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The Forgotten City

Recensione - The Forgotten CityXbox Series X | S Xbox One DigitalGame

Nata come una mod di Skyrim, l'avventura storica The Forgotten City arriva sulle nostre console come titolo indipendente, dopo una lunga opera di rifinitura a cura del piccolo studio australiano Modern Storyteller. Siete pronti a scoprire uno dei misteri dell'antica Roma, proprio sulle rive del Tevere? Ecco cosa aspettarvi dal gioco!
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Il Gioco

Se, all'avvio di The Forgotten City, doveste pensare di aver lanciato un nuovo titolo Bethesda, nessuno vi biasimerebbe: il titolo di Modern Storyteller inizia infatti come uno dei The Elder Scrolls del passato, con un eroe senza nome che si sveglia in un luogo sconosciuto, davanti ad un personaggio che gli chiede di chi sia, come si chiama e gli fornisce una breve spiegazione di dove si trovi. Persino i dialoghi sono in pieno Bethesda-style, con la telecamera che zooma sul volto del nostro interlocutore mentre selezioniamo le opzioni di dialogo. Non a caso il gioco nacque nel 2015 come mod di Skyrim, e solo dopo il grande successo ottenuto con questa versione gli sviluppatori hanno deciso di fare sul serio ricreandolo da zero con con Unreal Engine. Il risultato finale è molto diverso dalla mod originale: le architetture di Skyrim lasciano posto a costruzioni romane, la grafica grezza del tempo è sostituita da modelli molto più rifiniti e tutto il bagaglio RPG del titolo Bethesda è stato abbandonato in favore di una pura avventura a enigmi in prima persona.

MX Video - The Forgotten City

L'avventura di The Forgotten City inizia ai giorni nostri, col protagonista che si sveglia sulla riva di un fiume che scopriremo presto essere il Tevere: ci troviamo in un'area boschiva vicino Roma. Vicino a noi troviamo una ragazza sconosciuta che ci chiede il nostro nome e, chi siamo nel più classico stile di "creazione personaggio" made in Bethesda: possiamo dirle che siamo un archeologo, un soldato, un fuggitivo o un amnesiaco, scelte che influiranno poi sulla disponibilità di alcune linee di dialogo nel corso del gioco. Una volta fatta la conoscenza, la ragazza ci spiega che ci troviamo appena fuori un complesso di ruderi romani, nei quali un altro sconosciuto si è addentrato qualche ora fa senza fare però ritorno: ci chiede quindi di andarlo a cercare (apparentemente il ragazzo le ha chiesto di non muoversi qualsiasi cosa accada), dopo di che ci riporterà alla civiltà con la sua barca. Ci vediamo quindi costretti ad accontentarla, addentrandoci tra i ruderi dove inizierà la vera avventura: durante l'esplorazione troviamo le rovine disseminate da statue d'oro raffiguranti persone apparentemente in fuga da un terrificante pericolo, e dopo un po' troviamo un tempio con all'interno un misterioso portale, che una volta attraversato ci porta… nella stessa zona, ma un paio di migliaia d'anni prima, al tempo degli antichi romani.

Quella che appariva come una decadente serie di ruderi si mostra ora come una vera e propria cittadina romana, con sgargianti edifici, un mercato e dei sobborghi più poveri, in cui però qualcosa non quadra: i cittadini non sono tantissimi, poco più di una decina, e sono presenti ancora alcune statue dorate, anche se in minor numero. Dopo aver esplorato un po' la zona, arriviamo al palazzo del Magistrato, il governatore della città, il quale ci spiega che sul posto vige la "Regola Aurea", una legge secondo la quale chiunque commetta un crimine o un peccato come rubare, uccidere o mentire, scatenerà l'ira di un innominato Dio, il quale trasformerà tutti gli abitanti in statue d'oro. Questa minaccia aiuta la comunità a rimanere tranquilla visto che nessuno si azzarda ad infrangere questa legge, o almeno dovrebbe: il Magistrato capisce infatti che arriviamo da un altro tempo e spiega che la nostra stessa presenza significa che la Regola Aurea verrà prima o poi infranta. L'uomo possiede infatti un unico, estremo rimedio da usare nel caso in cui venga scatenata l'ira del dio: un antico rituale da eseguire nel tempio da cui arrivavamo, che aprirà un portale che porta indietro nel tempo a circa una giornata prima di quando è stato evocato. Il fatto che siamo arrivati lì, tramite il portale ed in quel giorno, significa che a breve la regola sarà infranta costringendo il Magistrato ad aprire il portale. L'uomo di chiede quindi di scoprire e fermare chi dei cittadini è destinato ad infrangere la Regola Aurea: questo è peraltro anche l'unico modo per tornare al futuro da cui proveniamo, perché impedendo l'ira del Dio eviteremo anche la creazione del portale da parte del Magistrato, generando un paradosso visto che se il portale non esiste, non possiamo mai averlo attraversato, riportandoci quindi al momento in cui lo avevamo trovato.

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E questo ci rivela anche la meccanica principale di The Forgotten City: i loop temporali. Sia che la rompiamo noi stessi (e possiamo farlo in qualsiasi momento, ad esempio rubando soldi o oggetti da una casa), sia che lo facciano altri personaggi nel corso della storia, nel momento in cui la Regola Aurea viene infranta la città si riempirà di "statue assassine" (che potranno uccidere anche noi, riportandoci all'ultimo salvataggio) mentre il Magistrato correrà verso il tempio per eseguire il rituale del portale. Dobbiamo quindi raggiungerlo anche noi, attraversarlo e… ci ritroveremo nuovamente al momento del nostro primo ingresso in questa "città dimenticata" ma con tutte le conoscenze acquisite fino a quel momento, esattamente come già visto in Outer Wilds, altro titolo basato su una simile meccanica di loop temporali.

Il gioco ci vede quindi indagare tra i cittadini, completando varie missioni per aiutarli e per scoprire chi è destinato ad infrangere la Regola Aurea, tornando di tanto in tanto all'inizio del loop quando qualcosa va storto o quando finalmente scopriremo il "peccatore originale", dopo di che dovremo trovare il modo per impedire che questo accada, non prima però di scoprire un importante segreto sulla città stessa, che trasformerà il nostro intero scopo nel gioco. Ad ogni loop, i cittadini non ricorderanno più chi siamo e tutte le missioni completate fino a quel momento andrebbero rifatte da capo, ma fortunatamente non sarà necessario: ad ogni uscita dal portale temporale incontriamo infatti un onesto cittadino al quale potremo dare tutte le istruzioni necessarie per completare quanto già fatto nei loop precedenti, e lui correrà a svolgere tutti i compiti mentre noi ci dedichiamo ad altro. Un escamotage simpatico e molto furbo per evitare che l'avventura diventi troppo tediosa di loop in loop.

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Il tutto si svolge con le classiche meccaniche da avventura in prima persona: possiamo esplorare liberamente la città, parlare con i cittadini ed utilizzare un sistema di risposte multiple. Inoltre troviamo diversi enigmi ad attenderci, che non si rivelano comunque mai troppo complessi; il grosso del gioco si compie parlando con i personaggi ed esplorando a fondo la città, ed anche se poco dopo l'inizio otterremo un arco molto "speciale", il suo scopo non è combattere ma aiutarci ad attraversare diverse aree tramite un suo particolare potere che non voglio rivelarvi. Il tutto vi terrà occupati per circa 8 ore per raggiungere il finale "ufficiale", ma ci sono anche altri tre finali che potrete raggiungere in base alle vostre scelte, quindi una certa rigiocabilità è garantita. Purtroppo, e questa è la principale nota dolente sulla quale tornerò più in basso, il gioco è interamente in inglese senza alcuna localizzazione italiana.

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Amore

Storia ben congegnata

- Il pregio principale di The Forgotten City è indubbiamente la storia, che inizialmente decolla lentamente tanto da apparire quasi banale, ma poi diventa sempre più interessante man mano che conosciamo i vari personaggi e ci addentriamo nei misteri di questa "città dimenticata", dove le sorprese e i colpi di scena, anche relativi alla natura stessa di questo misterioso luogo, non mancano di certo. La parte finale, poi, risulta davvero sorprendente ed inattesa. Se amate i titoli basati sulla narrazione e con una trama originale, non sarete delusi.

Loop temporali

- Abbiamo già visto altri giochi basati su meccaniche di loop temporale, ma in The Forgotten City questo meccanismo non si limita al semplice "reset del tempo ogni N minuti" ma è ben integrato sia con la storia che con il gameplay esplorativo e basato sugli enigmi. Un lato del gioco che sinceramente non mi aspettavo e che è riuscito a sorprendermi.

Level design

- La città romana in cui è ambientato il gioco è stata realizzata in maniera molto intelligente, con un'area centrale, il mercato, dalla quale si raggiungono tutte le altre zone all'interno di palazzi, in cima a colline o nei sotterranei. Poco alla volta si familiarizza con tutte le aree e diventa istintivo percorrerle per passare da una parte all'altra, ma si continuano anche a scoprire nuove zone che precedentemente ci erano sfuggite. Molto ben disegnato.

Odio

Full english

- Come già accennato, per chi ha poca dimestichezza con l'inglese questa è sicuramente la pecca principale del gioco, perché il gioco verte in gran parte intorno ai dialoghi ed è importante poter apprendere tutto senza problemi. Un vero peccato, perché la presenza dei sottotitoli italiani avrebbe giovato molto alla maggior diffusione del titolo nel nostro paese.

Talvolta poco intuitivo

- In gran parte non è un problema svolgere tutte le missioni presenti in The Forgotten City, ma qualche volta m'è capitato di restare senza sapere cosa fare, girando a caso e parlando con i cittadini sperando che si sbloccasse una nuova missione. Inoltre qualche enigma non è troppo intuitivo e si fatica a capire cosa fare. Si tratta comunque di casi isolati, fortunatamente: in gran parte il gioco va via senza grandi intoppi.

Incertezze tecniche

- Tecnicamente The Forgotten City non è malvagio anche se non fa gridare al miracolo, ma presenta comunque alcune spigolosità che, soprattutto sulle console di nuova generazione, non ci aspetteremmo, come brevi scatti e tempi di caricamento che, seppur veloci, non avrebbero proprio dovuto essere presenti. Ovviamente sono peccati facilmente perdonabili ad un titolo indie che comunque svolge bene il suo lavoro.

Tiriamo le somme

The Forgotten City ha rivelato di essere un'avventura sorprendente, con una storia molto ben congegnata ed un utilizzo originale della meccanica dei loop temporali che ormai, sia nei videogiochi che nel cinema, non è più sorprendente come in passato. Peccato per l'assenza di localizzazione italiana, che impedirà ai meno anglofoni di godere del titolo; questo mi costringe ad abbassare il voto, ma se non avete problemi con la lingua aggiungete pure un punto al voto finale e dovreste senza dubbio tenere in considerazione il titolo.
7.5

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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