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Call of Duty: Black Ops III - l'evoluzione in 10 mesi

Sono passati 10 mesi dall'uscita dell'ultimo capitolo del franchise FPS di Activision che nel corso degli anni ha sbaragliato ogni record; parliamo naturalmente di Call of Duty: Black Ops III di Treyarch, e con Infinite Warfare alle porte è il momento giusto per tirare le somme su quanto e come sia cambiato il titolo uscito in questi lunghi mesi, e cosa aspettarci di tutto questo nel prossimo episodio.
Se lo scorso novembre avete letto la nostra recensione di Call of Duty: Black Ops III, ricorderete che abbiamo fondamentalmente diviso il gioco e la recensione in tre parti. Campagna, zombi, e multiplayer. Vediamo quindi come 10 mesi di patch e 3 DLC a pagamento hanno cambiato il gioco. Nonostante l'articolo sia focalizzato sul multiplayer online, per completezza affrontiamo brevemente anche le altre modalità di gioco. Prevedibilmente, la campagna non ha avuto particolari cambiamenti. Piccole questioni di bilanciamento e bugfixing a parte, l'unica vera novità introdotta post-lancio è stata la possibilità di giocare la seconda campagna segreta, "Incubi", anche senza aver prima completato la storia. Il sistema di movimento ha inoltre subito qualche leggero ritocco e questo ha fatto azzerare inevitabilmente le classifiche della modalità Corsa, dato che alcuni "trucchi" non sono più stati possibili.

Passiamo alla modalità Zombi, per la quale sono ad oggi disponibili ben 5 mappe: le due presenti al lancio, compresa The Giant che richiede l'acquisto del season pass, e le 3 nuove mappe uscite con i DLC usciti finora. Abbiamo visto Die Eisendrache, che continua la storia dei quattro protagonisti Richtofen, Nikolai, Takeo e Dempsey questa volta in un castello medievale pieno di orrori, è poi arrivata Zetsobou No Shima che riporta i protagonisti in un laboratorio e una foresta pieni di mutazioni genetiche, dove persino le piante sono un reale pericolo. Gorod Krovi li ha portati invece in un universo parallelo rovinato dalla guerra, dove tra robot giganti e un enorme drago dovevano affrontare pericoli mai visti prima; tutto ciò aspettando il capitolo finale, Revelations, dove i nostri eroi potranno finalmente incontrare il misterioso Doctor Monty. Com'è tradizione sin da Black Ops 2, queste mappe offrono ambientazioni ed elementi di gameplay davvero innovativi che si vanno a discostare tantissimo dalle origini della modalità dei primi titoli Treyarch, pur mantenendo i non morti come pericolo costante da evitare.

Ed ora veniamo al al piatto forte, il multiplayer, che più che mai ha subito in questi 10 mesi dei cambiamenti drastici, offrendo probabilmente più novità post-lancio che qualsiasi altro capitolo moderno della serie. Naturalmente chi ha aperto il portafogli per prendere il Season Pass o i pacchetti mappa separati si trova già con 12 mappe per lo più nuove di zecca con qualche remake, come la spettacolare Skyjacked che riprende la Hijacked di Black Ops 2 portandola nei cieli. Altre mappe invece offrono scenari inediti con look insoliti, come Cryogen, ambientata in una bizzarra prigione ultratecnologica, Splash che ci porta in un'acquapark o Knockout che porta i giocatori in un'arena di combattimento di stampo orientale.

Quasi tutti i livelli riprendono il classico formato Treyarch delle 3 corsie distinte che tagliano in altrettante parti i combattimenti. Come look la varietà è impressionante, come feeling generale invece i livelli si somigliano molto, quasi sempre con un edificio per lato con le già citate 3 corsie per raggiungere ogni area in poco tempo. Il quarto DLC, in arrivo tra un mesetto su Xbox One, non sembra stravolgere questa formula se non per una novità: una mappa che offrirà degli inediti mech comandabili dal giocatore!

MX Video - Call of Duty: Black Ops III

Nel multiplayer però, anche chi non è in possesso dei DLC ha comunque visto novità corpose tramite i molti gli aggiornamenti gratuiti. Partiamo dalla nuovissima modalità Frattura, che sembra combinare Uccisione Confermata e Cattura La Bandiera vedendoci raccogliere i nuclei fatti cadere dai nemici per riportarli alla nostra base senza morire. Ovviamente anche il netcode ha subito cambiamenti, e infatti le partite oggi sembrano più stabili e create più velocemente rispetto al periodo di lancio. Naturalmente le nuove playlist DLC e il bilanciamento costantemente rifinito contano come piccole novità, ma gli aspetti principali che sono cambiati in 10 mesi di multiplayer in Call of Duty: Black Ops III sono le criptochiavi e le inedite sfide, che offrono poi ricompense di ogni genere.

Similmente ad Advanced Warfare infatti, dopo il lancio è cambiato il sistema di rifornimenti. Se prima questo presentava solo novità cosmetiche, ora include anche armi altrimenti impossibili da ottenere, e visto che le chiavi per ottenere questi pacchetti sono acquistabili anche con valuta reale è facile immaginare come molti abbiano preso questa novità. Peraltro la probabilità di sbloccare una qualsiasi arma è bassissima, e quindi anche spendere centinaia di Euro in pacchetti non garantisce affatto la presenza di uno o più armamenti a nostra disposizione. Aggiungete al fatto che possiamo trovare anche dei doppioni di armi già possedute (rivendibili, quantomeno), e capirete come riuscire ad avere queste nuove armi diventa a tutti gli effetti una lotteria. Se non altro il multiplayer non sembra essere stravolto a favore delle armi sbloccabili in questa maniera.

Ogni mese, inoltre, Treyarch ha aggiunto una gran mole di elementi per la personalizzazione, da nuove mimetiche per le armi a inedite armature e caschi per gli specialisti; la critica più comune è il fatto che queste modifiche si discostano sempre più dallo stile serio che fino a qualche anno fa contraddistingueva Call of Duty, a favore di stili sempre più colorati o buffi. Ecco quindi arrivare armature da DJ, vestiti da falegname, tutine con colori appariscenti ma anche animazioni di celebrazione sempre più bizzarre, dalla dab dance a balli da ubriaco. Call of Duty è oramai a tutti gli effetti un'esperienza pop e scanzonata: chi cerca la guerra realistica anche solo nel look dovrà inevitabilmente cercare altrove - ma questo non è per forza un male, basta sapere cosa si cerca.

Per fortuna non è solo giocando normalmente o pagando che è possibile ottenere numerose criptochiavi e armi, ma anche grazie alle nuovissime sfide. Ci sono quelle permanenti, come quella di introduzione che offre 10 pacchetti rari e un'arma garantita vincendo 75 partite in totale o altre che permettono lo sblocco di mimetiche o skin altrimenti impossibili da ottenere; addirittura negli scorsi giorni c'è stata una sfida della comunità in cui i giocatori dovevano giocare complessivamente 350 milioni di partite tra multiplayer online e zombi. L'obiettivo è stato raggiunto, sbloccando a tutti i giocatori delle cartoline animate e dei particolari guantoni da boxe che come tutte le armi in corpo a corpo uccidono i nemici con un colpo solo.

Troviamo poi le sfide giornaliere, solitamente completabili in poche partite che danno 10 chiavi, il prezzo del pacchetto più economico, nonché quelle settimanali, che offrono il triplo e la possibilità di giocare per un'ora col misterioso specialista mercante, capace di alternare a piacimento i poteri di tutti gli altri specialisti quasi completamente. Le ami garantite permettono invece ai giocatori di avere un pacchetto speciale che sicuramente conterrà un'arma, ma anche qui c'è un problema: questa può essere anche un'arma in corpo a corpo (che non cambia nella funzionalità ma solo nell'aspetto) o anche un doppione, quindi anche quando ci sono offerte con armi garantite è comunque una lotteria. E' un sistema controverso: da una parte è tecnicamente è possibile ottenere ogni oggetto giocando molto, dall'altra per assurdo qualcuno potrebbe giocare duemila ore e spendere 500 Euro e finire per non sbloccare qualcosa che gli serve. E' senz'altro una situazione paradossale, ma porta tanti soldi ad Activision, pertanto è difficile pensare che questo sistema sia destinato a sparire in Infinite Warfare.

Ed a tal proposito, il recente trailer multiplayer del gioco ci ha mostrato che il titolo unirà il sistema di specialisti di Black Ops III al gameplay più frenetico con mappe più aperte che contraddistingue i titoli Infinity Ward, senza (almeno per ora) puntare sui look quasi cartooneschi che Black Ops sta offrendo ultimamente. Naturalmente questa è pura speculazione, ma è abbastanza scontato aspettarsi il sistema di rifornimenti a pagamento per sbloccare nuovi contenuti. Purtroppo però, a differenza di ciò che avviene in altri titoli con sistemi di microtransazioni, questi pacchetti non significano che i DLC e gli altri contenuti extra siano gratuiti: al momento sembra che per avere l'esperienza completa di Infinite Warfare bisognerà pagare qualcosa come 150 Euro tra gioco base, Season Pass e Modern Warfare Remastered, che sarà un gioco a sé stante ma viene comunque venduto solamente in compagnia del nuovo capitolo, rendendolo di fatto un acquisto a prezzo molto alto.

Insomma, Call of Duty sta cambiando. Si va sempre più avanti nel futuro e le guerre mondiali sembrano ormai un lontano ricordo, il look serio fa sempre più spazio a quello colorato, ma allo stesso tempo i contenuti aumentano. L'ampia personalizzazione e le sfide hanno rivitalizzato l'ultimo capitolo che già era ricchissimo di contenuti al lancio, e giocarci in questo momento è un deciso salto in avanti nonostante un inizio ottimo. Gli unici dubbi rimangono sul sistema dei rifornimenti, che propongono una sorta di slot machine dove pur giocando a lungo ed eventualmente spendendo soldi in microtransazioni non c'è assolutamente la garanzia di sbloccare ciò che si vuole; un sistema che verosimilmente ritroveremo in Infinite Warfare. Per scoprirlo dovremo attendere l'uscita di quest'ultimo, il 4 novembre, o gli eventuali aggiornamenti che attiveranno funzionalità non presenti al lancio.

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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