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Rainbow Six: Vegas
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Rainbow Six: Vegas hands-on

Dopo Ghost Recon e Splinter Cell, Ubisoft è pronta a traghettare nella nuova generazione anche la sua terza serie a marchio Tom Clancy's; la squadra Rainbow è pronta per tornare sui nostri schermi in Rainbow Six: Vegas, nuova avventura che ci catapulterà nella città del peccato per antonomasia. L'editore ci ha inviato una versione beta del gioco, per permetterci di assaggiarlo prima dell'uscita nei negozi: ecco cosa abbiamo scoperto.

Rainbow Six: Vegas hands-on

Benvenuti a Las Vegas
Come appare chiaro sin dal titolo del gioco, tutte le missioni di Rainbow Six: Vegas (tranne la prima, non presente nella versione in nostro possesso e ambientata in Messico), si svolgono tra le vie e nei palazzi di Las Vegas. Un gruppo terroristico estremamente organizzato e fornito di truppe speciali armate di tutto punto ha preso in ostaggio l'intera città minacciando di far esplodere una nuova pericolosissima bomba, ed il team Rainbow è chiamato a risolvere la situazione. Si tratta di una novità per la serie Ubisoft, perchè nei giochi precedenti vi era un respiro maggiormente internazionale, con missioni ambientate ai quattro angoli del mondo. Anche se questo potrebbe sembrare limitante per la varietà delle ambientazioni, si è rivelata essere invece una scelta decisamente vincente, poichè la trama è molto più coesa e di immediata comprensione, e soprattutto gli sviluppatori hanno potuto utilizzare la stessa tecnica di storytelling adottata in Ghost Recon: Advanced Warfighter. Basta quindi con schermate di briefing e de-briefing con montagne di dati sulle missioni che tutti saltano velocemente per iniziare a giocare: tutte le informazioni sulle missioni ci vengono fornite da una operatrice sull'elicottero che ci trasporta da una locazione all'altra della città, senza caricamenti apparenti e permettendoci di godere del panorama sottostante durante il tragitto. In realtà i caricamenti non sono scomparsi del tutto, perchè le ambientazioni delle varie missioni sono estremamente vaste e quindi sono spezzate in più sottolivelli separati da dei caricamenti.

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Nascondino con i terroristi
Il gameplay di base del gioco è lo stesso al quale la serie ci ha abituato finora: siamo in missione con altri due membri della squadra Rainbow, con lo scopo di individuare e sopprimere tutti i terroristi presenti nelle varie locazioni da noi esplorate. Da subito però si notano netti miglioramenti in molte aree. Per prima cosa l'IA dei compagni sembra notevolmente migliorata: in precedenza era molto facile che si comportassero stupidamente esponendosi al fuoco nemico, mentre ora sono molto più attenti, si scelgono i ripari più adatti per evitare di essere colpiti e sono realmente di aiuto. Come nei precedenti episodi della serie, possiamo farci seguire, posizionarli di copertura in un punto preciso o dare comandi di irruzione in stanze chiuse con lancio di fumogeni, esplosioni o altro. Novità di questo episodio la possibilità di guardare dietro le porte utilizzando una telecamerina alla Sam Fisher, il poter marcare dei nemici come obiettivi prioritari per i nostri compagni e la possibilità di calarsi dall'alto in molti ambienti tramite funi, per piombare dall'alto sui nemici.

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Dove la giocabilità di Rainbow Six: Vegas è però migliorata molto è nel livello d'azione presente: se prima ci trovavamo ad affrontare gruppi di massimo 5-6 terroristi isolati in una stanza, qui mi è capitato di affrontare nei grandi saloni dei casinò imboscate di decine di nemici, che usavano peraltro tattiche da squadra speciale come il lancio di fumogeni o la discesa con funi dal tetto. Nonostante questo il gioco non ha però perso la sua impostazione estremamente simulativa: è necessario giocare sempre al riparo, ed un nuovo sistema di "aggancio" dei ripari ci permette di nasconderci, sporgerci velocemente per sparare e rientrare, oppure far sporgere solo l'arma per sparare in sicurezza senza vedere ovviamente al costo di una grande perdita di precisione. Una concessione ad una giocabilità più diretta è però stata fatta, in quanto il sistema di energia è ora gestito "alla Halo": quando si viene colpiti, a seconda della gravità del danno subito la vista si sfocherà sempre di più, ma basta ripararsi a riposare per ripristinare la propria energia vitale. Non crediate però che questo abbia reso il gioco più facile, perchè il livello di sfida è altissimo e vi capiterà spesso di trovarvi a terra solo perchè avete girato un angolo senza guardare prima se c'era qualcuno appostato dietro. Riuscire a superare alcune parti del gioco particolarmente difficili vi darà una grande soddisfazione.

Una grafica irreale
Rainbow Six: Vegas è il primo titolo Ubisoft ad utilizzare l'Unreal Engine 3 di Epic per la realizzazione grafica, e nonostante la demo giocabile uscita sul Live ci abbia dato una buona idea del livello grafico del gioco, ero impaziente di provarlo anche per verificare come fossero realizzate le altre ambientazioni. Seppur quella provata sia una versione di sviluppo incompleta con diverse textures mancanti, il giudizio è decisamente positivo: ottima la riproduzione dei personaggi, bellissime le ambientazioni rese vivaci dai caratteristici neon di Las Vegas o dalle mille luci interne dei casinò, e stupendi gli effetti applicati ai vari tipi di vetro, tutti infrangibili sotto i nostri colpi (così come le porte, che possono essere distrutte a suon di piombo). Nonostante il gioco abbia come sua unica ambientazione quella di Las Vegas, il rischio di ambientazioni ripetitive è assolutamente scongiurato: mi sono trovato a combattere in casinò, tra corridoi circondati di acquari, nei locali di un ristorante cinese, sulla via principale della città ed in una grande galleria dal tetto fatto di neon. I designers sono riusciti inoltre a fornirci più modi per approcciare ogni situazione, dandoci la possibilità di pianificare ogni attacco come meglio crediamo.

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In conclusione, Rainbow Six: Vegas si profila come un titolo imperdibile per gli appassionati di sparatutto in prima persona: una vera evoluzione della serie che non mancherà di soddisfare anche i giocatori più esigenti. La versione del gioco inviataci non conteneva la parte multiplayer, ma se questa si dimostrerà essere all'altezza della campagna in singolo ci troveremo di fronte un titolo irrinunciabile anche per gli amanti del gioco online. Per ora vi rimandiamo al 24 novembre, data di uscita del gioco, ed alla nostra recensione che non tarderà ad arrivare.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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