Recensione - Rust Console Edition
di
Mirko Rossi / Thor
P 11 lug 2021

Il Gioco
MP Video - Rust Console Edition
L’intero gameplay ruota attorno a queste 3 barre vitali, alle quali sono ovviamente collegate le nostre chance di sopravvivenza, ma anche all’esplorazione dell’isola, fondamentale per recuperare alcuni materiali specifici o individuare le aree migliori dove stabilirsi, e alle meccaniche di crafting, grazie alle quali si potranno costruire oggetti e armi via via sempre più utili attraverso un sistema di progressione basato su risorse di rarità crescente, attrezzature sempre più efficaci e conoscenze da acquisire recuperando progetti. Nel gioco quindi si accumulano materiali, si crea dell’equipaggiamento, ci si costruisce un rifugio e si cerca di migliorare costantemente il tutto per incrementare le proprie possibilità di sopravvivenza, sia quando si è materialmente in partita sia quando non si è connessi. Rust Console Edition è un gioco basato su server persistenti nei quali il tempo continua a scorrere anche dopo che il giocatore ha effettuato il logout. Questo significa che il nostro personaggio e i nostri possedimenti, se non protetti in modo adeguato, rimangono alla mercé degli altri giocatori presenti sull’isola, con conseguenze quasi sempre nefaste. In caso di morte, che può sopraggiungere sia per cause naturali sia per colpa altrui anche quando siamo offline, tutto quello che abbiamo nell’inventario rimane nel cadavere, che può essere tranquillamente depredato da chiunque interagisca con esso. Lo sfortunato giocatore invece respawna o in un punto casuale sulla costa o, se è stato così abile da costruirne uno e nasconderlo, presso uno dei suoi sacchi a pelo.

E’ qui che entra in gioco la componente “edilizia“ di Rust Console Edition. Il gioco permette infatti a ogni giocatore di costruire strutture più o meno elaborate e di renderle sicure in vario modo, così da avere a disposizione un luogo protetto dove entrare/uscire dal gioco e dove poter riporre tutti i propri averi. Innanzitutto è importante posizionare le varie componenti nel modo corretto, visto che ogni struttura ha un lato più debole, e selezionare il materiale più consono tra quelli a disposizione, che vanno dal banale legno a strutture in metallo rinforzato in grado di resistere anche a numerose cariche esplosive o colpi di armi pesanti. E’ poi importante dotare ogni porta e ogni contenitore di un lucchetto, così da rendere la vita più difficile ai molti malintenzionati che scorrazzano nei server del gioco. Infine è possibile “reclamare” una porzione di terreno a proprio uso esclusivo, così da impedire a eventuali vicini molesti di costruire la propria dimora nei pressi del nostro rifugio. Questo comporta però dei costi di mantenimento, proporzionati alle dimensioni della struttura e ai materiali utilizzati per la costruzione, in assenza dei quali i diritti esclusivi decadono e l’edificio comincia a deteriorarsi.

La vita sull’isola di Rust Console Edition insomma è tutt’altro che paradisiaca, ma per fortuna esiste un modo per rendere le cose più accessibili. Allearsi con altri giocatori permette infatti di velocizzare tutti questi passaggi e rendere meno “infernale” la permanenza sul server, sia in fase di raccolta sia quando si interagisce con giocatori ostili. Il titolo di Facepunch Studios punta molto sulla cooperazione, sugli scontri tra i vari abitanti dell’isola e sui “raid”, ovvero le incursioni con cui i giocatori tentano di fare breccia nelle dimore altrui. Tutte queste attività consentono a conti fatti di racimolare risorse ed equipaggiamenti in modo molto più rapido rispetto a quanto possibile con la raccolta di materiali e il crafting in solitaria, il che si traduce nella presenza quasi costante di gruppi più o meno organizzati su ogni server. Gli scontri in PvP non sono però gli unici momenti nei quali sarà necessario scontrarsi con altri sopravvissuti. Sull’isola di Rust Console Edition sono presenti anche gli “scienziati” e i “banditi”, dei nemici controllati dalla I.A. e che, di solito, presidiano aree e strutture dove sono custodite scorte preziose o materiali rari. Nel gioco sono inoltre presenti alcuni eventi “scriptati” come il lancio di casse di risorse in perfetto stile PUBG o la comparsa casuale di un pericoloso elicottero da guerra, che non esiterà ad attaccare i sopravvissuti che avranno la sfortuna di incrociare il suo raggio di azione. In modo analogo a quanto accade negli scontri con altri avversari umani, la cooperazione tra giocatori riveste un ruolo fondamentale per sopravvivere e raccogliere del prezioso “loot” extra.

Un altro modo di recuperare le risorse è quello di commerciare, ma anche in questo caso il titolo della software house inglese propone una peculiare variante del genere. Nel gioco non sono infatti presenti dei veri e propri venditori, ma solo delle postazioni automatizzate dalle quali è possibile acquistare oggetti e materie prime spendendo rottami, una delle risorse principali presenti sull’isola. Anche i giocatori possono decidere di creare i propri negozi e mettere in vendita ciò che preferiscono e al prezzo che preferiscono, così da creare un vero e proprio mercato parallelo legato allo sviluppo del server. Qui entra in gioco il cosiddetto “wipe”, un’altra delle meccaniche più caratteristiche di Rust Console Edition, che influenza la stragrande maggioranza delle partite, ufficiali e non. Con questo termine si intende un reset vero e proprio del server con il quale, ogni due/tre settimane, vengono azzerati i progressi dei giocatori per riportare tutti alla condizione di partenza iniziale. Una sorta di conto alla rovescia che, di fatto, cambia in modo sensibile il modo di giocare dei sopravvissuti. La presenza di un timer infatti modifica costantemente il valore delle merci e sprona molti abitanti dell’isola ad abbracciare un approccio votato soprattutto al PvP e alle razzie, che permettono di ottenere risorse in modo decisamente più rapido rispetto alla semplice raccolta di risorse e al crafting.

A sorreggere tecnicamente Rust Console Edition è il motore grafico Unity, che anche in questa occasione si dimostra estremamente flessibile sia per quanto riguarda la varietà dei biomi sia per quanto riguarda la gestione delle fonti di illuminazione. L’engine, anche in assenza di ottimizzazioni specifiche, beneficia inoltre della maggiore potenza delle console di ultima generazione per garantire una maggiore fluidità al titolo di Facepunch Studios in tutte le situazioni. Poco da segnalare invece sul fronte audio. Il survival sviluppato dalla software house inglese non dispone infatti di una colonna sonora ma solo di alcuni brani che in alcuni momenti si affiancano ai suoni di gioco. Nel titolo non sono inoltre presenti dialoghi, ma solo documenti e descrizioni testuali, che purtroppo al momento non beneficiano della localizzazione in lingua italiana E’ infine opportuno segnalare che il titolo supporta il cross-play, ma solo tra le versioni console. Un dettaglio importante da tenere in considerazione nel caso si volesse fare squadra o mettere in piedi un server con giocatori che utilizzano la versione PC.
Amore
Un vero survival
- C’è poco da dire: Rust Console Edition propone ai giocatori un’esperienza di gioco estrema, punitiva e nella quale i giocatori alle prime armi devono scoprire da soli quasi tutto quello che il gioco ha da offrire. Per alcuni, la somma di questi elementi si traduce inevitabilmente in frustrazione ma per altri, quelli che amano questo tipo di sfide e che non disdegnano il PvP, il gioco di Facepunch racchiude tutto ciò che di bello ha da offrire il genere con un interessante focus sugli scontri tra i giocatori e le incursioni organizzate. Ovviamente ci sono ancora enormi margini di miglioramento, ma già così il titolo dispone di una base solida con cui soddisfare l’appetito dei giocatori in cerca di un nuovo survival con cui mettersi alla prova.Il fascino del Lato Oscuro
- Di solito, quando mi approccio a un titolo come Rust Console Edition, sono un giocatore pacifico e che non ama rendere la vita difficile agli altri. Il titolo di Facepunch, con le sue peculiarità, riesce però a rendere questa componente molto divertente e, soprattutto, così remunerativa da far abbandonare quasi del tutto la filosofia “peace&love” in favore di una condotta meno esemplare. Può sembrare banale, ma questa dinamica contribuisce a rendere le partite molto più coinvolgenti e a dare vita a situazioni davvero memorabili, specie quando si gioca su server dove buona parte dei giocatori si “cala” nella parte del sopravvissuto disposto a tutto, anche a tradire i propri compagni, per aumentare le proprie chance di rimanere in vita.Crafting ben bilanciato
- Rust Console Edition non dispone di un catalogo smisurato di oggetti e parti di equipaggiamento da creare, ma quello che c’è risulta molto ben congeniato e, soprattutto, ben ripartito all’interno di un sistema di miglioramento che non obbliga necessariamente il giocatore a raggiungere il grado più elevato per poter sopravvivere. Al contrario, il sistema di crafting ricompensa con oggetti più performanti coloro che si dedicheranno con maggiore costanza alla raccolta di risorse, sia con metodi leciti sia tramite furti, e allo sviluppo delle proprie tecnologie. Questo elemento riveste un ruolo fondamentale sotto il profilo del gameplay e consente ai giocatori di seguire approcci molto differenti durante al loro permanenza sull’isola.Odio
Tecnicamente obsoleto
- Rust Console Edition è un titolo nato nel 2013 come variante di DayZ e questo, nonostante tutti i miglioramenti introdotti nel corso del tempo da parte di Facepunch Studios, è impossibile da non notare. Graficamente il titolo appare molto distante dagli standard attuali, anche per un prodotto di questo tipo, con texture poco definite, modelli poligonali abbastanza grezzi, animazioni da rivedere e, più in generale, un colpo d’occhio che non riesce mai a far dimenticare le origini del gioco. Double Eleven, dal canto suo, ha fatto il possibile per sfruttare la potenza e le funzionalità delle nuove console, così da consentire al gioco di reggere in modo abbastanza fluido i 60fps sulle Series e di poter contare sul supporto alla tecnologia HDR, ma nel complesso il risultato è comunque parecchio al di sotto di quanto sarebbe lecito aspettarsi.Bug e mancanze
- Allo stato attuale Rust Console Edition è afflitto da numerosi problemi, alcuni dei quali causano crash, disconnessioni improvvise, lag o rendono impossibile l’accesso ai server. Nel gioco mancano inoltre alcune funzionalità importanti, come la possibilità di creare una propria partita o di gestire la propria Community, che appaiono nel menù iniziale ma che al momento non possono essere selezionate. Dal lancio sono già stati rilasciati alcuni update per migliorare la situazione, che resta comunque abbastanza negativa a fronte del prezzo a cui viene proposto il titolo. A questo punto la domanda sorge spontanea: non sarebbe stato meglio rilasciare il gioco in accesso anticipato a prezzo inferiore così da avere più margine per sistemare la cose piuttosto che rilasciare una versione finale così poco ottimizzata?Non è un'isola per giocatori solitari
- Rust Console Edition, per sua stessa natura, è estremamente difficile (per non dire impossibile) da giocare senza un gruppo fisso o senza instaurare rapporti di collaborazione con altri sopravvissuti. Chi decide di abbracciare la via del “lupo solitario” non solo va incontro a maggiori insidie e costanti incursioni da parte di gruppi più organizzati, ma rischia addirittura di non poter godere dell’intera esperienza per via del poco tempo a sua disposizione. Il tempo necessario per raccogliere le risorse e sviluppare le proprie conoscenze sembra infatti tarato dando per scontata la cooperazione tra i sopravvissuti, a meno di non voler investire tantissime ore nel gioco per migliorare il proprio equipaggiamento. Un maggiore bilanciamento da questo punti di vista avrebbe sicuramente giovato.Tiriamo le somme
Rust Console Edition è un survival multigiocatore avvincente e capace di regalare grandi soddisfazioni agli appassionati del genere che sapranno abbracciare la sua filosofia basata sulla cooperazione e gli scontri PvP. L’intero sistema di gioco è infatti pensato e strutturato dando per scontate queste dinamiche, in assenza delle quali l’esperienza di gioco rischia di diventare eccessivamente frustrante. A rendere le cose ancora più complesse ci pensa poi una realizzazione tecnica davvero poco curata, un retaggio evidente dell’origine PC del titolo che potrebbe sicuramente far storcere il naso agli utenti console abituati a confrontarsi con certe situazioni quasi esclusivamente con i titoli in accesso anticipato. Sicuramente si sarebbe potuto fare di più da questo punto di vista, per rendere meno di nicchia un prodotto che, allo stato attuale, mi sento quindi di consigliare solo ai veterani del genere. 6.5›
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