MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



The First Templar
copertina

Recensione - The First TemplarXbox 360Game

Gli sviluppatori degli studi Haemimont Games, responsabili del delizioso strategico/gestionale Tropico, si prefiggono con The First Templar di regalarci un action adventure macchiato da elementi RPG in grado di farci respirare le atmosfere cupe e violente del periodo delle Crociate, seguendo le vicende di un devoto Cavaliere Templare alla ricerca del Santo Graal. Cerchiamo di capire di che pasta sia fatto questo nuovo titolo e se meriti o meno la nostra attenzione.

Il Gioco

The First Templar si presenta come un classico action game con un accenno di componente GDR, che ha nella cooperazione tra i due protagonisti dell’avventura, il Templare francese Celian ed il fedele e brutale compagno Rolland,il proprio tratto distintivo. Nella nostra peregrinazione attraverso i venti stage di gioco, che ci vedranno impegnati sia in Terra Santa, in città come Acri, che in location europee, come nel caso delle campagne francesi, i nostri eroi vedono il loro cammino ostacolato sia da ondate di “infedeli” fermamente opposti alla Chiesa ed ai Templari sia dalla Chiesa stessa, dato che la Santa Inquisizione reclama per sé il Graal.

La struttura del gioco è molto lineare ed il giocatore è accompagnato passo passo attraverso il susseguirsi degli eventi senza possibilità di intraprendere percorsi alternativi. Gli stages stessi di gioco seguono questa filosofia, presentando poche diramazioni al loro interno e offrendo un esigua quantità di aree segrete o comunque liberamente esplorabili.

Il sistema di combattimento, piuttosto immediato e semplificato, comprende i consueti attacchi veloci ma poco potenti ed i più efficaci attacchi caricati, dai tempi di esecuzione più lunghi. Nel caso si stia giocando in modalità single player, è possibile passare in ogni momento da un personaggio all’altro mediante la pressione del dorsale destro, onde sfruttare le diverse caratteristiche belliche degli eroi; diversamente sarà un nostro amico a prenderne il controllo. In alcune fasi di gioco sarà fondamentale un utilizzo combinato dei due personaggi per risolvere dei semplici puzzle che consentiranno, ad esempio, di aprire un cancello chiuso o di abbassare un ponte levatoio.

Amore

Cooperativa

- Una feature sicuramente piacevole, pur nella sua semplicità, è costituita dalla possibilità di affrontare l’intera avventura in compagnia di un amico, cooperando in split-screen sulla stessa console o via Xbox Live, con la possibilità di entrare ed uscire a piacimento da partite di altri utenti od ospitandone noi stessi di nuove. Combattere fianco a fianco con un giocatore in carne ed ossa è sicuramente sempre meglio di essere accompagnati da una IA, e se è pur vero che le interazioni tra i due personaggi sono praticamente nulle, si riesce comunque a trarre, per qualche momento, un po’ di divertimento nel travolgere in coppia i nemici.

Templari invisibili

- Come variazione sul tema di un titolo dalle meccaniche totalmente action, gli sviluppatori hanno tentato di arricchire The First Templar di una vena stealth, nel tentativo di proporre una variante ad un gameplay altrimenti troppo ripetitivo. Diciamo che il tentativo è apprezzabile, anche se non completamente riuscito: questa feature offre effettivamente l’opportunità, in alcuni casi, di approcciarsi al nemico in maniera differente dal classico scontro frontale, ma la pessima intelligenza artificiale che muove le armate avversarie, unite al loro ridottissimo raggio visivo (sembrano non vedere più in là di un paio di metri…) la rendono un po’ troppo semplice e poco appagante, in linea con il resto della produzione.

Odio

Un salto nel Medioevo della tecnica

- Avvicinandomi a The First Templar sapevo che non mi sarei trovato di fronte ad un capolavoro, ad un titolo di alta fascia, ma certo non mi aspettavo di imbattermi in un gioco tecnicamente così scadente. Praticamente tutti gli aspetti del comparto visivo lasciano basiti per la loro povertà e la loro pessima realizzazione. Le texture sono assolutamente indecenti, forse le peggiori da me viste in questa generazione, apparendo sgranate e poco dettagliate. Le animazioni risultano legnose ed innaturali e, nel caso delle varie scene di intermezzo, conferiscono ai personaggi delle movenze tragicamente comiche. L’illuminazione lascia davvero a bocca aperta, in senso negativo ovviamente, soprattutto quando il motore di gioco cerca di creare degli effetti ombra su edifici e paesaggi, che vengono in sostanza avvolti da una “granella” di pixel neri. A tutto ciò aggiungete ambientazioni poco ispirate e miseramente particolareggiate, ed avrete un quadro di ciò che il gioco ha da offrire sotto questo profilo. Tecnicamente siamo indietro di secoli.

Armi spuntate

- Neppure andando a snocciolare il fulcro di questo action, il suo sistema di combattimento, si riesce a risollevare un po’ il morale: il sistema di combo è a dir poco elementare, semplificato all’esasperazione ed assolutamente insoddisfacente. In sostanza si può portare a termine il gioco semplicemente premendo ripetutamente il tasto d’attacco e, sporadicamente, parando gli attacchi degli avversari più coriacei. Il sistema di crescita del personaggio, basato sull’accumulo di esperienza guadagnata durante gli scontri, sblocca alcuni attacchi più potenti ma comunque per nulla difficili da eseguire (nella totalità dei casi si parla della pressione simultanea di due tasti) e, a dirla tutta, il più delle volte inutili. In definitiva la ripetitività durante i combattimenti si palesa pressoché immediatamente, l’approcciarsi ai vari duelli sempre con la medesima strategia finisce presto per fiaccare lo spirito e l’eccessiva semplicità complessiva assesta il colpo di grazia al gameplay.

Cavalieri in crisi d’identità

- Se è vero che grafica e gameplay non fanno proprio nulla per invogliare il giocatore a proseguire nell’avventura, forse l’indubbio fascino e l’atmosfera del periodo storico oggetto della narrazione potrebbero invece in qualche modo compensare questi gravi deficit. Invece no, neppure da questo lato The First Templar riesce minimamente a convincere. La trama appare sin dalle primissime battute piuttosto fiacca e priva di mordente. I protagonisti dell’avventura, causa un pessimo lavoro di caratterizzazione, non riescono a farci immergere nel mondo di gioco, non riescono a trasmettere la minima emozione, non appaiono affascinanti né interessanti ma si presentano piuttosto come pupazzi senz’anima impegnati nella recitazione di un copione svuotato di ogni contenuto emotivo. Davvero difficile in definitiva trovare un solo pretesto per portare a conclusione The First Templar.

Tiriamo le somme

Impossibile consigliare a chiunque un gioco come The First Templar, titolo imbarazzante praticamente sotto ogni aspetto che nulla fa per introdurre novità al proprio genere d’appartenenza e ne rappresenta anzi l’icona dell’involuzione. La presenza della modalità multiplayer lenisce solo per breve tempo la sensazione di noia che ben presto assale il giocatore. Assolutamente insoddisfacente in tutto e per tutto. Evitabile.
4.5

c Commenti (13)

copertina

c

Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
x Invio commenti disattivato per gli articoli più vecchi di tre mesi.
caricamento Caricamento commenti...