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Overcooked

Recensione - OvercookedXbox One DigitalGame

La febbre per la cucina impazza ormai ovunque: la televisione è piena di reality show o trasmissioni dedicate alla cucina, le librerie straripano di opere scritte da cuochi più o meno famosi ed anche i corsi di cucina per cuochi amatoriali abbondano. Era inevitabile quindi che tutto ciò influenzasse anche il mondo indie: Overcooked di Ghost Town Games ci mette nei panni di un cuoco viaggiatore nel tempo che tenta di salvare il suo mondo a suon di soffritti e riduzioni. Sarà un piatto da leccarsi i baffi?

Il Gioco

Il mondo è in preda al panico. L'apocalisse è giunta: la temibile Perenne Famelica, una gigantesca creatura fatta di spaghetti e polpette, ha distrutto tutto nel tentativo di saziarsi. Dei provetti cuochi capitanati dal prode Re Cipolla e il suo cane provano a cucinare abbastanza velocemente per saziarla, ma non basta nemmeno questo. Prima della fine di tutto però, il re riesce ad azionare una macchina del tempo e rimandare sé stesso e i cuochi al 1993, così che possano avere due decenni di tempo per diventare molto più abili in cucina ed essere così pronti a fermare Perenne Famelica nell'unico modo che conoscono: riempiendola di cibo.

Questa è la folle premessa dietro a Overcooked, che punta ad essere allo stesso tempo un gioco di cucina e un party game. Come? Con un gameplay semplice ma cooperativo al massimo, dove si realizzano cibi sempre più complessi con comandi sempre più intuitivi e dove non è tanto il maneggiare i coltelli o il forno che fa la differenza, ma la gestione dell'intera cucina: non solo preparare gli ingredienti e combinarli quindi, ma anche e soprattutto non fare un casino con forno o l'acqua bollente, impiattare tutto, lavare i piatti e così via. Pensate che i Pressure Test di Masterchef siano un incubo? Immaginate allora il tipo di pressione che può mettere una situazione del genere, quando è in gioco il destino stess del mondo.

MX Video - Overcooked

La campagna è affrontabile fondamentalmente in due modi: in cooperativa locale fino a 4 giocatori, con ognuno che si prende qualche mansione fissa o anche alternandosi (l'importante è che ci sia spirito di squadra e che i giocatori non si intralcino tra loro), oppure da soli, dovendo però alternare il movimento e le azioni di due cuochi diversi. Naturalmente questa seconda opzione è più complicata e meno spassosa rispetto a coinvolgere i propri amici, ma è giusto dare la possibilità di giocare anche ai più solitari. Peccato per l'assenza dell'online che avrebbe sicuramente aggiunto possibilità di divertimento.

Indipendentemente dalla quantità dei giocatori, però, il gameplay di Overcooked è davvero semplice: ci si muove nelle cucine con visuale dall'alto, utilizzando un pulsante per prendere gli oggetti da usare nei nostri piatti e con un altro fare azioni contestuali: lavare i piatti, affettare la verdura, e così via. Una giocabilità semplice quindi, ma il gioco in sé è davvero tosto: gli ordini per i cibi arrivano in continuazione, e bisogna realizzare ricette sempre più complesse alla velocità della luce, pena la perdita di punti importanti.

Si passa da delle semplici insalate fino a piatti complessissimi, ma per fortuna sulle ordinazioni c'è sempre scritto quali ingredienti sono richiesti e in quale quantità, quindi bisogna solo leggere e agire il più velocemente possibile, agendo abilmente. Per fortuna questo gameplay comodo e intuitivo rende il tutto più facile, e con anche la possibilità di sprintare diventa più semplice correre. Anche il design dei livelli ci viene in aiuto con la loro semplicità, anche se a volte ci sono ostacoli da schivare come per esempio in un livello in mezzo a una strada piena di passanti da evitare.

Ma non finisce qui: i numerosi livelli di Overcooked prevedono scenari sempre più folli, partendo da semplici paesaggi urbani finendo addirittura nello spazio, per non parlare degli scenari apocalittici. Ogni livello, tra l'altro, prevede il classico sistema a 3 stelle che ha caratterizzato molti giochi in questi anni: realizzare tanti ordini senza perdite di tempo e ingredienti è alla base della valutazione massima, e fin dai primi livelli ottenere ciò è davvero dura, anche in 4 giocatori.

Tra l'altro, è anche presente una modalità competitiva a due giocatori sbloccata successivamente, dove invece di collaborare per realizzare insieme i piatti bisogna battere l'avversario sulla velocità. Un ottimo modo anche per allenarsi ad agire velocemente. Con una buona rigiocabilità dei livelli e cooperativa fino a 4 giocatori, la longevità di Overcooked è di tutto rispetto, anche se mancano ulteriori modalità aggiuntive. Ed è fortunatamente anche tutto tradotto in italiano, con una localizzazione di buon livello.

Amore

Uno stile davvero azzeccato

- Non sarà di un'originalità pazzesca, ma è impossibile non farsi contagiare dalla simpatia travolgente di Overcooked, con il suo stile cartoonesco ben realizzato soprattutto nei personaggi goffi ma simpatici, come Re Cipolla, i sorridenti cuochi o la micidiale Perenne Famelica. Lo stile artistico intrigante si fa notare anche nel design dei livelli, tutti colorati, vari e ricchi di dettagli e persino nell'hub di gioco, dove ci si sposta con un simpatico autobus da un'area all'altra per cambiare di livello. Aggiungiamo delle colonne sonore che trasudano allegria da tutti i pori, frulliamo il tutto e il piatto è servito.

Amicizie messe a dura prova

- La vera ciliegina sulla torta di Overcooked è la cooperativa, limitata purtroppo al solo gioco locale, ma disponibile per 4 giocatori. Qui tutti i partecipanti devono spartirsi al meglio i compiti tra prendere gli ingredienti, affettarli, cuocere, impiattare, lavare i piatti sporchi, buttare eventuali cibi scaduti o errati, spegnere gli incendi in caso finisca tutto molto male... a furia di darsi ordini a vicenda, la cucina di Hell's Kitchen sembrerà una manifestazione di pace. Caotico ma davvero divertente.

Odio

Fascino mancante nel single player

- In contrasto con una cooperativa davvero intrigante, c'è però un single player che perde gran parte del fascino del gioco, soprattutto perché il gameplay è palesemente pensato per la collaborazione tra più cuochi. E infatti giocando da soli ci si deve alternare tra due personaggi diversi, rendendo il tutto molto più complicato e difficile, contando che quando non si controlla un personaggio questo non si muove. Invece di dover gestire 2-3 mansioni ci si deve occupare del doppio (o anche più), saltando continuamente da un personaggio all'altro. Se il caos era un elemento positivo della cooperativa, in single player risulta piuttosto sgradevole.

Un piccolo errore e si rovina tutto

- L'ho già detto che Overcooked è caotico? Questo fattore è un'arma a doppio taglio, perché per via dell'onnipresente timer ogni errore si paga caro, specie perché si rischia di portarsi avanti una distrazione fino alla fine della partita, rovinando da subito minuti interi di gioco. Se si sbaglia a mettere un ingrediente è tutto da buttare, se si perde un po' troppo tempo le ordinazioni slittano troppo ed è quasi impossibile tornare in pari, se un cuoco fa un errore tanto vale ricominciare… o accettare una valutazione scandalosamente bassa a fine livello. Tutto ciò può essere davvero frustrante già dai primi livelli.

Tiriamo le somme

Overcooked porta su console un genere che non si vede certo tutti i giorni: i giochi di cucina. Lo fa per altro con uno stile carino e ben riuscito e una cooperativa spassosissima; il gameplay semplicistico e ripetitivo del titolo può però stancare, anche perché la difficoltà è piuttosto alta fin da subito e si paga ogni errore, per non parlare del fatto che il single player è molto meno divertente rispetto al giocare con gli amici. Overcooked è comunque un simpatico titolo culinario che può fungere anche da party game, e può essere ideale per un paio di ore spassose coi vostri amici, anche se rigorosamente in locale.
7.0

Recensione realizzata grazie al supporto di Team17 e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

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