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Two Point Hospital
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Recensione - Two Point HospitalXbox OneGame

Sono passati ben 23 anni dal mitico Theme Hospital di Bullfrog, e da allora nessun altro titolo è riuscito a proporci lo stesso tipo di divertente simulazione ospedaliera: ci hanno provato ora SEGA e Two Point Studios con il nuovo Two Point Hospital: vediamo com'è andata!

Il Gioco

Come il titolo lascia facilmente intendere, Two Point Hospital ci mette alle prese con la costruzione e la gestione di una struttura ospedaliera in grado di rispondere alle esigenza della provincia di fantasia denominata, appunto, Two Point. In realtà, a differenza del titolo a cui si ispira, Theme Hospital, Two Point Hospital ci dà la possibilità di gestire più strutture dislocate sul territorio, in un crescendo di difficoltà sia gestionali che organizzative. Importantissima è quindi l'ubicazione geografica delle strutture, perché incide direttamente su fattori climatici e sulla tipologia di clienti che arriveranno all'accoglienza. La provincia di Two Point offre in tal senso cinque diverse regioni, caratterizzate da territori che vanno dall'allegra e mite campagna alle spiagge semi-tropicali, passando per i climi freddi del nord fino ad una brulla zona industriale ed una metropoli di cemento.

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Ovviamente ogni zona ha le sue peculiarità: dov'è freddo bisogna munire i locali con termosifoni di vario genere e dimensione, mentre in altre zone è consigliato il condizionatore e bisogna stare attenti al loro posizionamento, altrimenti si rischia l'effetto opposto, con conseguente protesta del personale e dei pazienti. Come sempre accade in un gioco di questo tipo, abbiamo a che fare con due aspetti fondamentali: quello costruttivo che ci permette di creare la nostra struttura e le relative infrastrutture sulla mappa di gioco, e poi quello di tipo gestionale/economico che ci vede conciliare le spese con i ricavi e con le necessità di pazienti e personale, cercando di ottenere quanto più profitto possibile ma tenendo anche alto il livello di soddisfazione di tutti. E’ indubbio che sia proprio l’aspetto economico ad impattare maggiormente sulla durata della partita: una bancarotta determinerà infatti il fatale game over, quindi troviamo un modello economico razionale che impone al giocatore di non “allargarsi” troppo con le spese, pena l’interruzione dell’esperienza di gioco.

MX Video - Two Point Hospital

Un primo punto a favore di Two Point Hospital è quello di aver messo da parte alcune dinamiche troppo “sandbox” tipiche degli ultimi gestionali usciti sul mercato e di essersi posizionato come un ottimo compromesso, cercando di far capire bene al giocatore cosa vuol dire costruire qualcosa ma senza gravarlo in maniera troppo pesante dal punto di vista dei fallimenti economici improvvisi. Interessante, come già accennato, il fatto che il gioco non obblighi a costruire su un solo territorio ma, pur con un certo aumento del livello di difficoltà, è possibile gestire e muoversi su più territori. Il tutto avviene raggiungendo vari obiettivi, in primis quello di incrementare il valore degli ospedali già costruiti, i quali vengono valutati in base al numero di stelle ottenute (da 1 a 3) e vanno costruiti all’interno di zone definite, variabili in base al livello di difficoltà della mappa sulla quale sono stati costruiti. Se vogliamo fare un esempio immediato, prendiamo il primo livello difficoltà, sostanzialmente rappresentato da un Tutorial, peraltro molto ben curato: in questo scenario, bisogna costruire un ospedale in un luogo dall’ambito ristretto, con una scarsa affluenza di persone e senza possibilità di incrementare la struttura. Sul versante opposto, se si vuole costruire un ospedale all’interno di un ambiente più vasto e dinamico, come quello cittadino, bisognerà spendere per acquistare molti lotti e mettere a disposizione un’offerta sanitaria di primo livello.

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A questo proposito bisogna ammettere che i ragazzi di Two Point Studios (studio che, neanche a dirlo, ospita molti veterani dell'era Bullfrog) hanno fatto un vero capolavoro nel sistema di progressione all’interno del mondo di gioco, soprattutto per quanto concerne la costruzione delle infrastrutture. Nel momento in cui iniziate il Tutorial, la prima cosa da fare sarà posizionare una Reception per l’accoglienza dei pazienti e costruire uno spazio per il Medico di medicina generale che farà una prima diagnosi. Si tratta di un inizio soft, ma il bello viene subito dopo quando dovrete cominciare a pensare agli spazi per gli strumenti diagnostica, a quelli per i reparti di degenza, ai bagni, alle sale per personale e parenti dei ricoverati nonché agli spazi per le conferenze e per gli aggiornamenti del personale, senza dimenticare che abbiamo a che fare con un mondo nel quale la pubblicità è fondamentale e, quindi, occhio a destinare delle risorse al marketing.

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A questo punto bisogna discutere di un altro punto fondamentale: nessuna struttura può reggersi senza un’adeguata dotazione di personale, e Two Point Hospital non si discosta da questo schema consolidato. Possiamo assumere quattro diverse tipologie di lavoratori specializzati: medici e infermieri in primis, che penseranno solo a diagnosi e terapie, assistenti (si occupano di diversi aspetti che vanno dal ricevimento pazienti alle vendite e al marketing) e, infine, inservienti che si occupano della pulizie, della manutenzione e di tutto ciò che serve al buon funzionamento della struttura. Ognuna di queste categorie di lavoratori può arrivare ad avere fino a 5 specializzazioni ma, tramite adeguati corsi di aggiornamento, può acquisirne altre che di base non sono presenti. Queste specializzazioni sono fondamentali: solo una psichiatra può gestire pazienti con malattie mentali, così come solo un inserviente con conoscenza di meccanica può aggiustare uno strumento diagnostico.

Veniamo ora a come costruire una qualunque struttura in Two Point Hospital; si tratta di un'attività abbastanza, semplice con il canonico sistema delle “tessere” (ogni oggetto occupa un certo numero di blocchi sul piano di gioco) con gli oggetti che possono essere apposti solo dove non si sovrappongono con pareti, porte o altri oggetti. Le stanze sono assolutamente espandibili e, allo stesso tempo, personalizzabili con oggetti la cui varietà aumenta progredendo nel gioco e, badate bene, non c'è alcun sistema di microtransazioni per l'acquisto di strutture speciali.

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Una volta creata la nostra struttura, è il momento di ospitare i pazienti che si presentano con una grande varietà di patologie anche molto peculari: da quelli che credono di somigliare a star del passato a quelli affetti da “clownite” che passano le giornate vestiti da pagliaccio. Seppur nell’ambito di queste strambe patologie, l’iter che i pazienti devono seguire è comunque piuttosto classico: si parte con la visita del medico di famiglia per poi, nel caso, passare per l’iter degli esami diagnostici. Solo nel momento in cui saremo riusciti a fare una diagnosi precisa potremo passare ad effettuare la terapia specifica, il tutto cercando di bilanciare al meglio la spesa per personale ed esami diagnostici da un lato ed effetti positivi della terapia dall’altro.

La vera e propria sfida gestionale inizia con una prima sfida da affrontare dopo pochi minuti dall’inizio delle prime visite: le file d’attesa dal medico di base, che impongono di costruire nuove stanze e, soprattutto, degli arredi (sedie, panchine) che permettano agli utenti in fila di godere di una certa comodità. Poi bisognerà pensare a come differenziare la tipologia d’offerta in base anche al luogo in cui abbiamo costruito il nostro ospedale: in montagna bisognerà prestare particolare attenzione alla cura dei traumi fisici, spesso causati dagli sport invernali (fratture, traumi cranici, ecc.), mentre andranno potenziate le strutture dedite alla formazione nel momento in cui decideremo di creare un policlinico universitario. Bidognerà anche pensare a quelle strutture in grado di rendere in termini di guadagni sonanti: è il caso delle edicole per la vendita dei giornali, piuttosto che dei distributori di cibo e bibite.

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Ad ogni modo, pur nella crescente complessità, Two Point Hospital non risulta particolarmente complicato come nel caso del suo illustre predecessore. Inoltre i ragazzi di Two Point Studios sono riusciti ad adattare in maniera eccellente i controlli al nostro pad, con un’interfaccia semplicissima fatta di pochi ma intuitivi comandi che ci permette di padroneggiare il tutto in pochi minuti. Le levette analogiche gestiscono i movimenti e lo zoom sull’area di gioco, mentre i quattro tasti frontali si occupano della selezione di oggetti e contenuti. La grafica è davvero gradevole considerata anche la tipologia di gioco, con colori molto vivi e personaggi decisamente ben dettagliati nelle movenze e nei comportamenti; lo stesso dicasi per gli oggetti di contorno e per l’atmosfera generale. Il gioco è infinie localizzato in italiano per quanto concerne la lingua dei menu ed i sottotitoli, mentre il parlato è in lingua inglese.

Amore

Un gioco poliedrico

- Two Point Hospital ci vede cercare di raggiungere diversi obiettivi, tutti in grado di aumentare a dismisura la longevità del gioco: quelli legati allo scenario di gioco che sono alla base dell’incremento del numero di stelle (curare un numero definito di pazienti, sviluppare terapie innovative e così via), poi ci sono gli obiettivi dello Staff (realizzare stanze di degenza particolarmente confortevoli piuttosto che creare degli spazi ricreativi polifunzionali) ed, infine, quelli più istituzionali legati magari alla visita ed alla cura di politici, uomini di spettacoli ed altri VIP, oppure collegati alla necessità di sopperire alle carenze di altri ospedali già chiusi. Questo rende l'esperienza più varia, complessa e meno ripetitiva.

Un titolo dalla grande tecnica

- Non è facile portare un titolo gestionale su console, ma in questo caso il connubio mouse + tastiera è stato brillantemente sostituito da tasti e levette del pad. La fluidità di gioco è ottima anche a livello di dettaglio massimo, anche se qualche calo di frame-rate può capitare quando c’è un certo affollamento di personaggi su schermo. Glitch e bug sono praticamente assenti, e anche il design dei menu è molto dettagliato e preciso con le schermate tutte ottimamente leggibili. Complimenti agli sviluppatori per aver rilasciato un titolo dall'ottima rifinitura!

Facilità d'apprendimento

- La curva di apprendimento è stata pensata appositamente morbida, come se fosse un lungo tutorial ed in ogni missione si apprende qualcosa di nuovo, soprattutto in termini di malattie. E, proprio, su queste ultime, c’è davvero molto da dire: sono tantissime, tutte quantomai surreali: si va dai Piedilerci alla Cefalea a Bulbo fino al Magnetismo Animale ed alla Tartarughite. Curatele tutte bene, perché alla fine potrete riuscire a vincere il Telegatto dell’Industria Ospedaliera, la massima onorificenza di Two Point Hospital.

Personaggi tridimensionali

- In Two Point Hospital ogni personaggio è dotato di personalità e caratteristiche peculiari, come l'essere polemici (inclini al litigio), incivili (sporcano ovunque), ottimista (generalmente più felici degli altri) e così via, tutti elementi che influiscono sulla loro efficienza all'interno dell'ecosistema ospedaliero: lo scoprirete non appena li vedrete licenziarsi perché li costringete a mangiare soltanto merendine o verdure. Oltre a questo, però, possiedono anche delle ambizioni per un salario adeguato, un certo tipo di pulizia negli ambienti, e anche la volontà di far carriera.

Formare e ancora formare

- La formazione e l’evoluzione del personale è fondamentale in Two Point Hospital; non sempre un determinato medico è in grado di gestire tutti i macchinari o tutte le terapie. Sarete voi a dover “creare” lo specialista migliore: dovrete organizzare corsi di formazione nell’aula magna costruita ad hoc anche per gestire al meglio il laboratorio analisi, ad esempio. Va chiamato ed assunto personale specializzato, altrimenti ci sarà molta truppa (studenti) e pochi generali (medici specialisti).

Il buon vecchio british humor

- Two Point Hospital è infarcito di battute ironiche e sarcastiche a profusione, non-sense con una punta di cinismo ma senza esagerare, alla maniera inglese insomma. E così dall'interfono ci dicono che "il paziente Tizio è scaduto", oppure nella descrizione del laboratorio prelievi leggiamo che "serve per le analisi, ma anche per divertimento". Persino lo speaker radiofonico, che dalla parlata flemmatica sembra abbastanza fuori di testa, ci ricorda puntualmente che non è lì per intrattenere noi, bensì sé stesso. Come in Theme Hospital, è presente la tipica colonna sonora in filodiffusione; valzer, swing e musichette da ascensore, inframezzate da esilaranti pubblicità regresso.

Odio

Un Direttore del personale poco attento

- Se proprio vogliamo trovare un difetto a Two Point Hospital è quello relativo alla gestione del personale che, spesso, risente di una certa mancanza di specificità. Ad esempio, non è raro osservare che un medico cominci a fare le stesse cose di un altro collega, oppure che alcuni membri del personale smettano improvvisamente di eseguire i loro compiti per poi darsi a non si sa bene quali attività. Ovviamente tutto questo risulta particolarmente evidente nei grandi ospedali dove ognuno deve avere una mansione specifica, mentre è meno amplificato negli ospedali più piccoli in cui tutti devono saper fare un po’ di tutto.

Online poco sviluppato

- In Two Point Hospital c’è una piccola componente multiplayer basate su sfide online con gli amici ma, purtroppo, solo accennata. Davvero un peccato, un multiplayer ben sviluppato sarebbe stato grande per un titolo di questo tipo. La speranza è che qualcosa di questo genere possa arrivare in futuro tramite espansioni o DLC.

Tiriamo le somme

Two Point Hospital è un ottimo titolo gestionale, degno erede di quel Theme Hospital che ci fece tanto esaltare e disperare allo stesso tempo più di vent'anni fa. Ha una grande giocabilità, un impatto grafico all’altezza, un ottimo modello di costruzione ma presenta una componente più strettamente economica che emerge solo a tratti e negli stadi avanzati di gioco. Ha una buona curva di apprendimento e la sfida è alla portata di tutti. Allo stesso tempo, però, è tutt’altro che semplice ed offre un discreto grado di sfida anche se, agli utenti più navigati, può sembrare troppo facile in alcuni passaggi. In definitiva, si tratta di un titolo ben fatto e dannatamente godibile che finalmente rende giustizia ad una categoria del genere gestionale da troppo tempo assente sui nostri schermi.
8.0

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L'autore

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Da sempre grande amante di tutti gli sport, ha trasferito questa passione nel mondo dei videogiochi non disdegnando però anche gli altri generi. Ama il nostro calcio quanto sport come il football e l'hockey, ma è sempre pronto a blastare qualche alieno quando ce n'è il bisogno!

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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