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Virtua Fighter 5
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Recensione - Virtua Fighter 5Xbox 360Game

Correva l’anno 1993 quando un manipolo di spigolosi combattenti 3D faceva la propria comparsa sugli schermi dei cabinati nelle sale giochi di tutto il mondo, di fronte allo stupore e alla perplessità di ragazzini non certo avvezzi a quella nuova, misteriosa dimensione, che rivoluzionava i bidimensionali canoni ludici dell’epoca. Stava nascendo un nuovo modo di concepire i picchiaduro. Stava nascendo Virtua Fighter.


Virtua Figher, assieme a Tekken, ha rappresentato l’alba dei moderni picchiaduro, una sorta di anno zero per i fan di questo tipo di giochi; questa quinta incarnazione, frutto di un’evoluzione durata quasi quindici anni e del passaggio per diverse piattaforme, resta fedelmente legata alla filosofia della serie e ci offre un gameplay profondissimo, un elevato livello di sfida e un comparto tecnico di primissimo ordine.

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Il “picchiaduro definitivo”: così viene da molti definito Virtua Fighter, e non ha torto. Il sistema di combattimento messo in piedi dai ragazzi di Sega AM2 è qualcosa di assolutamente unico e dannatamente profondo; inutile tentare paragoni con titoli dello stesso genere, non troverete nulla di simile in circolazione, fidatevi. Ed è forse proprio questa sua unicità la vera dannazione di Virtua Fighter 5, gioco gratificante al massimo per gli hardcore gamers, ma sicuramente meno, al limite del frustrante, per tutti gli altri.

17 sono i personaggi che compongono il cast dell’ultimo nato in casa SEGA, tra nuovi arrivi e vecchie conoscenze, ognuno specializzato in un determinato stile di combattimento: la new entry Eileen sfrutta ad esempio le tecniche derivate dal Kung-fu stile scimmia, ed è in grado di sviluppare rapide combo con le movenze tipiche di quest’animale. Brad Burns, personaggio che ha visto il suo esordio in VF4 Evolution, è un esperto Thai-Boxer e le sue ginocchiate e i potenti calci possono mettere a terra qualsiasi avversario. Potrei dilungarmi a descrivere gli stili di combattimento di ciascun atleta, ma sarebbe quanto meno inutile; vi basti sapere che ognuno di essi contribuisce alla varietà di tecniche presenti, con stili marziali unici e, tra l’altro, realmente esistenti. Una vera passerella di sport da ring e arti marziali riprodotte con precisione e meticolosità quasi maniacale, che delizierà sicuramente tutti gli appassionati.

La scelta del combattente da utilizzare è fondamentale e va ponderata attentamente a seconda delle proprie attitudini una volta saliti sul ring. Amate il corpo a corpo? Le prese del massiccio wrestler Wolf dovrebbero fare al caso vostro. Preferite rapide incursioni dalla distanza? Le veloci e potenti tecniche di Koen-ken di Lao sicuramente non vi deluderanno. Vi piace infine giocare di rimessa sfruttando gli attacchi avversari? Forse l’Aiki-Ju-Jutzu dell’affascinante Aoi è quello che cercate. E’ importante sottolineare che il bilanciamento dei vari personaggi è stato attentamente studiato per evitare di avere guerrieri più forti di altri: il risultato è che le sorti di un combattimento dipendono unicamente dalla maestria del giocatore nell’utilizzo del proprio combattente, a prescindere da chi esso sia.

Come controllare il nostro eroe negli scontri? Che intricatissimo sistema di controllo sarà necessario assimilare per dominare gli avversari? Saranno sufficienti i tasti del nostro gamepad per eseguire una cotale vastità di mosse? Sono più che sufficienti! Solo tre pulsanti sono alla base del geniale sistema di controllo di Virtua Fighter 5: pugno, calcio, parata; tre pulsanti che sono la chiave per accedere all’immenso parco di mosse a disposizione di ciascun guerriero e padroneggiarne le diverse tecniche marziali. Mediante la pressione contemporanea di più pulsanti, unitamente allo spostamento dello stick sinistro in una determinata direzione, il fighter da noi controllato si produrrà in azioni offensive o difensive: lo vedremo quindi sferrare pugni, calci, gomitate, effettuare strangolamenti o leve articolari, o ancora proiezioni, schivate e calci volanti. Non esistono attacchi definitivi, non c’è in pratica un colpo per il quale non esista un’efficace contromossa; tutto sta nel conoscere a fondo la vasta gamma di mosse e contromosse a disposizione del nostro alter-ego virtuale e nell'utilizzare quella giusta al momento opportuno, cosa che, vi assicuro, non è affatto banale.
Il tempismo è davvero fondamentale in VF5, e il ritardare anche solo di una brevissima frazione di secondo l’esecuzione di una parata può avere conseguenze molto dolorose. Assistere ad uno scontro tra giocatori esperti è un’esperienza splendida: il tasso tecnico-tattico impiegato sul terreno di gioco raggiunge picchi elevatissimi e i capovolgimenti di fronte si sprecano, tanto da rendere difficile ogni previsione sull’epilogo del match. Superbo!

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E l’aspetto visivo? La grafica renderà giustizia ad una simile eccellenza di gameplay? Beh, che dire... il motore grafico adempie in maniera impeccabile al suo dovere. I modelli dei personaggi sono magistralmente riprodotti, rivestiti da texture d’ottimo livello e, soprattutto, animati in maniera veramente sopraffina. Le varie combinazioni di colpi si concatenano in maniera fluidissima e straordinariamente realistica. Non si ha mai la sensazione di animazioni “slegate” le une dalle altre e tutto si muove in maniera precisa e molto veloce. I più pignoli, magari con un po’ di esperienza in ambito di arti marziali o sport da ring (non virtuali, intendo), non potranno fare a meno di notare con quanta precisione siano state riprodotte tutte le tecniche e i colpi. Mi soffermo un secondo sugli attacchi portati dalla distanza, come calci e pugni: è interessante osservare la torsione del corpo dell’atleta di turno al momento del caricamento del colpo, il dinamismo nel cambiamento della guardia e il ritorno alla posizione di partenza; tutto veramente molto realistico. Certo, per i più saranno dettagli, ma non è forse la cura del particolare a trasformare un buon gioco in un capolavoro?

Anche gli scenari sono stati realizzati con la stessa perizia e alcuni di essi risultano particolarmente spettacolari: il livello ambientato ai piedi di enormi cascate, ad esempio, al primo impatto lascia quasi a bocca aperta, con quelle enormi masse d’acqua in movimento. Molto suggestivo anche quello ambientato su di un fiume nell’entroterra cinese, con un ring galleggiante che si sposta lungo il suo corso, attraversando le caratteristiche colline del grande paese asiatico. In generale comunque si può dire che ogni stage ha il suo particolare stile e fascino, ed in alcuni casi i livelli potranno essere giocati in ore diverse della giornata, con conseguente cambiamento di luci ed atmosfere.

Notevole anche l’uso di filtri che simulano la rifrazione della luce su talune superfici solide, rese così semi-lucide e dall’ aspetto levigato, o su quelle bagnate (vedi il caso del ring allestito in area urbana, sotto una pioggia battente), con il paesaggio che viene parzialmente riflesso su di esse.
Grandioso lavoro anche sul comparto grafico, insomma, al quale va aggiunto, oltre a quanto già descritto, un anti-aliasing massiccio, che scongiura completamente il fastidioso fenomeno delle “scalette” sui margini esterni dei poligoni ed un’illuminazione dinamica davvero ottima.

Il comparto fonico, pur buono, è forse quello più debole di Virtua Fighter 5: la colonna sonora comprende brani molto coinvolgenti che sottolineano la velocità degli scontri, ma gli effetti generati dai colpi e le urla di battaglia dei combattenti alla lunga possono sembrare ripetitivi ed annoiare un po’, ma in fondo questa è una caratteristica comune a tutti i picchiaduro.

Prima di tirare le somme ed arrivare al giudizio finale, è importante un’ultima considerazione. Ogni picchiaduro dà il meglio di sé quando giocato in compagnia, e Virtua Fighter 5 certo non fa eccezione tanto da offrire anche una modalità di gioco online, per trovare avversari connessi ad Xbox Live. Resta però indubbio che la modalità Quest per giocatore singolo risulti decisamente divertente e molto, molto longeva. In pratica alla SEGA hanno pensato di creare delle sale giochi virtuali, all’interno delle quali scontrarsi con una moltitudine enorme di potenziali sfidanti, ognuno col proprio grado d’esperienza. Il nostro compito sarà quello di ingaggiare costoro in un interminabile susseguirsi d’incontri, avanzando Dan dopo Dan fino a raggiungere il rango più alto ed affermarsi miglior giocatore in circolazione. Di tanto in tanto le varie sale organizzeranno dei tornei ad eliminazione diretta, e se si riuscirà a sbaragliarne tutti i partecipanti si potranno vincere oggetti ed indumenti per customizzare il nostro personaggio o del denaro da spendere nell’ apposito negozio, per acquistarne noi stessi di nuovi.

Diversamente dalla Quest, la modalità Arcade non risulta particolarmente incisiva, con un esiguo numero di incontri da disputare e nulla più. Considerando che la serie ludica aveva ispirato anche un anime di discreto livello, sarebbe stata auspicabile un minimo di trama in questa fase di gioco, quantomeno la narrazione di un po’ di storia dei vari protagonisti o le motivazioni che li spinge a mettersi periodicamente in gioco, partecipando ad una simile sfida. Purtroppo però l’unico accenno narrativo si può trovare solamente all’inizio del manuale, con una manciata di righe che descrivono le fasi finali del quarto torneo, tra l’altro non certo illuminanti per un neofita della serie. Un vero peccato!

Ad affiancare queste due troviamo infine la fondamentale modalità dojo, dove un istruttore virtuale c’insegnerà ad applicare correttamente le centinaia di combinazioni del nostro arsenale bellico. Credetemi: spenderete più di qualche ora in questa sezione.

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In definitiva Virtua Fighter 5 non delude le aspettative dei numerosi fan delle serie, affermandosi senza ombra di dubbio come miglior capitolo della saga e re dei picchiaduro (anche se questa definizione forse gli è un po’ stretta) per Xbox 360 e non solo. La sua natura profondamente simulativa e l’elevatissimo tasso tecnico lo rendono un prodotto di nicchia, per nulla adatto agli “smanettoni occasionali”, ma al contempo ne fanno un must-have per tutti coloro che decideranno di dedicargli tempo e pazienza, fattori essenziali per goderlo appieno. E se avete paura di non trovare sfidanti in grado di impegnarvi seriamente nel vostro circondario non preoccupatevi: grazie alla funzionalità online, esclusiva della console Microsoft, di avversari tosti ne troverete sicuramente in abbondanza. Ready? FIGHT!!!
9.2

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