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Splinter Cell: Double Agent
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Splinter Cell: Double Agent hands-on

Con i tre episodi precedenti, quella di Splinter Cell si è dimostrata una delle serie capaci di spingere maggiormente la grafica della prima Xbox, introducendo inoltre un nuovo modo di concepire gli stealth game, prima di allora legati principalmente alla serie Metal Gear Solid. Gli sviluppatori di Ubisoft si preparano ora a far approdare Sam Fisher sulla nuova generazione: abbiamo provato a fondo una versione preliminare di Splinter Cell: Double Agent, eccovi le nostre impressioni.

Splinter Cell: Double Agent hands-on

Un paio di settimane fa ho ricevuto da Ubisoft una versione preliminare di Splinter Cell: Double Agent: si trattava del gioco "content complete", ossia con tutte le missioni, la storia ed il doppiaggio (in italiano) al loro posto, al quale mancava solo un pò di lavoro di rifinitura tecnica prima dell'uscita nei negozi prevista per il 19 ottobre. Joypad alla mano mi sono messo di buona lena per provare da cima a fondo tutta la campagna in single-player fino ad arrivare a completarla, e facendomi una idea piuttosto chiara del titolo che arriverà a breve nei negozi. Vi propongo quindi una panoramica delle maggiori novità che ci aspettano rispetto agli episodi precedenti, cercando di rivelare il meno possibile della storia che vivrete nel gioco.


Mi fido o non mi fido?
Se siete interessati alla serie di Sam Fisher o anche solo al mondo dei videogiochi, avrete ormai probabilmente letto un pò ovunque della premessa sulla quale si regge tutta la storia del gioco. In seguito alla morte della figlia, Sam Fisher entra in un profondo stato di crisi: Sara era l'unico legame lo teneva ancorato al mondo civile, e venendo questo a mancare Sem inizia a dedicarsi al 100% al proprio lavoro. Inizia a chiedere incarichi sempre più impegnativi, finchè non arriva alla missione più pericolosa di tutte: diventare parte di un gruppo terroristico per sventare quella che potrebbe essere la più grande catastrofe mai subita dagli USA. Per fare questo, Sam simula una serie di rapine in banca, diventa un super-ricercato e si fa infine catturare. Il suo capo Lambert si assicura che venga trasferito nello stesso carcere in cui è rinchiuso un membro del gruppo terroristico: aiutandolo ad evadere Sam sarà così ammesso nei ranghi dei terroristi e dovrà cercare di non farsi scoprire eseguendo missioni per loro mentre cerca di sabotarli dall'interno.

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Sam si trova quindi a dover obbedire agli ordini di due fazioni opposte, cercando di non scontentare nessuno: per inserire questa componente nel gioco gli sviluppatori hanno creato il meccanismo del "sistema di fiducia": si tratta di due barre che indicano quanto ognuna delle due fazioni si fidi del nostro uomo. Durante le varie missioni potremo decidere se completare tutti gli obiettivi o solo alcuni di questi, e questo ci porterà ad avere più o meno fiducia da parte delle due parti (nel menu obiettivi viene indicata la fiducia che si perderà o guadagnerà per ogni obiettivo): l'importante è non arrivare a fiducia zero in nessuno dei due indicatori, perchè questo farebbe automaticamente finire il gioco, costringendoci a ricaricare. Di questo sistema mi è piaciuto il fatto che permetta un certo grado di flessibilità nelle missioni: se ad esempio la NSA ordina a Sam di non uccidere nessuno, non rispettare questo ordine porterà alla diminuzione della loro fiducia ma non comprometterà la missione, a meno che la loro fiducia non fosse già molto bassa e questo non portasse la barra definitivamente a zero. Sicuramente comunque la sfida maggiore sarà nel cercare di soddisfare tutti gli obiettivi da una parte e dall'altra, ottenendo così sempre il massimo della fiducia e completando le missioni con tutti gli obiettivi completati. In alcuni momenti saremo inoltre portati a compiere delle "scelte morali", ad esempio uccidendo o no qualcuno che ci è stato ordinato di far fuori, e questo influenzerà anche l'andamento del gioco portando a finali diversi.


Casa dolce casa
Un nuovo elemento introdotto dagli sviluppatori è quello di un ambiente ricorrente in cui passerete molto tempo: si tratta del quartier generale dei terroristi, la base operativa in cui sono decise tutte le loro mosse. Sam sarà spesso inviato dai terroristi in missioni operative in varie zone del mondo, ma tra una missione e l'altra ci sarà sempre una missione interlocutoria all'interno del quartier generale. Qui Sam sarà chiamato a svolgere dei compiti dai terroristi mentre il suo capo della NSA Lambert gli chiederà di ottenere documenti o altre informazioni disseminate per il luogo. Ogni compito assegnato dai terroristi sarà rappresentato da una sorta di "mini-gioco" in cui avremo un tot di tempo per portare a termine un compito: completare un percorso di addestramento, armare delle mine, decrittare dei documenti importanti e così via. Sarà importante completare questi compiti il prima possibile, perchè così potremo utilizzare il tempo rimanente per esplorare il posto e svolgere i compiti assegnati dalla NSA. Ovviamente, per non far saltare la copertura di Sam, bisognerà evitare di farlo scoprire: anche solo stordire un terrorista porterà alla nostra scoperta, quindi qui dovremo essere totalmente invisibili. Altra introduzione interessante nel QG sono degli obiettivi extra della NSA: vi sarà chiesto di reperire tutti i dati dei vari membri del gruppo terroristico, esplorando a fondo tutto il quartier generale. Potrete fare questo ogni volta che sarete sul luogo, e portare a termine questi compiti comporterà l'assegnazione di un raggiungimento extra.


Sam esce dall'ombra
Un'altra componente decisamente nuova per la serie è quella delle missioni in piena luce: mentre negli episodi precedenti Sam si muoveva principalmente al buio, grazie anche all'aiuto del suo tipico visore "a tre occhi", qui molte delle missioni avvengono in pieno giorno o in luoghi molto illuminati, e soprattutto Sam non userà quasi mai il suo visore. Piuttosto che muoversi tra le ombre, quindi, qui sarà necessario sfruttare tutto ciò che l'ambiente mette a disposizione per nascondersi da sguardi indiscreti. Ecco quindi che armadi, scrivanie, letti e camion diventano tutti luoghi nei quali Sam può infilarsi per nascondersi: da questo punto di vista il gioco sembra aver preso spunto da alcuni elementi della serie Metal Gear, e sarebbe stato molto divertente se gli autori avessero inserito scherzosamente anche il famoso "scatolone nasconditutto" di Snake. Un'altra introduzione interessante è quella di una mossa che permette a Sam di atterrare velocemente un nemico da dietro un muro: mettendoci spalle al muro e posizionandoci vicino l'angolo o l'apertura di una porta, quando un nemico vi passerà accanto potrete con la semplice pressione di un bottorne afferrarlo velocemente e sbatterlo a terra immobilizzandolo, per poi interrogarlo oppure metterlo fuori combattimento.


Evoluzione della Teoria del Caos
Dal punto di vista tecnico, Splinter Cell: Double Agent conferma l'ottima impressione avuta a Lipsia il mese scorso: gli sviluppatori di Ubisoft Shangai hanno saputo adattare ed evolvere il modotre grafico dell'episodio precedente, Splinter Cell: Chaos Theory, arricchendolo grazie alle potenzialità della nuova piattaforma. Troviamo quindi textures definitissime, ottima realizzazione dei personaggi (il volto di Sam Fisher è più convincente che mai) ed un modello di illuminazione potenziato che dà il meglio di sè nei livelli più assolati. In alcuni momenti il gioco saprà proporvi una grafica mozzafiato: c'è ad esempio una missione in cui troviamo inizialmente Sam sul mare con il sole alto nel cielo, e l'effetto grafico complessivo del suo corpo illuminato e l'ottimo mare riprodotto sotto di lui è stupefacente. Vi sono anche momenti meno appaganti, soprattutto nei livelli più bui, ma sicuramente vi sono tutti gli elementi che ci saremmo aspettati da uno Splinter Cell di nuova generazione. Nonostante non si trattasse di una versione definitiva del gioco, inoltre, non ho notato particolari rallentamenti anche se il ho notato un leggero problema di screen tearing, l'effetto che fa "spezzare" leggermente lo schermo quando si effettuano panoramiche orizzontali, difetto che il motore si porta dietro sin dai tempi della prima Xbox. Per fare un parallelo azzeccato, potremmo dire che tecnicamente Double Agent sta a Chaos Thory come Pandora Tomorrow stava al primo Splinter Cell: si tratta di un buon lavoro di miglioramento su una base di per sè già ottima. E' comunque evidente come il vero "passo avanti" dal punto di vista tecnico sarà condotto dai ragazzi di Montreal con il successivo episodio della serie, recentemente annunciato come esclusiva Xbox 360.

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Fiducia acquisita!
Splinter Cell: Double Agent riuscirà a soddisfare pienamente tutti i fan della serie Ubisoft, facendoli sentire a casa loro ed introducendo nel contempo delle interessanti novità. L'unico rimpianto potrebbe forse essere nella trama, che anche se molto interessante avrebbe meritato un maggior approfondimento in alcuni aspetti come il dolore di Sam conseguente alla morte della figlia, liquidato in due minuti all'inizio del gioco quando avrebbe potuto essere sfruttato per creare dei momenti maggiormente drammatici. E' indubbio comunque che siamo di fronte ad uno dei grandi giochi di questa fine di 2006, decisamente consigliato a tutti i fan di Sam Fisher e del genere stealth.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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