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Hue

Recensione - HueXbox One DigitalGame

Se un albero cade in una foresta disabitata fa rumore? Una classica domanda filosofica che ancora oggi fa discutere, e il nuovo gioco Fiddlesticks ci pone un quesito simile: ciò che non è visibile ai nostri occhi esiste realmente? Con questa premessa prende vita il puzzle-platform game bidimensionale Hue, dove possiamo variare il colore del mondo per rilevare o far scomparire gli oggetti a schermo. Concetto intrigante, ma vediamo com'è realizzato.

Il Gioco

Hue prende nome dal suo stesso protagonista: il giovane Hue, un ragazzino che si sveglia in un mondo in bianco e nero bidimensionale, molto simile a quanto visto in Limbo anche se più definito e senza i filtri del titolo di Playdead. Presto però arriveranno nuovi colori: il giovane protagonista infatti dovrà girare in lungo e in largo per trovare nuovi colori con i quali colorare lo sfondo dei livelli. Perché, vi starete chiedendo? Semplice, perché nel mondo di Hue ciò che non si vede non esiste: quindi se un oggetto ha lo stesso colore dello sfondo, smette di esistere e torna nella nostra realtà soltanto se lo sfondo assume un colore differente.

Una meccanica che è molto più facile da usare che da spiegare, e viene qui sfruttata per dar vita ad enigmi di ogni genere. Se le prime fasi del gioco sono dominate dalla ricerca dei numerosi colori presenti, evocabili in qualunque momento con l'analogico sinistro, in seguito il focus dell'avventura si sposta sul corretto utilizzo di essi per superare rompicapo sempre più tosti ma mai frustranti, vedendoci spostare scatole di colori diversi, creare piattaforme inizialmente invisibili per salire, utilizzare spray di vernice che ricolorano gli oggetti o trampolini che cambiano colore a ogni salto.

MX Video - Hue

Hue non ci chiede però solo di risolvere enigmi, perché similmente a Limbo anche qui la morte incombe. Non è mai eccessivamente penalizzante grazie all'abbondanza di checkpoint, ma comunque c'è da fare attenzione a massi che cadono, trappole di spine e così via. Non si tratta mai comunque di situazioni che richiedono una precisione millimetrica: la difficoltà sta negli enigmi, anche se l'esperienza complessiva rimane comunque abbastanza rilassante. E questo relax arriva anche e soprattutto da un mondo di gioco davvero piacevole, fatto di oggetti curati e sempre comprensibili nonostante la pochezza (voluta) dei colori, animazioni fluidissime e così via.

Durante la nostra avventura incontriamo anche personaggi simpatici da salvare emisteriose creature, la cui entità verrà man mano compresa nel corso del gioco. Il tutto, tra l'altro, è accompagnato da una misteriosa donna, intrappolata dentro un colore inesistente, che grazie a lettere che ha sparso in giro per il mondo riesce a comunicarci con la sua angelica voce.

Completare il tutto richiede poche ore, anche se ci sono dei segreti da scovare per i completisti. Non ci sono modalità o difficoltà aggiuntive, pertanto la rigiocabilità resta abbastanza bassa vista la natura lineare del titolo, ma il prezzo di 14,99 Euro è assolutamente in linea con titoli simili. Manca peraltro anche la lingua italiana sia per quel che riguarda la narrazione vocale che i testi a video. Le meccaniche di gioco sono intuitive, ma sarebbe comunque un peccato perdersi la trama, perciò la conoscenza basilare della lingua anglosassone è consigliata.

Amore

Controllo cromatico

- Se non fosse per i colori, Hue sarebbe facile da confondere con Limbo. Insomma, troviamo un mondo in bianco e nero dove il nero solitamente indica gli oggetti solidi, un bambino che risolve enigmi per proseguire, la morte che incombe con trappole di ogni genere... c'è però la curiosa e intrigante meccanica del cambio di colori, che permette al giocatore di far sparire gli oggetti cambiando il colore dello sfondo in quello degli elementi desiderati, rendendoli invisibili e intangibili, o vice versa farli apparire facendo il contrario. Molto intrigante.

Mondo curato

- In un periodo che vede una vera invasione di platfrom games indie, è facile incappare in lavori artisticamente nulli, con animazioni inesistenti, texture o sprite pietosi e colori messi a casaccio. Per fortuna non è il caso di Hue, anzi... il mondo di gioco è semplice come design ma comunque curato, con oggetti chiari, modelli in alta risoluzione (seppur monocromatici), e soprattutto animazioni curatissime. Persino la gestione dei liquidi e la fisica degli oggetti sono curate e credibili, aspetti che aiutano molto l'immersione nel mondo di gioco.

Relax

- Gli enigmi verso la fine del gioco diventano molto complessi come struttura, ma mantengono sempre una logica comprensibile e difficilmente vi bloccheranno a lungo nella ricerca della soluzione. Ma anche al di là della difficoltà, Hue è proprio un titolo rilassante grazie a mondi di gioco piacevoli, animazioni fluide, personaggi di poche parole ma ben caratterizzati, la costante voce femminile piacevole e una colonna sonora rilassante. Saremo pure agli sgoccioli dell'estate, ma il titolo di Fiddlesticks è un buon posto per rilassarsi per qualche ora.

Odio

Poco da fare una volta completato

- Hue si lascia giocare con piacere dall'inizio alla fine, grazie alle atmosfere intriganti e i puzzle logici e soddisfacenti. Qualche ora di sano divertimento, ma purtroppo finisce lì. Ci sono alcuni segreti da scovare, ma essendo il percorso quasi interamente lineare e gli enigmi totalmente fissi, non ci sono grandi incentivi per ritornarci, tranne che per la volontà di scovare tutti i segreti nascosti.

Salvataggio singolo

- Una piccolezza, ma una scelta comunque abbastanza incomprensibile è il fatto che si possa mantenere un solo salvataggio, sovrascritto ogni volta dalsuccessivo. Una scelta singolare, perché di fatto non ci permette di sperimentare con nuove partite o magari puntare a qualche speedrun, senza prima cancellare qualunque progresso fatto fino a quel momento. Trattandosi di un gioco abbastanza breve è un problema minore, ma resta in ogni caso una stranezza per il genere.

Tiriamo le somme

Hue è stato proprio una piacevole sorpresa. L'ispirazione a quel capolavoro che è Limbo è evidente, ma ciò non toglie che il mondo creato da Fiddlesticks è magico e affascinante. La meccanica del cambio di colore per far comparire o scomparire gli oggetti è intrigante e molto ben utilizzata in puzzle creativi e logici di difficoltà crescente, e l'atmosfera è particolarmente gradevole grazie a disegni puliti, animazioni curate, personaggi simpatici e anche un comparto audio rilassante e piacevole. La scena dei platform games indie sarà anche piena zeppa di giochi, ma se il genere vi piace ritagliatevi un paio d'ore per immergervi nei colori di Hue.
8.0

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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