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Pimp My Ride
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Recensione - Pimp My RideXbox 360Game

Direttamente dagli studi di MTV Games e del simpaticissimo rapper Xzibit, un titolo inusuale arriva sulle nostre console: Pimp my Ride! Come molti di voi sapranno, Pimp my Ride è una delle trasmissioni principali che da alcuni anni a questa parte vivacizza il palinsesto di MTV, la tv musicale per eccellenza. Per chi non la conoscesse, questa trasmissione tratta di un tema piuttosto diffuso fra gli appassionati di auto, ossia la modifica di qualsiasi tipo di autovettura, da vecchi e lenti catorci ambulanti a mezzi più sportivi ed accattivanti. E il termine con il quale si suole definire questa particolare tipologia di modifica, affidata alle abili mani della West Coast Custom e del suo leader Xzibit, è proprio “pimping”, o “pimpaggio” per utilizzare un’espressione più italianizzata. Insomma, per tradurre in sintesi lo scopo di questa trasmissione, i clienti più esigenti di tutta l’America richiedono l’aiuto di Pimp my Ride per trasformare i propri rottami in macchine di lusso ed iper-accessoriate, dotate a volte persino di postazioni da gioco con relative console casalinghe e portatili, quali Xbox o PSP. Ora grazie ad Activision anche noi videogiocatori potremo diventare dei veri e propri “pimpatori”, modificando qualsiasi tipo di vettura che ci verrà proposta nel gioco.

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Come ti pimpo l’auto?
Già dalla presentazione iniziale, ci rendiamo conto che Pimp my Ride è fortemente legato alla sua controparte televisiva. Notiamo quindi la presenza costante del famoso rapper Xzibit e dei loghi pubblicitari di MTV. I menu del gioco sono decisamente essenziali e ci offrono una libertà limitata alle classiche opzioni di gioco e all’avvio o continuazione di una partita in singolo. Una volta dato inizio alla partita, Pimp my Ride ci catapulta immediatamente nella laboriosa officina della West Coast Custom (WCC), mostrandoci da subito tutti i clienti che il nostro palmare contiene al suo interno, e che richiederanno sempre più il nostro aiuto. Dunque, nei panni di un dipendente di Xzibit, saremo noi a dover soddisfare le esigenze di questi clienti, abitanti di una vasta e varia cittadina che risponde al nome di ‘Pimp City’. Man mano che si avanzerà nei livelli i clienti diverranno più esigenti e renderanno le nostre corse più ardue e lunghe. Pimp City è inoltre divisa in più quartieri: ‘New Wave Beach’, ‘Industrial Island’, ‘Hip Hop Heights’, ‘Downtown Metro’ ed infine ‘Uptown Underground’. Nel corso del gioco, quindi, saranno queste le varie location che ci vedranno impegnati in sfide di difficoltà sempre maggiore.

Naturalmente, prima di effettuare un pimpaggio, sarà necessario raccogliere i fondi indicatici dai clienti. E’ proprio in questo momento che si articola la prima parte del gameplay, che dovremo superare per poter accederealla seconda. In sostanza, il gioco ci propone quattro diversi modi per guadagnare i fondi; il primo , che si rivela davvero il più banale e fin da subito ripetitivo, consiste nello scorrazzare per Pimp City con il veicolo da pimpare, e cercare di causare incidenti con le altre autovetture. In effetti, sembrerà pure strano, ma a le vetture che guideremo saranno tutte indistruttibili e ci renderanno più semplice che mai la raccolta dei fondi: basterà appunto investire qualsiasi altra macchina civile per far cadere da essa un’enorme quantità di monetine che accresceranno il nostro budget virtuale fino a raggiungere la quota indicata. Esclusa questa prima modalità, le tre rimanenti sembrano invece un po’ più varie e sono: “Duetta col mezzo”, “Passi infuocati” ed “Esibizione”. Queste tre diverse modalità, mostrate con colori diversi all’interno della mappa disponibile sul nostro GPS, ci propongono delle sfide dalla difficoltà comunque bassa, in modo tale che anche i più piccoli possano affrontarle senza particolari problemi.

Sia la prima che la seconda modalità vedono come protagonista l’anonimo personaggio che impersoneremo per tutta la durata del gioco e che dovrà eseguire dei piccoli passi hip hop a fianco del proprio mezzo. La sfida si svolge dovendo premere a tempo i tasti elencati su di una barra posta in basso dello schermo, permettendo al nostro personaggio di eseguire in maniera corretta tutti i passi, sempre uguali e ripetitivi in tutte le sfide. Anche la modalità “Esibizione” consiste nel premere a tempo dei tasti per completare la sfida, ma questa volta lo faremo a bordo del nostro veicolo nell’intento di ammaliare la folla sfoggiando una carrozzeria fiammante e di tutto rispetto. Purtroppo a causa della scarsa originalità e varietà di queste sfide, molte volte si finisce nel preferire la prima modalità, ossia quella di vagare senza meta per le strade della città provocando continui incidenti. L’unica occasione offerta dal gioco per evitare di ripetere sempre le stesse cose è quella di andare alla ricerca di monete segrete o di suppellettili cittadini, quali cartelloni o parchimetri da distruggere. Completando questi obiettivi secondari, si otterranno ulteriori bonus monetari e potremo sbloccare alcuni obiettivi del gioco.

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Una volta raggiunti i fondi necessari per poter soddisfare le esigenze di un singolo cliente, sulla mappa del GPS ci verrà subito mostrata la meta da raggiungere, entro un certo limite di tempo, contrassegnata dalla scritta "Pimp my Ride". Proprio come avviene nel programma televisivo, anche qui viene eseguito un filmato d’introduzione per ogni cliente che incontreremo; i filmati, che pongono il cliente in un incontro diretto con Xzibit, mostrano le vetture che ci appresteremo a pimpare; l’importanza di queste introduzioni prima del pimpaggio è evidenziata dal fatto che, durante i dialoghi con i clienti, verremo a conoscenza dei loro principali interessi ed hobby preferiti, in maniera tale da effettuare le modifiche più adeguate per accontentare il più possibile il cliente. Se ad esempio notiamo che il diretto interessato è amante del cinema e della musica, le nostre scelte cadranno su accessori primari quali impianti video e audio di alta qualità; se invece il cliente è amante della cucina, allora doteremo il suo pick-up di un barbecue o di una postazione con fornelli elettrici.

Avviata dunque la seconda fase del gioco, ossia quella del pimping, alla mappa verranno aggiunte delle nuove mete corrispondenti stavolta ai luoghi presso cui poter effettuare le modifiche alla vettura, dalla verniciatura personalizzata all’aggiunta di accessori tecnologici di tutti i tipi e così via. Il tutto andrà ovviamente eseguito in un tempo prestabilito, ed oltre a questa sfida ai secondi dovremo affrontare anche quella contro un rivale, il quale parallelamente a noi modificherà lo stesso modello di vettura del cliente cercando di ostacolarci e vincere la sfida. Il livello di difficoltà, tuttavia, non è mai elevato e l’importante è acquistare sempre le personalizzazioni più costose e qualitativamente migliori per ottenere la vittoria sull’avversario. In caso di sconfitta però, saremo costretti a ripetere fin dall’inizio l’intera "corsa al pimping". Da notare, comunque, che entrambe le due fasi del gioco risentono di un problema comune, la ripetitività. Anche durante il pimpaggio si presenteranno dei piccoli mini-giochi atti a ridurre il costo dei singoli oggetti in base al tempo impiegato per completarli, ma essendo anch’essi identici per tutta la durata del gioco è inevitabile provare una forte sensazione di monotonia. Il gameplay di Pimp my Ride, inoltre, è minato da un’accentuata componente arcade, che rende la guida dei veicoli troppo spartana e senza un minimo di realismo fisico. Anche la differenziazione degli stili di guida è poco realistica e l’unico elemento positivo è che almeno avremo a disposizione le stesse macchine che via via pimperemo nel corso del gioco.

Colori pimpanti
Così come per il gameplay, scarno e privo di personalità, anche per il comparto tecnico gli sviluppatori di Eutechnyx non si sono impegnati più di tanto. Graficamente Pimp my Ride non sfoggia un aspetto degno della nuova generazione e non sfrutta minimamente le capacità della console, ma si pone a metà fra questa e la scorsa generazione. Gli unici effetti degni di nota sono alcuni accenni di bump mupping sulle carrozzerie delle vetture. Per il resto, la città appare poco curata e realizzata con sufficienza, con texture generali pressoché mediocri. In effetti, solamente i filmati introduttivi in tempo reale mostrano una qualità un po’ più elevata rispetto al gioco. Per quanto riguarda l’audio, invece, forse è questo l’aspetto meglio riuscito di Pimp my Ride, seppur non raggiunga la piena sufficienza. I dialoghi in lingua originale con sottotitoli fra Xzibit ed i suoi clienti risultano abbastanza vari e a volte anche divertenti, ma solamente perché è il famoso rapper americano ad possedere un certo carisma e, di conseguenza, si è potuto mantenere una certa fedeltà alla controparte reale. Le colonne sonore che ci accompagnano durante le nostre corse per la città sono tratte dagli album musicali dello stesso Xzibit e, per chi ama il rap, potrebbero anche essere piacevoli da ascoltare. Da bocciatura la realizzazione del rombo dei motori, per nulla convincente e decisamente anonima nonostante la diversità dei veicoli.

Infine, un ultimo riferimento va fatto per la longevità di questo gioco. Mancando di una qualsiasi modalità multi-player, la durata complessiva del gioco si assesta su livelli piuttosto bassi, minata per giunta dalla ripetitività di gameplay di cui vi abbiamo già parlato.


Un pimpaggio poco riuscito
Il giudizio finale su questo Pimp my Ride è decisamente negativo. E’ risaputo ormai che, quando un gioco viene sviluppato per scopi meramente commerciali, nella maggior parte dei casi è facile aspettarsi una qualità al di sotto della media. Insomma, è un titolo questo che fareste bene a lasciare nei negozi, a meno che non nutriate una feticistica passione per la trasmissione di MTV, unico motivo che potrebbe spingervi all'acquisto.
4.4

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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