Recensione - Battlefield 4
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
P 17 nov 2013
Il Gioco
Al centro dell’intera produzione rimane però il multiplayer, che offre sei modalità di gioco per un massimo di 24 giocatori (almeno nella versione current-gen, oggetto di questa recensione) e 10 ambientazioni che verranno in seguito arricchite dalle espansioni China Rising e Second Assault già annunciate prima del lancio. Tornano quindi le favorite Conquista e Corsa, insieme a Deathmatch a Squadroni, Deathmatch a Squadre e Dominio che vennero introdotte nei più recenti capitoli della serie; ma le vere novità sono Annientamento e Disarmo: entrambe basate sul concetto di bomb-based gamemodes, ovvero sul piazzamento di una bomba sul territorio nemico, nel primo caso si gioca in squadroni da 12 giocatori ciascuno mentre nel secondo le due squadre sono composte da 5 giocatori ciascuna, non ci sono ticket di respawn e la partita si ritiene conclusa al termine di 6 turni da 1-3 minuti circa. Se negli anni siamo stati abituati a features come “Destruction” e “Destruction 2.0” che permettevano al giocatore di distruggere muri e piccoli abitati sul campo di battaglia, in Battlefield 4 fa il suo debutto “Levolution”, un sistema che attraverso determinate azioni simultanee dei giocatori è in grado di mutare radicalmente lo scenario (da una diga che viene fatta saltare in aria ad un gigantesco grattacielo di Shangai che collassa a terra e così via). Per quanto riguarda il sistema di matchmaking, rimane invariata la ricerca automatica e manuale con il server browser, mentre il Battlelog ci aiuta a districarci con facilità tra tutte le varie opzioni del nostro soldato: da segnalare però la mancanza di una pre-lobby in cui potersi organizzare con degli amici ed entrare così a far parte di una stessa partita. Infine, sempre presente la modalità Comandante che questa volta può essere anche attivata e sfruttata attraverso un tablet appositamente collegato con la console.
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