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Perception

Recensione - PerceptionXbox One DigitalGame

Videogiochi come Beyond Eyes ed eroi come Daredevil hanno già affrontato egregiamente la questione della cecità con cui convivere e da usare quasi come dono invece di pensarla come una disabilità. Nel nuovo titolo horror di The Deep End Games, Perception, dobbiamo usare proprio questa condizione per scoprire i segreti di una casa infestata. Scopriamo se meriti la vostra attenzione.

Il Gioco

Perception è la storia di una giovane donna di nome Cassie. Cieca dalla nascita, ha sempre avuto un passato burrascoso per questa condizione: problemi a relazionarsi, presa in giro a scuola e così via. Come se non bastasse, i suoi incubi ultimamente riguardano una casa misteriosa e bizzarri oggetti al suo interno: una corda, una mela e altri elementi apparentemente sconnessi tra loro. Cassie scopre però che quella casa non è solo frutto dei suoi incubi ma esiste realmente, e riesce a trovarla: decide così di intrufolarsi una notte durante la quale imperversa una tempesta di neve non indifferente, nonostante i suoi conoscenti la intimassero a lasciar perdere. Sarà in questo posto che Cassie scoprirà una serie di storie attraverso dei flashback, oltre al mistero che avvolge il posto. Perché quella casa? Perché proprio lei? Cosa sarà mai successo lì?

Il gioco è strutturato come molte avventure in prima persona sulla falsariga di Gone Home o titoli più horror come Layers of Fear. Utilizzando il punto di "vista" della protagonista esploriamo una casa interagendo con oggetti e scatenando flashback o monologhi della protagonista (quest'ultima opzione è disattivabile per chi vuole un'esperienza meno logorroica) e risolviamo piccoli enigmi per superare porte chiuse o aggirare ostacoli, capendo poco a poco i segreti del posto.

MX Video - Perception

Ma ha senso parlare di "punto di vista" quando la protagonista è cieca? In realtà sì, perché la ragazza è dotata di un potere di ecolocazione simile a quello di Daredevil, grazie al quale riesce a individuare i contorni degli oggetti nelle vicinanze che appaiono di un blu acceso, su uno sfondo nero, quando viene prodotto qualche rumore. In assenza di suoni, il buio è totale. Cassie dispone inoltre di alcuni gadget per aiutarsi: un telefono che le legge i testi stampati o ripete vocalmente eventuali messaggi di testo che le arrivano sul telefono, ma per il resto è lasciata al solo utilizzo dei suoni, naturali o artificiali che siano.

Il mondo di gioco stesso presenta numerosi rumori. Alcuni sono piuttosto spaventosi e molesti, complice la presenza di misteriosi fantasmi dei quali facciamo ben presto conoscenza, altri sono quanto di più naturale si possa trovare all'interno di una casa: un televisore acceso, il pavimento in legno che scricchiola, oggetti che cadono per terra. Questo però spesso non basta, quindi ci viene aiuto il nostro fido bastone: basta un colpo ben assestato per terra e l'area circostante come per magia si materializza a schermo, permettendoci di comprendere posizione di oggetti, geometria della stanza e molto altro - un po' poco realistico forse, ma è anche vero che avere una percezione poco chiara delle cose non sarebbe stato necessariamente divertente come esperienza di gioco.

Cassie ha inoltre altre capacità che, anche se nella storia del gioco non hanno rilevanza, sono degli aiuti per il giocatore. Diversi oggetti ed elementi chiave sono ad esempio segnati in un verde intenso molto vistoso, ma tenendo premuto il grilletto sinistro è anche possibile focalizzare la visuale sul prossimo obiettivo, che si illuminerà nella distanza anche quando si trova in una stanza sulla quale non abbiamo visuale - starà poi al giocatore capire come arrivarci.

Perception presenta degli elementi horror dati dalla limitata percezione della protagonista, che rende ogni suono abbastanza inquietante perché non sempre si ha modo di visualizzare cosa abbia causato il rumore. E c'è decisamente qualcosa di bizzarro che sta accadendo nella casa: fantasmi infastiditi dai rumori, porte e finestre che si chiudono automaticamente e altre stranezze rendono la visita di Cassie piuttosto spaventosa. Siamo comunque in presenza di un'avventura esplorativa pura, quindi non ci sono sparatorie o scazzottate ma talvolta bisognerà evitare di fare rumore e nascondersi in luoghi prefissati per non farsi beccare. Per chi vuole godersi solo una trama e un'esperienza interessante, nessuna paura: la difficoltà generale è molto bassa e il gioco dà parecchi aiuti sia visivi che testuali sul da farsi.

La trama si dipana lungo quattro storie che possono essere completate in tre quarti d'ora ciascuna circa e affrontano diverse tematiche abbastanza interessanti e serie. Famiglia, gravidanza e abusi, il tutto contornato anche dai flashback della vita complessa della protagonista. La longevità del gioco si attesta sulle 3-4 ore circa, ma sono presenti anche dei collezionabili per aumentare un po' la durata. Infine Perception è tradotto in italiano per quel che riguarda testi e sottotitoli, mentre l'audio rimane in inglese.

Amore

Diversamente vedente, grazie

- La premessa di Perception è senza dubbio una delle più intriganti degli ultimi tempi: la possibilità di vivere un'avventura dal punto di vista di una giovane donna priva di vista, sperimentando il mondo tramite i feedback sonori che riceve dall'ambiente. Il tutto per scoprire attraverso flashback scatenati da oggetti chiave il segreto del posto con quattro storie di eventi successi in quella casa. Davvero particolare.

Storie adulte

- Ovviamente eviterò di entrare nel dettaglio delle quattro storie che Cassie scoprirà in questa casa infestata, ma vi anticipo solo che le tematiche affrontate sono davvero serie e mature e coinvolgono problemi mentali, abusi, difficoltà della vita di tutti i giorni e così via. Sono peraltro racconti in qualche modo collegati tra loro, e il finale del gioco rende assolutamente giustizia a quanto visto fino a quel punto.

Odio

Un modo irrealistico di affrontare la cecità

- Peccato che la realizzazione dell'elemento della disabilità in questione sia alquanto bizzarra. Basta un colpo di bastone per terra e puff, vediamo perfettamente la geometria della stanza, per non parlare del sesto senso e altri aiuti visuali. In pratica il gioco si riduce a un'avventura in prima persona come molte altre, eccetto che ogni 2 secondi bisogna battere per terra il bastone. Se l'intento degli sviluppatori era mostrare le difficoltà di una persona cieca, non ci sono riusciti.

Zero tensione

- Per essere un gioco di stampo horror non ho davvero sentito molta paura o tensione. Qualche porta o finestra si chiude di colpo, dei misteriosi fantasmi ogni tanto appaiono costringendo il giocatore a nascondersi senza fare troppo rumore, ma questo, più che essere un elemento di terrore, è più un fastidio dato che si deve costantemente colpire per terra col proprio bastone per identificare lo scenario. Sul fronte delle avventure horror in prima persona s'è visto molto di meglio.

Troppa ovvietà

- Non solo Cassie dispone di poteri alla Daredevil che le permettono di "illuminare" i dintorni in qualsiasi momento, ma anche gli enigmi sono incredibilmente facili e banali, complice anche un level design molto lineare dove si va quasi sempre da un punto A a un punto B con pochi ostacoli o difficoltà in mezzo.

Problemi tecnici

- Perception gode di un look monocromatico molto semplice, ma nonostante ciò non mancano i problemi tecnici come un discreto input lag sui comandi e anche numerosi cali di framerate. Ho riscontrato anche numerosi bug di sovrapposizione di audio differenti che non lasciavano capire niente (per esempio due monologhi differenti della protagonista insieme), per non parlare dei testi di gioco (soprattutto nel menu) inspiegabilmente grandi, con alcuni che addirittura escono dallo schermo. Ci sarebbe un'opzione per cambiarne la grandezza, ma non funziona. Insomma, ci vuole qualche patch per migliorare la situazione.

Tiriamo le somme

Nonostante le tante ottime premesse, Perception risulta purtroppo piuttosto deludente perdendosi nei cliché delle avventure in prima persona e fallendo nell'offrire un'esperienza realmente stimolante. Nessuna sfida, nessuna tensione, troppi bug. Alcune idee buone ci sono, come ad esempio le quattro storie estremamente mature e toccanti, ma purtroppo queste si perdono in una realizzazione insufficiente.
5.8

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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