusura della stagione calcistica 2017/2018, EA ci ha permesso di dare un primo sguardo a FIFA 19 e di testarne con mano alcune delle novità introdotte. Siete curiosi di saperne di più? Non vi resta che continuare a leggere.
Puntuale come ogni anno, la serie calcistica sviluppata da EA si appresta a raggiungere il mercato portando con sé il consueto mix di tradizione ed innovazione. FIFA 19, proprio come i suoi apprezzati predecessori, non rappresenterà infatti una rivoluzione ma piuttosto un ulteriore passo in avanti fatto di piccoli miglioramenti e grandi novità. E proprio parlando di grandi novità è impossibile non citare subito la prima, importantissima, aggiunta, ovvero l’acquisizione della licenza ufficiale UEFA per la Champions League e l’Europa League. Ad illustrarci come le due competizioni verranno integrate in FIFA 19 è il producer del titolo Sam Riviera che, dopo averci accolto nella location milanese predisposta per la presentazione, sottolinea subito come gli sviluppatori non si siano limitati ad inserire nel gioco i loghi e le competizioni, che potranno essere affrontate partendo dalle fasi a gironi utilizzando una qualunque delle squadre europee presenti nel titolo, ma che la nuova licenza è stata sfruttata in ogni ambito, comprese le modalità “Carriera” ed “Il Viaggio”, così da arricchire ogni tipologia di gioco. Purtroppo al momento non ci sono stati rivelati ulteriori dettagli su aspetti specifici, ma per darci un’idea dell’attenzione riposta ai nuovi contenuti Sam ci ha mostrato come varierà lo sfondo dei menu di gioco quando affronteremo una partita di Champions League e alcune sequenze di introduzione create ad hoc per questa competizione, nelle quali si vedono le squadre entrare in campo durante la finale sfilando di fianco alla coppa, o la tradizionale stesura del logo a centro campo durante l’esecuzione dell’inno ufficiale della competizione. Durante questa rapida carrellata di situazioni abbiamo inoltre potuto notare la presenza dei famigerati sorteggi, riprodotti in video nel menu di gioco, e la presenza della stessa grafica utilizzata per le trasmissioni televisive, il che ci lascia ben sperare per quanto riguarda la cura riposta nel riprodurre al meglio anche i dettagli non legati direttamente al gameplay.

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Parlando di giocabilità FIFA 19, proprio come i suoi predecessori, sembra voler proseguire sulla strada tracciata un paio di anni fa da EA con l’introduzione del motore Frostbite. Quest’anno il focus ruota quasi ed esclusivamente attorno al nuovo ACTIVE TOUCH SYSTEM che, in soldoni, si occupa di gestire in modo ancora più realistico l’approccio del giocatore al pallone. In passato il motore di gioco calcolava in anticipo la direzione della palla ed il comportamento dei giocatori veniva gestito di conseguenza, ma senza tenere conto di tutte le variabili presenti. Questo faceva sì che il giocatore non potesse eseguire determinate azioni, come colpi al volo su rimpalli o stop improvvisati, o che un rimbalzo imprevisto rendesse vano l’intervento del giocatore, spesso con risultati poco realistici. Lo stesso capitava in occasione dei contrasti 1 contro 1. In quel caso uno dei due giocatori, sapendo di non poter raggiungere il pallone sulla base delle informazioni gestite dal motore di gioco, non affondava il colpo ma si limitava ad evitare il contatto lasciando il pallone all’avversario. In FIFA 19 buona parte di queste situazioni sono state risolte ed è ora possibile ammirare i giocatori eseguire stop anche su rimpalli ravvicinati, vederli usare il tacco per colpire un pallone al volo ed assistere a contrasti realistici nei quali l’esito dipenderà da tutta una serie di fattori, compresa la fisicità dei giocatori stessi. In questo nuovo capitolo sarà inoltre possibile mandare fuori tempo l’avversario facendo ribalzare il pallone con la suola durante l’azione, alzarlo rapidamente da fermi o mentre si riceve un passaggio, per poi spostarlo o calciarlo al volo, ed eseguire finte inedite, come quella che permette di simulare il controllo in una direzione per poi spostarsi in un'altra in modo simile a quanto già possibile in fase di conclusione.

MX Video - FIFA 19

Buone notizie anche sul fronte delle tattiche. Il sistema dinamico sviluppato da EA per FIFA 19 dovrebbe infatti permettere ai giocatori di intervenire in modo ancora più approfondito sulla mentalità dei giocatori, sulla loro posizione in campo e sul loro comportamento nelle varie fasi di gioco. Per rendere possibile tutto questo, gli sviluppatori hanno infatti introdotto numerose nuove opzioni nel menu storico della serie grazie alle quali è possibile modificare, tramite semplici slider, l’ampiezza dei reparti, la posizione della squadra, il numero di giocatori che devono occupare l’area per ricevere i cross o in occasione dei calci piazzati e molto altro ancora. Queste regolazioni sono perfettamente integrate con la gestione tattica storica della serie e, cosa molto più importante, sono accompagnate da una rappresentazione grafica dinamica che permette di capire in modo estremamente immediato a cosa si riferisca una specifica opzione e come andrà a modificarsi l’assetto della squadra una volta messa in pratica la strategia di gioco. Un sistema articolato, reso però molto intuitivo da un’interfaccia grafica chiara e dalla possibilità di settare numerose scelte rapide, che possono poi essere richiamate al volo durante le partite tramite la croce direzionale.

MX Video - FIFA 19

FIFA 19, ci spiega infine Riviera, includerà anche un novità legata alle conclusioni che sono sicuro farà felici molti giocatori: la possibilità di premere due volte il tasto dedicato ai tiri per calciare con maggiore precisione e potenza, a patto di farlo con il giusto tempismo. Questa variante, completamente opzionale e dedicata soprattutto ai giocatori più esperti, si affianca alla modalità di tiro tradizionale e consente di aumentare la pericolosità delle conclusioni a fronte di una seconda pressione del tasto, correndo però il rischio di commettere un errore in caso di esecuzione errata. La finestra di tempo corretta, indicata a schermo dalla comparsa di un secondo triangolo di colore verde che contorna il classico simbolo rosso posizionato sopra la testa del giocatore selezionato o da una classica barra nel caso si utilizzi il FIFA Trainer, è infatti estremamente ridotta e pertanto sarà necessario un discreto tempismo per sfruttare a dovere questa interessante novità.

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Conclusa la doverosa presentazione il producer ci ha poi invitati a testare in prima persona tutti questi miglioramenti con una demo predisposta ad-hoc per l’occasione, che abbiamo messo a dura prova sia in appassionanti sfide 1 vs 1 sia contro la CPU. Al primo impatto FIFA 19 si è dimostrato molto simile al suo predecessore, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione grafica e la presentazione. Se si escludono i dettagli relativi alle competizioni UEFA, perfettamente riprodotte sia dal punto di vista estetico che per quanto riguarda l’atmosfera, e alcune nuove animazioni legate soprattutto alle nuove meccaniche introdotte, il comparto grafico del titolo appare del tutto simile a quello, peraltro già ottimo, del suo predecessore. Gli stadi, le sequenze introduttive, il sistema d'illuminazione ed il livello di dettaglio mi sono parsi praticamente identici, così come i modelli poligonali dei giocatori. Da questo punto di vista è però doveroso segnalare che, anche quest’anno, sembra purtroppo esserci un livello di verosimiglianza altalenante, con alcuni giocatori perfettamente riprodotti ed altri decisamente meno. Ottime come sempre le animazioni, nonostante alcune abbiano ancora bisogno di qualche ritocco.

MX Video - FIFA 19

Anche la giocabilità richiama molto quella dell’edizione precedente, ma qui le differenze apportate dalle novità sono decisamente più evidenti. L’Active Touch System si fa sentire sin dai primi istanti e contribuisce a rendere meno prevedibili le azioni. In fase difensiva i giocatori ora combattono realisticamente per ogni pallone, possono intervenire in modo costruttivo sui rimpalli con stop molto più naturali, eseguiti anche di tacco o di petto, e riescono ad eseguire un maggior numero di finte per disorientare l’avversario. In fase offensiva le novità introdotte permettono di eseguire spettacolari colpi al volo, sia durante situazioni prevedibili come i cross sia come conseguenza di rimbalzi imprevisti, e mettono nuovi strumenti nelle mani del giocatore che possono essere utilizzati in molteplici situazioni.

Durante la prova, per esempio, ho messo a segno un colpo di testa formidabile su un pallone che sembrava ormai perso, ho eseguito uno stop a seguire di ginocchio seguito da un’improvvisa conclusione di collo pieno (finita purtroppo fuori) e ho mandato fuori tempo la difesa avversaria controllando di tacco un traversone perfetto, per poi pescare una delle mie punte sola davanti al portiere. Non si tratta ovviamente di situazioni completamente inedite, ma la sensazione globale è che l’azione sia ora più fluida, più naturale e, di conseguenza, più verosimile.

Due invece le cose che non mi hanno convinto appieno e che andranno analizzate meglio in sede di future prove e, ovviamente, di recensione: l’I.A. dei portieri, poco reattiva e fin troppo facile da battere, e la portata della nuova meccanica legata al tiro. Fermo restando che è necessaria un po’ di pratica per padroneggiare al meglio questo aspetto e che le squadre a disposizione erano tutte di profilo medio-alto (per non dire altissimo), l’impressione è che, in caso di esito positivo, le conclusioni si traducano quasi sempre in una rete, cosa che potrebbe condizionare in maniera esagerata l’esito dei match.

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Anche la nuova gestione tattica mi ha lasciato piacevolmente stupito. Durante la prova l'ho sperimentata per quanto possibile così da farmi un’idea delle differenze, e posso dire che le variazioni di modulo hanno un impatto più evidente sui match, così come le regolazioni specifiche. Si può alzare il baricentro, decidere quanto spazio lasciare tra i reparti ed i giocatori, regolare il numero di giocatori che devono occupare l’area di rigore per sfruttare un cross o un calcio piazzato e così via. Ogni step di regolazione ha un effetto sul match, sia in positivo che in negativo, e bisogna sempre trovare il giusto equilibrio per non correre il rischio di ritrovarsi scoperti o senza fiato. La possibilità di intervenire su tutti i moduli e su tutte le tipologie di mentalità, per quanto visto, permette inoltre al giocatore di dare la propria impronta ad ogni squadra, ed il menu di scelta rapida, attivabile attraverso la croce direzionale, consente di passare rapidamente da un assetto all’altro con effetti visibili (i giocatori si spostano in modo quasi immediato nelle nuove posizioni). L’I.A. mi è parsa complessivamente solida, anche durante le fasi difensive, uno degli aspetti più criticati nella versione attuale. Solo in un paio di occasioni le difese hanno commesso errori evidenti, come sempre di fronte a triangolazioni o giocate rapide in profondità, ma è presumibile che questo aspetto, come tutti gli altri, verrà ulteriormente migliorato prima dell’uscita.

In definitiva non posso che ritenermi soddisfatto di quanto visto e provato durante questo primo contatto col nuovo titolo calcistico EA. FIFA 19 sembra voler proseguire sulla strada tracciata finora introducendo nuove interessanti meccaniche ed affinando sempre di più un sistema di gioco ormai stra-collaudato. Presentazione di stampo televisivo, gameplay profondo e contenuti in quantità. Le premesse per un altro grande titolo calcistico, anche grazie all'acquisizione della tanto agognata licenza UEFA, ci sono davvero tutte. Speriamo solo che i ragazzi di EA sappiano bilanciare a dovere il tutto e che riescano a sfruttare al meglio le due massime competizioni calcistiche del vecchio continente. In attesa di scoprire qualcosa di più sugli altri aspetti del titolo, come la modalità Ultimate Team, “Il Viaggio” e le tutte le altre modalità di gioco, continuate a seguirci… chissà che nelle prossime settimane non saltino fuori altre succose informazioni!

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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