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Sword Art Online: Fatal Bullet
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Recensione - Sword Art Online: Fatal BulletXbox OneGame

Dopo i risultati altalenanti ottenuti con i precedenti titoli, la saga di videogiochi dedicata a Sword Art Online cambia decisamente rotta con Sword Art Online: Fatal Bullet, portando su console il mondo di Gun Gale Online dove armi da fuoco, mech e androidi sono all’ordine del giorno. Scopriamo insieme se la nuova ambientazione e le numerose novità introdotte a livello di gameplay siano sufficienti a risollevare le sorti della serie.

Il Gioco

Sword Art Online: Fatal Bullet è uno sparatutto in terza persona con elementi RPG, ambientato come i precedenti capitoli della saga nel vasto universo creato da Reki Kawahara e che si colloca temporalmente dopo gli eventi narrati nella serie originale. Siamo nell’anno 2025. Kirito, dopo essere sopravvissuto alla prima versione di SAO ed aver tratto in salvo la sua amata Asuna dalla seconda trappola messa in atto dal creatore del NerveGear, prende parte ad un nuovo VRMMORPG per indagare su alcune morti inspiegabili. Gun Gale Online, questo il nome del nuovo progetto basato su una tecnologia più recente (ed apparentemente più sicura) denominata FullDive, trasporta i giocatori in un mondo post-apocalittico popolato da minacciose creature e pericolosi automi, nel quale le armi da fuoco hanno sostituito quasi del tutto le armi bianche. I sopravvissuti si sono stabiliti all’interno di una astronave, la SBC Glocken, creando una sorta di città dotata di appartamenti, strade, negozi e un’area comune nella quale i partecipanti si incontrano per mettere insieme gruppi organizzati o creare sfide PVP.

E’ questo il contesto nel quale ci troviamo una volta avviato il titolo, dove dovremo iniziare a muoverci dopo aver creato il nostro alter-ego tramite un classico editor. Infatti, diversamente da quanto accaduto in passato, qui non ci troviamo ad impersonare personaggi famosi come Kirito o Asuna, ma un giocatore qualunque, invitato in questo mondo online dalla sua amica d’infanzia Kureha. Dopo aver effettuato il primo login il “novellino” viene subito coinvolto in un evento globale nel quale è possibile ottenere una ricompensa speciale, che funge da lungo tutorial interattivo.

Inutile dirvi che, in un modo o nell’altro, il protagonista riesce a mettere le mani sulla preziosa ricompensa: un androide di classe ArFA-sys Type-X di ultima generazione, che lo accompagnerà nel corso della sua avventura online fornendo supporto sia sul campo di battaglia che fuori, ma non solo. Gli androidi Type-X, oltre ad essere personalizzabili proprio come gli avatar, sono infatti capaci di provare emozioni e hanno un loro carattere, due aspetti che hanno un chiaro impatto sull’esperienza di gioco. Nel corso dell’evento il protagonista si imbatte inoltre in Kirito e Asuna, che presenteranno al giocatore alcuni dei guerrieri più forti presenti in GGO. Il nuovo arrivato scopre così l’esistenza di un’area di alto livello situata dentro un'astronave misteriosa, la SBC Flügel, e che proprio la sua unità Type-X sembra potergli garantire l’accesso, ma solo dopo che avrà recuperato il 100% delle sue funzionalità grazie ad alcuni moduli sparsi per le varie aree del gioco. E’ da qui che prende il via la trama di Sword Art Online: Fatal Bullet, che vede il giocatore impegnato ad esplorare varie porzioni di questo mondo virtuale fatto di lande desolate, città in rovina, foreste, pericolosi dungeon e molto altro ancora. Ovviamente la ricerca dei moduli rappresenta solo l’incipit di una sceneggiatura più articolata, che si dipana per circa 25/30h alternando le sessioni di combattimento a numerosi dialoghi e rare sequenze filmate con protagonisti molti dei personaggi più famosi visti nel manga e nell’anime.

MX Video - Sword Art Online: Fatal Bullet

Come detto in apertura Sword Art Online: Fatal Bullet è un ibrido TPS/RPG e, come tale, mescola elementi provenienti da entrambi i generi. La progressione del gioco si basa sul completamento delle missioni principali, alle quali si affiancano quelle secondarie e gli incarichi opzionali, che includono battute di caccia, ricerche di tesori e l’annientamento di nemici unici . Le prime vengono affidate al giocatore dai personaggi chiave della vicenda mentre le restanti possono essere accettate parlando con alcuni NPC presenti nel complesso residenziale, dove risiedono sia il protagonista che Kirito e la sua gilda, o utilizzando il database presente nell’ufficio del governatore della SBC Glocken. Per poter portare a termine le varie quest il protagonista e tre suoi compagni, scelti tra le fila della gilda di Kirito, devono esplorare le ambientazioni e i dungeon presenti nel gioco eliminando senza pietà i nemici che si troveranno davanti, siano essi creature spaventose, spietati automi o altri giocatori in cerca di gloria controllati dalla CPU. Le tipologie di avversari da abbattere per completare i vari obiettivi, come ormai consuetudine in giochi simili, includono nemici standard, avversari unici e veri e propri boss, generalmente localizzati alla fine dei dungeon.

Per onorare al meglio gli incarichi, il giocatore può attingere da un nutrito arsenale di armi di varia natura, che spaziano dalle classiche pistole a devastanti lanciarazzi, passando per fucili automatici, mitra e anche qualche spada (in fondo siamo pur sempre nel mondo si SAO), ognuna dotata delle proprie caratteristiche e del proprio livello di rarità. Come da tradizione del genere le armi, che possono essere acquistate nei negozi o recuperate sul terreno di battaglia, vengono generate casualmente e questo fa sì che difficilmente ci si possa trovare tra le mani due oggetti identici, anzi, a volte capita addirittura di imbattersi in parti non identificate che, in modo molto simile a quanto accade in Destiny, devono essere decrittate a pagamento da uno specifico NPC. Grazie alle capacità di Lisbeth tutte queste armi possono essere potenziate, utilizzando i materiali raccolti durante l’esplorazione, o modificate, “fondendo” insieme due oggetti così da miscelare bonus e malus. Più o meno simile la gestione di armature ed accessori, che a differenza delle armi non possono però essere modificati. Il giocatore può inoltre commissionare nuovi costumi ad Asuna dopo aver recuperato le istruzioni e i materiali necessari a produrli. A concludere l’offerta ci pensano poi i gadget, degli utili strumenti di supporto acquistabili nei negozi tra i quali trovano spazio i classici medikit, granate di varia natura, armi da lancio e mine.

Abbattendo nemici e completando missioni il protagonista e i suoi alleati ottengono dei crediti, spendibili per acquistare armi, munizioni e potenziamenti, ma anche preziosi punti ESP, che consentono ai protagonisti di salire di livello con un sistema abbastanza lineare. Ad ogni step il giocatore e la sua unità ArFA-sys ottengono punti progresso e punti abilità, utilizzabili rispettivamente per incrementare una o più delle 6 statistiche presenti, il cui valore influenza la classe del personaggio, le sue caratteristiche e la sua capacità di utilizzare un certo tipo di arma, o per sbloccare nuove abilità, che possono poi essere equipaggiate ed utilizzate durante gli scontri. Qui troviamo una delle particolarità presenti in Sword Art Online: Fatal Bullet. L’inventario delle abilità non è infatti unico ma è legato alla classe dell’arma equipaggiata, il che significa non solo che nel gioco esistono power-up specifici per uno o più tipi di arma ma che è necessario organizzare un set di abilità per ogni categoria di equipaggiamento, così da non trovarsi impreparati sul campo di battaglia. In base alle proprie prestazioni il giocatore ottiene inoltre delle medaglie, che possono poi essere scambiate con oggetti e materie prime recandosi da uno specifico venditore. Come se non bastasse il protagonista può decidere di affidare una parte più o meno consistente dei suoi guadagni alla sua unità ArFA-sys, sia a scopo di investimento sia come una vera e propria “paghetta” per i servizi offerti. Nel primo caso il giocatore ottiene degli interessi sulle somme depositate mentre affidando i risparmi al suo androide di fiducia e spingendolo a fare shopping il protagonista può ottenere nuovi oggetti, talvolta anche molto rari.

Pad alla mano Sword Art Online: Fatal Bullet si è rivelato immediato e frenetico. Il sistema di controllo ricalca in buona parte quello dei classici sparatutto in terza persona e la presenza di un sistema di mira semi-automatico, dotato anche di una modalità assistita, permette agli scontri di mantenere quasi sempre un ritmo serrato che si sposa bene con il genere in questione. La gestione delle abilità e dei gadget è affidata al uso combinato dei tasti dorsali e dei tasti frontali, così da non interrompere mai l’azione per più di qualche istante mentre tramite il tasto opzioni è possibile accedere ad un menu che consente di impartire ordini basilari ai propri alleati. L’arsenale a disposizione del protagonista include anche l’UFG, una sorta di rampino utilizzabile per raggiungere aree sopraelevate, per muoversi rapidamente da un punto ad un altro o per attivare alcuni interruttori. Anche lo svolgimento delle missioni si è rivelato abbastanza lineare. Una volta raggiunta una delle aree presenti l’unico obiettivo del giocatore è quello di avanzare verso la propria destinazione abbattendo nel frattempo i nemici che il mondo di GGO fa apparire dinamicamente davanti a lui. A compensare questa apparente semplicità ci pensano fortunatamente la caratteristiche dei nemici, estremamente variabili, e la gestione dell’equipaggiamento, che deve necessariamente adattarsi alle varie sfide proposte. Proprio per questo motivo il gioco di Dimps permette di salvare fino a 5 configurazioni di inventario e abilità, che possono essere richiamate rapidamente tornando nel proprio alloggio così da essere pronti ad ogni evenienza. Spesso capita inoltre di incontrare mostri (o gruppi di mostri) al di là delle nostre capacità e di dover quindi investire un po’ di tempo a “grindare” sul campo di battaglia per salire di livello o a “farmare” oggetti e materie prime così da aumentare di livello e migliorare il proprio equipaggiamento prima di proseguire, sfruttando se possibile uno dei numerosi punti di viaggio veloce sparsi un po’ ovunque nel gioco per non dover ripetere all’infinito gli stessi percorsi.

Tramite l’ufficio del governatore, posizionato nella parte più elevata della SBC Glocken e che funge da HUB centrale per quasi tutte le attività presenti in Sword Art Online: Fatal Bullet, il giocatore può inoltre accedere alle funzionalità online del titolo, per fare squadra con un massimo di altri 3 giocatori ed affrontare in coop i boss già incontrati nella modalità storia o cimentarsi in sfide PVP libere o classificate, alle quali possono prendere parte un massimo di 8 giocatori. Completando le sfide coop si ottengono materiali pregiati, utilizzabili nella modalità in singolo, mentre le competizioni PVP, che prevedono due tipologie di partite differenti denominate Avatar ed Eroe, vedono i giocatori sfidare i boss con l’obiettivo di ottenere più punti degli altri partecipanti. L’unica differenza tra le due tipologie di sfida PVP riguarda i personaggi utilizzabili. Nelle competizioni Avatar il giocatore partecipa utilizzando lo stesso alter-ego utilizzato nella modalità in singolo, con tutte le sue abilità e il suo equipaggiamento, mentre in quelle Eroe si utilizzano i personaggi più famosi della saga come Kirito, Asuna, Itsuki e Zeliska, ognuno dei quali prevede un proprio percorso di crescita e un proprio set di abilità.

Per riprodurre al meglio l’ambientazione di Sword Art Online: Fatal Bullet il team di sviluppo si è affidato all’Unreal Engine 4, che consente a questo nuovo capitolo di ricreare in modo fedele il mondo post-apocalittico di GGO con la tecnica del cel-shading e di raggiungere una risoluzione Full HD a 60 fps. Nella norma il comparto audio, che alterna motivetti orecchiabili a musiche techno di buona qualità. I puristi saranno infine saranno contenti di sapere che anche la versione italiana mantiene inalterato il doppiaggio originale, accompagnato da una traduzione completa nella nostra lingua di dialoghi e menu di gioco.

Amore

Uno shooter frenetico

- Seleziona una missione. Entra nell’area. Spara a tutto quello che si muove senza sosta fino alla vittoria o, se proprio non puoi vincere, fino a quando non inizi a perdere sensibilità alle falangi. Volendo essere estremamente sintetici, il gameplay di Sword Art Online: Fatal Bullet si potrebbe riassumere così ed è proprio questo a rendere il titolo di Dimps diverso dai suoi predecessori ed al contempo dannatamente intrigante. In GGO per sopravvivere bisogna sparare, tanto e bene, e questo concetto si sposa alla grande con le meccaniche degli sparatutto in terza persona inserite in questo capitolo. La presenza di un’ampia selezione di bocche di fuoco differenti e di un numero infinito di avversari sui quali riversare le proprie scorte di proiettili garantisce tante ore di sano divertimento e permette a titolo di Dimps di risultare interessante anche per chi non conosce a menadito la serie originale.

Impegnativo

- Sword Art Online: Fatal Bullet, nonostante le apparenze, non è un titolo semplice o alla portata di tutti. La curva di difficoltà non è particolarmente ostica ma il gioco, per sua stessa natura, impone al giocatore di spendere buona parte del tempo a far crescere i personaggi e a perfezionare il loro equipaggiamento. Affrontare una missione con un grado inferiore a quello previsto o con un armamentario inadeguato porta quasi sempre ad una sonora sconfitta, ma è proprio questa caratteristica a rendere davvero appassionante il titolo di Dimps. Non basta andare avanti a testa bassa. Bisogna fare tesoro di ogni sconfitta, capire come affrontare al meglio gli avversari e tenere sempre alta la concentrazione, soprattutto nelle fasi avanzate. Ogni tanto il gioco mette a dura prova la pazienza del giocatore (anche a causa di una I.A. non troppo brillante) ma senza mai risultare snervante, anzi. Ogni sconfitta è uno stimolo a provare nuovi equipaggiamenti e nuove strategie, il che si traduce inevitabilmente in una sensazione di sfida sana ed appagante.

Molti spunti interessanti…

- Sword Art Online: Fatal Bullet miscela in un unico prodotto elementi provenienti da numerosi generi differenti quali gli sparatutto in terza persona, gli RPG, gli MMO e anche un pizzico di quei simulatori di appuntamento tanto apprezzati in Giappone. Ecco quindi che il giocatore si trova a dover sopravvivere a furiosi scontri a fuoco, superare dungeon ed abbattere boss, a dover continuamente evolvere il proprio equipaggiamento e le proprie statistiche ma anche a gestire ed approfondire i rapporti personali con gli altri personaggi o a dover decidere quanti soldi affidare alla propria unità ArFA-Sys e quale taglio di capelli farle utilizzare. E’ raro che un titolo del genere misceli così tanti aspetti in un’unica soluzione, e questo rende il gioco vario ed apprezzabile per una fetta di pubblico più ampia.

Odio

…ma pochi davvero approfonditi

- Quantità non sempre fa rima con qualità e Sword Art Online: Fatal Bullet, purtroppo, conferma questa affermazione. Nonostante una notevole varietà di contenuti, il titolo sviluppato da Dimps mette innegabilmente in mostra una fastidiosa superficialità che permea praticamente ogni aspetto. Il sistema di controllo non è perfetto, lo sviluppo dei personaggi è fin troppo lineare, le abilità presenti non permettono in alcun modo di caratterizzare a dovere il proprio alter-ego, la gestione e lo sviluppo dell’equipaggiamento appaiono poco ispirati, la componente online non brilla per originalità e lo stesso si può dire di quasi tutti gli altri elementi, compresa la gestione delle finanze e il modo con cui vengono gestiti i rapporti personali tra i vari protagonisti. Un difetto che purtroppo penalizza sensibilmente l’esperienza di gioco e che ne ridimensiona di conseguenza le potenzialità.

I.A.

- Durante la mia prova sia gli avversari che i miei compagni hanno più volte messo in mostra enormi difficoltà nella gestione degli scontri a fuoco, sia in fase offensiva che difensiva. Personaggi che rimangono incastrati nelle coperture, nemici che restano immobili anche quando li stiamo letteralmente crivellando di proiettili, alleati che invece di curarci eseguono continue manovre evasive finendo per causare un’inevitabile sconfitta, sono solo alcune delle fastidiose situazioni nelle quali mi sono imbattuto nelle numerosi sessioni di gioco. Un difetto non da poco in un titolo che basa molto sul tasso di sfida e sulla cooperazione con i propri alleati.

Introduzione infinita

- Per quanto possa sembrare incredibile, una delle parti più ostiche di Sword Art Online: Fatal Bullet è quella iniziale, ma non a causa della difficoltà. La sfida è quella di superare senza cadere in un sonno profondo l’ora e mezza di interminabili dialoghi e brevi sparatorie che separa la fase di creazione del personaggio dal gioco vero e propri. Per fortuna, una volta superata questa fase, i ritmi di gioco diventano più umani, ma sono sicuro che con un minimo di sforzo in più il team di sviluppo avrebbe potuto rendere le ore iniziali meno verbose così da non “spaventare” i giocatori.

Trama insipida

- Nonostante le buone premesse, la sceneggiatura di Sword Art Online: Fatal Bullet non mi ha soddisfatto. I pochi spunti interessanti vengono inevitabilmente affossati dai continui clichè e da un inspiegabile abuso di dialoghi e scenette statiche fini a sé stesse. Solo in rarissime occasioni gli sviluppatori di Dimps hanno sfruttato le vicissitudini dei vari protagonisti per proporre degli incarichi extra, ma per il resto del tempo chi impugna il pad si ritrova a fare lo spettatore passivo di situazioni che, tra l’altro, non vengono nemmeno mostrate tramite filmati ma semplicemente raccontate dai vari personaggi. Nemmeno l’introduzione della “modalità Kirito” e del torneo “Bullet of Bullets”, entrambi sbloccabili nelle fasi avanzate del gioco, permette alla sceneggiatura di risollevarsi così da diventare interessante anche per i fan meno maniacali della serie.

Tecnicamente migliorabile

- Sebbene l’introduzione di un nuovo engine grafico consenta a Sword Art Online: Fatal Bullet di sfoggiare modelli poligonali più dettagliati ed animazioni decisamente più fluide rispetto al passato, il titolo di Dimps soffre purtroppo di un difetto che sembra accomunare gli ultimi titoli pubblicati da Bandai Namco e si presenta ai giocatori con un comparto tecnico nel complesso abbastanza deludente. Nonostante il gioco si appoggi ad uno dei motori grafici più potenti e versatili attualmente in circolazione, il mondo di GGO appare infatti poco dettagliato e privo di guizzi stilistici capaci di catturare l’attenzione del giocatore. Le aree all’aperto sono povere (per non dire deserte) e i dungeon si limitano a proporre una serie di stanze simili collegate tra loro da corridoi essenziali e con pochi elementi distintivi. Nonostante ciò il titolo non è esente da vistosi cali di frame-rate e da fastidiose compenetrazioni, due difetti che con molta probabilità si sarebbero potuti tranquillamente evitare vista la qualità grafica non eccelsa della produzione.

Tiriamo le somme

Sword Art Online: Fatal Bullet è uno sparatutto frenetico ricco di spunti interessanti e che rappresenta sicuramente un passo in avanti per la serie di videogiochi dedicati a SAO ma che, a causa di alcuni difetti più o meno marcati e di una realizzazione tecnica poco curata, non riesce comunque a convincere appieno. La giocabilità frenetica e l’apparente varietà si scontrano infatti con una trama non all’altezza e una mancanza di profondità che rendono il titolo di Dimps consigliato solo per gli amanti della saga o per i giocatori in cerca di uno shooter impegnativo, disposti a chiudere un occhio di fronte a queste problematiche.
6.8

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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