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F.E.A.R.
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Recensione - F.E.A.R.Xbox 360Game

Un altro FPS. Potrei iniziare questa recensione e finirla allo stesso modo con questa frase. Per carità, nulla contro gli sparatutto in prima persona, fin dai tempi di Doom sono fra i videogame che più amo e che più adoro giocare, ma sinceramente la mancanza di innovazioni legata alla massiccia colonizzazione di Xbox 360 da parte di questo genere videoludico, mi rendono scettico e oltremodo critico. F.E.A.R. è un bel titolo, inutile girare intorno alla faccenda, anche perché sarete già andati a sbirciare il voto, nonostante ciò resta un FPS convenzionale, anche se condito da qualche bella trovata. Vediamo di sparare qualche cartuccia al riguardo.



First Encounter Assault Recon
Come avrete capito, il titolo del gioco, F.E.A.R., è l'acronimo dell'intestazione di questo paragrafo, quindi è giusto che vi illumini al riguardo. Nato nel Stati Uniti nel 2002, il team d'assalto F.E.A.R. è stato creato allo scopo di "contrastare i fenomeni paranormali potenzialmente pericolosi" (ah! il libretto di istruzioni, sempre prodigo di informazioni!). Noi impersoneremo il classico bello di mamma con abilità innate che sgominerà i cattivi di turno tutto da solo, infatti molti dei nostri commilitoni saranno presenti solo per scelta di copione e faranno tutti, o quasi, una pessima fine. Il nostro compito sarà quello di sconfiggere un generale in contatto telepatico con cloni da combattimento. La presenza di una inquietante ragazzina (che sembra un clone della Samara di The Ring), che ha la pessima abitudine di liquefare i nostri compagni d'armi, diventerà, man mano che il gioco avanza, un mistero sempre meno misterioso, ma evitiamo di andare troppo in là con la trama. Il gioco avrà dei risvolti horror, niente però di trascendentale: se avete già giocato a Condemned o a Doom 3 non avrete problemi di ambientamento.

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Dopo questo accenno alla trama del gioco, passiamo ad analizzare il gameplay joypad alla mano, e qui arrivano le delusioni che ho già segnalato nel cappello iniziale: un gran bel gioco ma troppo canonico. I controlli seguono gli standard classici degli FPS da console, quindi con le levette ci sposteremo e mireremo mentre gli altri tasti saranno adibiti al salto, fuoco primario, granate e attacchi corpo a corpo. L'unica nota positiva è la presenza dell'interessante, anche se ormai usato e abusato, bullet-time: premendo LB riusciremo ad attivare questa modalità e spostarci in modo estremamente veloce con il risultato che i nostri avversari sembreranno ai nostri occhi dei bradipi con l'artrite. L'utilizzo dello SlowMo (come chiamato nel gioco) ci renderà veramente delle macchine da combattimento letali, forse anche troppo. Infatti potremo abbattere con facilità tre nemici normali per poi scappare e aspettare che la barra adibita all'utilizzo di questa capacità si riempa di nuovo per finire il lavoro. In ogni caso gli avversari sono tosti ed hanno una ottima IA: si comunicano le nostre mosse, avvistano la torcia che utilizzeremo in luoghi bui e cercheranno di aggirarci anche facendo lunghe deviazioni pur di coglierci impreparati.

Oltre ai nemici ordinari capita di trovarsi davanti dei cloni corazzati, e l'utilizzo di materiale esplosivo in questi casi è d'uopo. Sul fronte armamenti abbiamo quindi la possibilità di utilizzare esplosivi come lanciamissili, granate, pipe bomb e mine di prossimità, mentre fra gli strumenti bellici standard contiamo shotgun, mitragliatrici e pistole, alcune di queste impugnabili a due mani per una doppia devastazione. Da segnalare la presenza dello stupendo fulminatore, il fucile da cecchino del gioco che permette di abbrustolire i nemici come toast dimenticati da mezz'ora nel forno. E' possibile portare con sé solo tre armi, quindi la scelta dovrà essere più eterogenea possibile, una eccessiva specializzazione porterà ad una lenta e prevedibile morte. Fra gli oggetti che porteremo con noi ricordiamo i medikit, che a differenza di altri titoli potranno essere raccolti, fino ad un massimo di dieci, e utilizzati alla bisogna.

La configurazione dei livelli è irritante, spesso ci troviamo a che fare con bivi ma il problema è che quasi tutti questi percorsi portano allo stesso punto dello stage, così una volta esplorato un percorso se torneremo sui nostri passi per provarne un altro scopriremo quasi sempre che una strada vale l'altra. L'unico motivo per cui si deve necessariamente visitare i vari percorsi è la presenza di siringhe che, a seconda del colore blu o verde, aumentano rispettivamente la salute massima e la barra dello SlowMo. Un'altra caratteristica molto buona del titolo è la presenza di una ottima fisica: molti oggetti che incontreremo saranno completamente distruggibili oppure dotati un grande grado di interattività. Anche le luci saranno soggette alla nostra bramosia di distruzione ma non si potranno mai spegnere completamente.

Come molti altri titoli anche F.E.A.R. possiede una componente multiplayer e questa è estremamente canonica, le modalità sono le solite, Deathmatch, Eliminazione e Cattura la Bandiera. La gestione del bullet time in questi frangenti è diversa, viene trattato come un oggetto da raccogliere per cui solo un personaggio potrà utilizzarlo, alla morte del proprietario il potenziamento rimarrà a disposizione di altri giocatori.


Una P.A.U.R.A. nera!
Graficamente il titolo dà il meglio di sé. Le texture sono molto pulite e tutte (o quasi, quelle dei muri non sono eccezzionali) ben definite con qualche rara eccezione (provate a rompere un vaso e vedrete delle scalettature epiche). Ottima la luce in tempo reale, alcune lampade potranno essere spostate illuminando diversamente le varie locazioni. Forse gli oggetti illuminati risultano fin troppo nitidi. Durante lo SlowMo gli effetti particellari delle esplosioni vengono gustati al meglio e le pallottole ricordano tantissimo quelle già viste nel film di Matrix dal quale F.E.A.R. prende in prestito anche lo stesso bullet time. Un piccolo appunto per le ombre: in alcuni frangenti non sono molto precise e pezzi di esse (soprattutto la nostra) risultano slegate e ci passano davanti. Sul fronte audio, nulla da segnalare eccetto i classici effetti sonori degli scontri e i dialoghi dei nemici. La BGM sottolinea i momenti tesi ma niente di particolarmente adrenalinico. Da segnalare la presenza di una totale localizzazione in italiano sia nei testi che nel parlato.

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La F.I.N.E. di tutto
Un altro FPS! Non se ne sentiva la mancanza ma questo titolo ha qualcosa in più. Quella marcia in più viene data dalla grafica molto buona, dalla IA dei nemici di livello eccelso e dall'interagibilità degli scenari che rendono appetibile il titolo anche a chi è stanco dei "soliti" sparatutto in soggettiva. Se lo avete giocato già su PC evitate l'acquisto, altrimenti la versione 360 sarà un bel titolo con una longevità in singolo sufficiente (circa 12 ore) e con un Live discreto.
8.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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