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Hitman: World of Assassination
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Recensione - Hitman: World of AssassinationXbox Series X | S Xbox OneGame

A distanza di meno di 5 anni dall’uscita del primo capitolo, con Hitman: World of Assassination IO Interactive conclude la trilogia "World of Assassination" dedicata all’assassino prezzolato più famoso dei videogiochi, con un capitolo che racchiude tutti gli elementi distintivi della serie. Scopriamo insieme come se la cava l’Agente 47 nella sua nuova avventura!
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Il Gioco

Hitman: World of Assassination è il terzo, nonché ultimo, episodio della trilogia di giochi stealth sviluppata da IO Interactive, intitolata "World of Assassination"e pubblicata a partire dal 2016. Nel titolo interpretiamo nuovamente il ruolo dell’Agente 47, un sicario estremamente abile che, dopo aver servito per anni l’organizzazione nota come ICA, si è imbattuto suo malgrado in una società segreta che risponde al nome di “Providence”. Nei capitoli precedenti l’Agente 47 ha approfondito la conoscenza di Providence, e ora è finalmente pronto per chiudere i conti in sospeso “tagliando” la testa dell’organizzazione, conosciuta come “Costante”. Per farlo, il nostro eroe dovrà viaggiare per il mondo e portare a termine i consueti incarichi, ambientati come da tradizione della saga in location uniche, che vanno da un avveniristico grattacielo di Dubai a un’azienda agricola situata in Argentina, passando per antiche dimore situate nella campagna inglese e quartieri hi-tech in Cina. In totale, proprio come nei precedenti episodi, il gioco propone 6 differenti missioni intervallate da brevi sequenze narrative, capaci di tenere impegnato il giocatore per un numero estremamente variabile di ore in base alla difficoltà selezionata e, soprattutto, all’approccio scelto per portarle a termine.

MX Video - Hitman: World of Assassination

Hitman: World of Assassination ripropone infatti la stessa struttura sandbox dei suoi predecessori, che offre al giocatore totale libertà di approccio in tutte le situazioni. All’inizio di ogni missione al giocatore vengono fornite tutte le informazioni disponibili riguardo all’area in cui dovrà muoversi e al bersaglio (o i bersagli). Da qui in avanti sarà chi impugna il controller a decidere come infiltrarsi e come eliminarlo. Le opzioni a disposizione del giocatore sono molteplici e vanno dalla possibilità di interpretare il ruolo del sicario invisibile, capace di portare a termine la propria missione senza lasciare tracce, senza uccidere innocenti e senza mai essere scoperto da guardie e testimoni, alla possibilità di affrontare a viso aperto, o quasi, la missione uccidendo chiunque si frapponga tra il cacciatore e la sua preda. L’Agente 47 può inoltre inscenare elaborati “incidenti” sfruttando a suo vantaggio le numerose situazioni particolari offerte dagli scenari, così da far sembrare gli omicidi delle semplici fatalità. Tutto ciò è reso possibile da un gameplay e da un level design che mettono a disposizione del giocatore un’infinità di opportunità, sia in termini di strumenti da utilizzare per neutralizzare bersagli o NPC sia in termini di percorsi disponibili e oggetti con i quali è possibile interagire durante un incarico.

Oltre a saper utilizzare in modo estremamente letale una vasta gamma di armi da fuoco e di attrezzi del mestiere, l’Agente 47 può infatti contare su esplosivi, varie tipologie di veleni e su una selezione di gadget più o meno tecnologici, come le classiche monete da utilizzare per distrarre gli NPC o uno smartphone in grado di hackerare dispositivi informatici e serrature elettroniche. Ogni location offre inoltre un’infinità di spunti creativi ai giocatori, che si sommano alla possibilità di rubare e indossare gli abiti delle malcapitate vittime. Sotto questo profilo, Hitman: World of Assassination rappresenta senza ombra di dubbio il punto più alto raggiunto dalla trilogia, sia in termini di varietà sia per quanto riguarda la complessità delle interazioni possibili, che vanno dalla semplice possibilità di far cadere un oggetto addosso alla vittima al poter tendere trappe diabolicamente complesse nelle quali attirare il malcapitato di turno. Per evitare che i giocatori possano sentirsi schiacciati da tutta questa libertà, IO Interactive ripropone anche in questa occasione le Storie, ovvero delle mini-trame autoconclusive che, se individuate e seguite, guidano il giocatore durante la missione su un percorso più sceneggiato, e le Sfide, che suggeriscono a chi impugna il pad attività da compiere o modi alternativi per portare a termine il proprio compito, ricompensandolo con punti esperienza.

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Questi punti, sommati a quelli ottenuti sulla base delle azioni compiute durante la missione, contribuiscono alla valutazione complessiva della missione e, soprattutto, consentono al giocatore di sbloccare nuovi gadget da portare con sé, nuovi punti di inizio delle missioni e aiuti extra sottoforma di attrezzatura nascosta per noi dall’Agenzia. Questo sistema di progressione, unito alle molteplici opportunità inserite nel titolo dagli sviluppatori, fa si che ogni incarico possa essere rigiocato più volte e con differenti approcci, il che come detto influisce notevolmente sulla longevità complessiva. Parallelamente alla Campagna principale, Hitman: World of Assassination offre poi a tutti i possessori dei titoli precedenti la possibilità di importare e rigiocare in tutte le location e tutte le missioni presenti nei capitoli pubblicati a partire dal 2016, sfruttando ovviamente i miglioramenti e le novità apportate nel tempo dalla software house. A questa opportunità si affiancano poi alcune modalità di gioco alternative, come gli incarichi Sniper Assassins, che permettono ai possessori del secondo capitolo di rigiocare queste particolari tipologie di sfide, e i Contratti, che rappresentano la componente extra più corposa presente in Hitman: World of Assassination.

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Attraverso questa modalità, ogni giocatore può infatti creare sfide personalizzate nelle varie location disponibili per le Campagne principali selezionando un obiettivo tra tutti (o quasi) gli NPC, la modalità di uccisione e le eventuali condizioni particolari, come la necessità di indossare un particolare travestimento, attraverso un editor che potremmo tranquillamente definire “in-game”. Per poter creare un Contratto è infatti necessario giocare la missione ed eseguire materialmente l’assassinio che si vuole proporre come incarico personalizzato. Una volta fatta questa operazione è possibile memorizzare tutti i parametri e condividere la propria creazione con tutti i membri della community, che potranno a loro volta fare lo stesso dando vita a un database potenzialmente infinito di incarichi, che è possibile passare in rassegna attraverso i menù di ricerca presenti nella modalità Contratti. In Hitman: World of Assassination non trova invece uno spazio la modalità multigiocatore 1vs 1 “Ghost”, introdotta nel secondo capitolo e rimossa in via definitiva dalla saga ad agosto 2020.

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Poche le novità per quanto riguarda il comparto tecnico. Hitman: World of Assassination sfrutta nuovamente il motore grafico Glacier, aggiornato per l’occasione con alcuni upgrade che permettono all’engine di beneficiare delle capacità delle nuove console. Sulle due piattaforme testate in sede di recensione, ovvero Xbox Series X e Series S, l’ultimo capitolo della saga World of Assasination si comporta egregiamente raggiungendo senza particolari difficoltà i 60 fps in 4K nativo sulla prima e a 1080p sulla seconda, con pieno supporto alla tecnologia HDR e alle funzionalità uniche delle nuove console come il Quick Resume e i caricamenti rapidi. Niente di particolare da segnalare per quanto riguarda il comparto audio, che propone una colonna sonora discreta accompagnata a un doppiaggio in inglese di buona qualità e alla completa localizzazione in lingua italiana di testi e menu.

Amore

Liberta pressoché totale

- Una delle peculiarità di Hitman: World of Assassination, così come dei precedenti capitoli della serie, risiede nella volontà di non imporre al giocatore di seguire un percorso o adottare uno stile di gioco preciso. Ogni incarico può essere portato a termine in tantissimi modi differenti, ognuno dei quali offre stimoli e soddisfazioni uniche. Travestimenti, scorciatoie, accessori e trappole improvvisate. In Hitman: World of Assassination c’è tutto quello che serve per dare libero sfogo alla propria creatività e la possibilità di interpretare il ruolo che preferiamo, unita all’imprevedibilità di alcune situazioni e all’ottimo lavoro svolto sotto il profilo del level-design, consente al giocatore di adottare sempre l’approccio che preferisce, rendendo infinitamente più accessibile un genere storicamente indirizzato solo a un certo tipo di pubblico.

Un vero stealth game

- Al netto delle considerazioni precedenti, è innegabile che Hitman: World of Assassination si presenti al pubblico come un gioco stealth in terza persona a tutti gli effetti. L’azione, infatti, è volutamente lenta e spinge il giocatore a studiare l’ambiente per trovare sempre il modo più discreto di affrontare le situazioni, il che si traduce inevitabilmente in maggiore soddisfazione e maggior divertimento quando si riescono a portare a termine gli incarichi in modo “pulito”. Questo ovviamente non significa che non si possa decidere di affrontare i nemici armi in pugno, ma è chiaro che così facendo di vanifica il lavoro fatto dagli sviluppatori limitando in modo sensibile le potenzialità di un gioco che, se affrontato nel modo corretto, sa davvero come far felici gli appassionati del genere.

Rigiocabilità

- Un altro dei punti di forza di Hitman: World of Assassination risiede nel sistema di progressione messo a punto dagli sviluppatori, che consente al giocatore di sbloccare costantemente nuovi elementi e nuove opportunità con cui modificare gli incarichi. Questa caratteristica, sommata alla libertà di approccio totale di cui abbiamo già parlato, fa si che ogni missione possa essere affrontata innumerevoli volte risultando sempre diversa e intrigante. Se a questo aggiungiamo le opportunità offerte dalla modalità Contratti, che di fatto trasforma ogni NPC in un potenziale bersaglio e apre le porte alla creatività della Community rendendo le location le basi ideali sulle quali costruire le proprie missioni, otteniamo un ottimo esempio di come sia possibile aumentare la longevità di un titolo in modo intelligente.

Storie

- Parallelamente alla trama principale, che come leggerete a breve non mi ha convinto appieno, Hitman: World of Assassination propone una serie di sottotrame autoconclusive che rappresentano, di fatto, il percorso principale pensato dagli sviluppatori per portare a termine le missioni e, allo stesso tempo, arricchire la sceneggiatura. Questi incarichi, che spaziano dalle indagini su un misterioso omicidio al prendere parte a curiosi esperimenti di controllo della mente, beneficiano di un’ottima profondità che va dalle informazioni fornite al giocatore in fase di briefing a una lunga serie di documenti e conversazioni che è possibile ascoltare durante le missioni, così da risultare estremamente coinvolgenti. Anche se spesso la strada proposta dalle Storie non è la più creativa, ma nemmeno la più banale, il mio consiglio è quindi quello di lasciarsi guidare dagli sceneggiatori durante la prima run, così da vivere al meglio l’esperienza, e lasciare spazio alla propria creatività solo in un secondo tempo.

Location

- Nonostante il computo totale si fermi a sole 6 ambientazioni, Hitman: World of Assassination propone comunque una varietà di situazioni e ambientazioni più che soddisfacente. Che si tratti di esplorare un grattacielo hi-tech a Dubai, di infiltrarsi in un rave party in Europa o di dover attraversare una azienda vinicola in Sud America, l’ultima fatica di IO Interactive si distingue per una scelta di ambientazioni tutt’altro che banale e, soprattutto, per un level design in stato di grazia capace di miscelare senza soluzione di continuità le varie aree presenti anche grazie alla presenza di innumerevoli passaggi secondari capaci di modificare radicalmente le opzioni a disposizione del giocatore.

Odio

I.A. migliorabile

- Uno dei difetti principali di Hitman: World of Assassination, se non IL difetto principale, risiede in una gestione dell’intelligenza artificiale di avversari e NPC fin troppo basilare e, passatemi il termine, antiquata. Le guardie, anche al livello di difficoltà più elevato, possono essere ingannate con troppa semplicità e ignorano qualsiasi tipo di comportamento sospetto che non sia legato all’accesso in una zona riservata o ad azioni evidentemente compromettenti, come tentare di mettere k.o. un NPC in bella vista. Non si allertano invece se un lavoratore decide di pedinare l’obiettivo ovunque nella mappa o se ci vedono seguirlo in un bagno dopo che quest’ultimo ha accusato un malore. Si tratta ovviamente di esempi ma che danno la misura dei limiti della I.A. presente nel gioco, ai quali si sommano retaggi del passato legati a un sistema di allerta che può essere ingannato, giusto per dirne una, rannicchiandosi dietro un riparo e indossando un travestimento, per poi rialzarsi e andare via fischiettando mentre i nemici rimangono increduli a domandarsi dove siamo finiti.

Trama evanescente

- Premesso che sin dal primo capitolo della nuova trilogia IO Interactive ha dichiarato di voler focalizzare l’attenzione dei giocatori sul gameplay piuttosto che sulla storia, personalmente non riesco a “perdonare” agli sviluppatori di aver gettato al vento una preziosa opportunità. La storia Hitman: World of Assassination, proprio come quella dei suoi predecessori, ruota infatti attorno a una vicenda potenzialmente molto interessante e che, anche considerato il modo in cui sono state gestite le Storie presenti nelle missioni, avrebbe sicuramente ottenuto maggior fortuna se la software house non avesse deciso di ridurre il tutto a brevi cinematiche di qualità altalenate accompagnate da dialoghi davvero troppo banali.

Rapporto quantità/prezzo

- Raramente inserisco il prezzo nelle sezioni Amore o Odio, ma a volte è necessario. Hitman: World of Assassination, nonostante una rigiocabilità molto elevata, offre un quantitativo di contenuti decisamente limitato, specie per coloro che non hanno la possibilità di importare missioni e contenuti extra dai precedenti episodi. Nel gioco ci sono infatti solo 6 missioni di cui una, l’ultima, estremamente lineare, che possono essere completate in una manciata di ore anche agendo nel modo più discreto possibile. Da qui in avanti la longevità del titolo è tutta nelle mani del giocatore ed è legata a doppio filo solo alla volontà di perfezionarsi, di rigiocare le missioni e di cimentarsi con i Contratti. Da questo punto di vista si sarebbe potuto sicuramente fare di più.

Tiriamo le somme

Hitman: World of Assassination è la giusta conclusione di una trilogia che ha deciso di puntare tutto sul gameplay e sulla creatività dei giocatori. L’ultimo capitolo della saga abbraccia tutte le caratteristiche che hanno permesso all’Agente 47 di ritrovare lo smalto di un tempo, per offrire un’esperienza di gioco stealth come non se ne trovano molte altre oggigiorno. Una gestione dell'I.A. non ottimale e la scelta controversa di non puntare più di tanto sulla sceneggiatura gli impediscono purtroppo di imporsi come nuovo punto di riferimento per il genere, ma non di candidarsi come titolo consigliato per tutti gli appassionati e per tutti i fan dell’assassino prezzolato più famoso del mondo dei videogiochi.
8.0

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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