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Lost Judgment
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Recensione - Lost JudgmentXbox Series X | S Xbox OneGame

Dopo la svolta ruolistica di Yakuza: Like a Dragon, lo spin-off Judgment ha ereditato lo spirito da action brawler della storica serie SEGA, tornando ora con Lost Judgment che cerca di limare alcuni difetti del primo capitolo e di introdurre diverse novità. Scopriamolo insieme.
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Il Gioco

Dopo gli eventi del primo, Judgment l’agenzia investigativa di Yagami e Kaito non sembra procedere a gonfie vele come speravano. I due ormai si tengono occupati con qualche piccola indagine che gli affida lo studio legale di Genda (dove Yagami lavorava quando era un avvocato), ma per il resto Kamurocho non sembra avere molto da offrire. Fortunatamente arriva la chiamata di Sugiura, che insieme a Tsukumo ha deciso di aprire la propria agenzia investigativa nel quartiere di Isezaki Ijincho a Yokohama. Se il nome vi suona familiare è normale, infatti si tratta della stessa area dove era ambienta la storia di Ichiban Kasuga in Yakuza: Like a Dragon. Sugiura chiede aiuto all’agenzia di Yagami per lavorare insieme su dei presunti casi di bullismo nel liceo Seiryo, ma ben presto quello che sembrava essere una semplice investigazione su studenti si rivela essere collegata ad un caso molto più grave di omicidio e vendetta.

MX Video - Lost Judgment

Su questi fatti si basa l’incipit narrativo che vede Yagami coinvolto in una storia molto più intricata del previsto, e per riuscire a venirne a capo dovrà contare sull’aiuto di vecchi e nuovi compagni, ma anche di nuovi gadget e abilità sia investigative sia di combattimento. Lost Judgment riprende infatti la formula del precedente capitolo andando a migliorare alcune delle principali criticità che non erano riuscite a convincere del tutto, come ad esempio i pedinamenti e gli inseguimenti. Sia chiaro, la base è rimasta sostanzialmente invariata, ma ora Yagami ha a disposizione molte più opzioni per rendere queste sezioni meno noiose e ripetitive. Durante i pedinamenti ad esempio non dovremo più cercare per forza un riparo, ma tramite la pressione di un tasto ci si potrà anche “mimetizzare” facendo azioni da normale passante, come ad esempio allacciarsi una scarpa o fare finta di farsi un selfie, così da non destare sospetti anche rimanendo pienamente visibili dall’obiettivo, anche se non si tratta di azioni che possono essere ripetute all’infinito. Gli inseguimenti invece sono diventati ancora più dinamici e spettacolari da vedere con l’aggiunta della corsa sul muro utile per evitare ostacoli o girare alcuni angoli stretti senza perdere velocità, inoltre bisogna prestare maggiore attenzione al bersaglio visto che spesso capita di dover scegliere un bivio e sbagliare strada.

Queste sono solo alcune delle novità che vengono introdotte nei primissimi minuti di gioco, così come le fasi stealth: a volte la violenza non è un’opzione, e per intrufolarsi in cerca di prove Yagami può improvvisarsi come un Solid Snake in erba cercando di arrivare all’obiettivo senza farsi scoprire e utilizzando qualche trucchetto come il lanciare una monetina per distrarre un nemico o affidarsi a qualche gadget più tecnologico come un dispositivo per ascoltare le conversazioni anche da lontano attraverso le pareti. Naturalmente non siamo di fronte a livelli da Metal Gear Solid (neanche lontanamente), ma si tratta comunque di qualcosa che spezza la routine altrimenti composta da sonore scazzottate, che come da tradizione rimangono comunque uno dei capisaldi del gioco.

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Nei mesi trascorsi dagli eventi del primo capitolo Yagami non è rimasto con le mani in mano, e allenandosi ha sviluppato un nuovo stile di combattimento, ovvero il Serpente. Questo stile ispirato all’Aikido è basato su movimenti agili, prese e contromosse utili per disarmare nemici che impugnano pericolosi coltelli o mazze, ed è l’unico stile che permette di “spaventare” gli avversari facendoli svenire o fuggire magari bloccando un pugno a pochi millimetri dal naso del malcapitato. Lo stile del Serpente si aggiunge quindi ai bei noti stili della Gru e della Tigre, utili rispettivamente contro gruppi di nemici grazie all’elevata velocità e ampiezza dei colpi e contro nemici singoli con maggiore concentrazione sulla potenza a scapito dell’agilità. Sia il nuovo stile che i vecchi hanno comunque avuto un rinnovo delle animazioni sia dei colpi base che delle mosse EX, ovvero potenti mosse letali e altamente spettacolari attivabili con diverse condizioni a patto di aver accumulato abbastanza energia.

Si può passare da uno stile all’altro con una semplice pressione della croce direzionale alternandoli a seconda delle necessità, e il risultato sono battaglie adrenaliniche e coreografiche che fanno sempre sentire la “pesantezza” dei colpi regalando grandi soddisfazioni. Spendendo i punti guadagnati negli scontri o al completamento delle missioni si possono sbloccare nuove mosse, combo e potenziamenti permanenti, così da essere sempre pronti per salvare la pelle dai numerosi nemici sia di Kamurocho che di Ijincho. Una doppia mappa significa il doppio del territorio da esplorare, ma per fortuna oltre ai soliti taxi Yagami può contare su una ulteriore novità, ovvero uno skateboard con cui muoversi agilmente per le strade (ma non i marciapiedi) dei due quartieri. Non manca naturalmente una sezione dedicata anche alle acrobazie grazie allo skate park e ad alcune missioni secondarie legate ad esso.

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Restando in tema anche le missioni e le attività secondarie hanno subito delle modifiche, non tanto sui contenuti quanto sulla modalità in cui vengono proposte. Oltre alle classiche missioni fini a sé stesse (e spesso con situazioni veramente esagerate e folli) la maggior parte vengono racchiuse nei Racconti Scolastici. Si tratta a tutti gli effetti di una vera e propria “campagna parallela” ambientata principalmente tra le mura del liceo Seiryo, dove Yagami finisce per diventare un consulente esterno per i vari club. Grazie a questa campagna ci vengono proposte diverse attività secondarie come rhythm game per il club di ballo, sfide tra robot nel club di robotica, partite a Virtua Fighter 5 nel club di eSport, pugilato nel club di boxe e tanto altro ancora, ma se in passato si trattava di attività prive di mordente e solo per gusto di completismo ora invece sono sorrette da una trama più leggera ma comunque interessante che invoglia a provare tutto per sapere come andrà a finire la storia, oltre naturalmente a sbloccare preziosi punti e abilità per potenziare ancora di più Yagami.

Tutto questo porta ad una longevità di tutto rispetto, con la sola trama principale che vi terrà occupati per circa 25/30 ore, ma aggiungendo i Racconti Scolastici e le varie missioni secondarie e collezionabili il contatore può tranquillamente raddoppiare e andare oltre. Dal punto di vista tecnico Lost Judgment soffre un pochino il fatto di essere uscito pochissimi mesi dopo la versione per le attuali console del precedente capitolo. Questo non significa che non sia valido (anzi), ma le differenze rispetto al “vecchio” Judgment si notano di meno essendo passato così poco tempo tra i due titoli. Su console di nuova generazione risulta comunque una gioia per gli occhi, specialmente per quanto riguarda i modelli dei personaggi e il colpo d’occhio delle ambientazioni, con Kamurocho che come sempre mostra il meglio di sé di notte con le sue luci al neon e continui giochi di luce e riflessi, mentre Ijincho offre uno scenario più “rilassato” ma non per questo meno bello da visitare con i suoi distretti cinesi e commerciali.

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È possibile scegliere tra due modalità, una che spinge la grafica con il 4K nativo ma 30 e pfs e una che invece offre una risoluzione dinamica tramite upscaling ma 60 fps. Trattandosi di un titolo con combattimenti frenetici e veloci naturalmente la seconda opzione è quella consigliata, e nonostante il numero di nemici a schermo e i tanti effetti particellari non si notano cali che compromettono l’esperienza. Eccellente come sempre il doppiaggio giapponese, considerato che le voci sono proprio quelle degli attori che prestano il volto ai personaggi nel gioco, ma anche quello inglese risulta convincente e ben recitato. Ottima infine la localizzazione italiana dei testi.

Amore

Trama avvincente

- Sia la serie di Yakuza che Judgment ci hanno sempre abituato a trame di grande livello e impatto emotivo, e Lost Judgment non fa eccezione. Yagami era già riuscito con il precedente titolo a non far rimpiangere l’assenza dell’iconico Kazuma Kiryu, e con questo sequel il suo personaggio viene ulteriormente approfondito, così come la spalla Kaito, tanto che proprio quest’ultimo sarà il protagonista della prossima espansione. Gli intrecci narrativi tengono sempre alto il livello d’interesse, e nonostante alcune piccole sbavature se avete voglia di una bella storia ricca di colpi di scena Lost Judgment fa al caso vostro.

Un liceo problematico

- Nel corso della serie per quanto abbia sempre cercato di completare il maggior numero possibile di attività secondarie e minigiochi ammetto che spesso non avevo abbastanza stimoli per andare fino in fondo, poiché alla fine si trattava di mero completismo ma che aggiungevano poco o niente a livello di storia. Con i Racconti Scolastici invece Lost Judgment riesce in maniera intelligente a coinvolgere il giocatore in una miriade di attività extra grazie ad una struttura narrativa che ha poco da invidiare alla trama principale, risultando in alcuni momenti anche più interessante. Certo, non tutte le attività sono allo stesso livello e alcune inevitabilmente possono non piacere, ma quantomeno la curiosità di andare avanti spinge ad impegnarsi il minimo indispensabile per proseguire.

Tante novità...

- Lost Judgment non punta a rivoluzionare la sua struttura, ma inserisce comunque diverse novità interessanti, in particolare il terzo stile del Serpente e animazioni rinnovate che rendono i combattimenti sempre divertenti, belli da vedere e con un pizzico di strategia in più rispetto al classico button mashing. Apprezzabile inoltre il tentativo di migliorare pedinamenti e inseguimenti, così come la “nuova” ambientazione di Ijincho anche se non sarà certo nuova per chi ha giocato Yakuza: Like A Dragon. Anche questi ultimi tuttavia potranno apprezzare la ventata d’aria fresca che è il liceo Seiryo, con una ambientazione e tematiche effettivamente inedite come bullismo giovanile e problemi adolescenziali, staccandosi quindi dai ben noti argomenti di criminalità organizzata, corruzione e politica, che comunque sono sempre presenti nel corso della storia.

Odio

...ma vecchi difetti

- Nel paragrafo precedente ho utilizzato la parola “tentativo” non a caso. Nonostante gli sviluppatori abbiano effettivamente cercato di migliorare le sezioni di pedinamento e inseguimento queste risultano ancora l’anello debole dell’esperienza. Anche le fasi stealth sono fin troppo abbozzate e piene di limitazioni, con una intelligenza artificale insufficiente e momenti scriptati, come ad esempio il lancio delle monetine che per distrarre le guardie che può essere utilizzato solo in determinati momenti e con traiettorie prestabilite. Si tratta comunque di passi in avanti rispetto al passato, ma si tratta comunque di sezioni che risultano quasi noiose e slegate rispetto al resto del gioco. Per il futuro spero che vengano o rimosse o riviste totalmente, perché le novità introdotte sono buone ma non abbastanza. Sempre SE ci sarà un futuro.

Un destino incerto

- Questo non è un vero e proprio difetto di Lost Judgment e non ha influenzato in nessun modo la valutazione, si tratta unicamente di una riflessione e “timore” che ho avuto costantemente mentre giocavo. Nel caso vi sia sfuggita la notizia pare che l’agenzia di Takuya Kimura, attore molto famoso in Giappone che ha prestato volto e voce al protagonista Yagami, non riesca a trovare un accordo con SEGA per la vendita dei giochi su PC. L’agenzia infatti è contraria a causa delle mod che potrebbero “rovinare” l’immagine di Kimura, motivo per cui sia il precedente capitolo che Lost Judgment sono disponibili unicamente su console e non su PC. Si tratta tuttavia di un enorme danno per SEGA che di fatto ha una grande fetta di mercato tagliata fuori, motivo per cui sembra abbia intenzione di chiudere definitivamente la serie di Judgment. Considerato quanto Lost Judgment sia un titolo valido più volte mi sono ritrovato a pensare a quanto sarebbe un peccato non vedere mai altri sequel per un motivo del genere.

Tiriamo le somme

Lost Judgment è un “more of the same” che cerca di limare i difetti del passato ma purtroppo ci riesce solo in parte. Il risultato è comunque un gioco enorme con una trama che vi terrà incollati allo schermo, il tutto condito da un gameplay veloce, frenetico e spettacolare da vedere durante i numerosi combattimenti. La nuova gestione delle attività secondarie rendere piacevole anche dedicarsi a minigiochi che esulano dalle classiche scazzottate, offrendo una vera e propria storia parallela che aggiunge ulteriore carne al fuoco. Non posso quindi che consigliare caldamente Lost Judgment sia a chi era già fan della serie sia a chi cerca un titolo dal forte impatto narrativo senza rinunciare ad un gameplay semplice ma divertente. Peccato solo per l’alone di incertezza che al momento circonda il futuro della serie, la speranza ovviamente è che si trovi una soluzione per andare avanti visto che Yagami e compagni hanno ancora molto da offrire.
8.7

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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