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WW1: Isonzo - Italian Front

Recensione - WW1: Isonzo - Italian FrontXbox Series X | S Xbox One DigitalGame

Dopo Verdun e Tannenberg, arriva anche il terzo capitolo della saga dedicata agli scenari della Prima Guerra Mondiale, WW1 Game Series. Stavolta è il turno di WW1: Isonzo - Italian Front, che ci trascina sulle Alpi negli scrontri tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico. Vediamo con quali risultati.
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Il Gioco

Come intuibile dal titolo, WW1: Isonzo - Italian Front ci porta sul fronte italico della Prima Guerra Mondiale, dove le truppe del Regno d'Italia hanno dovuto difendere il confine dalle avanzate dell'impero Austro-Ungarico. Quindi parliamo di battaglie molto specifiche, con una specifica fazione in assalto e l'altra in difesa, con i continui scollinamenti e saliscendi delle zone alpine, riempite naturalmente di barricate, trincee, rudimentali mitragliatrici posizionabili (siamo nel primo novecento, del resto) e via dicendo. Come i due precedenti giochi della saga, Verdun e Tannenberg, WW1: Isonzo - Italian Front è un titolo improntato quasi unicamente al multiplayer, con il cuore del gioco incentrato sulle sfide online. E' comunque possibile giocare anche contro i bot, la cui intelligenza artificiale è sicuramente migliorata rispetto ai precedenti capitoli della serie, ma rimane un gioco pensato per chi vuole affrontare battaglie online, nella ricostruzione di scontri sicuramente più realistici e meno frenetici dei classici shooter bellici moderni.

MX Video - WW1: Isonzo - Italian Front

Al lancio il gioco presenta la sola modalità Offensiva, ma come capitato con Verdun e Tannenberg è lecito aspettarsi nuove varianti di gioco in futuro. In queste lunghissime sfide, le forze italiche devono difendersi dagli austroungarici in diversi scenari ispirati - sia nei luoghi che nello svolgimento delle battaglie - ad eventi storici, come l'ormai famigerata sconfitta a Caporetto dei soldati nostrani. Sta quindi a noi cercare di ribaltare le sorti di storie ormai scritte da un secolo.

La modalità Offensiva è simile alle modalità Conquista di Battlefield: una squadra d'attacco deve contemporaneamente conquistare due zone della mappa, mentre gli avversari le difendono. Gli attaccanti hanno a disposizione un numero limitato di respawn per portare a termine l'obiettivo, ma se l'offensiva va a buon fine, i ticket di vite ritornano al massimo e la battaglia si sposta più in là di qualche metro, verso i successivi due obiettivi. Già così si tratta di scontri piuttosto lunghi, ma non finisce qui: per chi volesse, è possibile infatti concatenate 3 battaglie storiche una dopo l'altra, cosa che ci porta via un intero pomeriggio o serata mentre viviamo orrori ed emozioni della Grande Guerra.

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Come di consueto per la serie di BlackMill Games e M2H, l'approccio all'azione è abbastanza realistico; scordatevi dunque killstreak o acrobazie, e l'efficacia stessa degli armamenti è sicuramente più bassa di molti altri sparatutto, poiché si usano fucili, pistole, granate, ecc. di un secolo fa, con la loro limitata precisione, i loro tempi eterni di ricarica e una decisa propensione ad incepparsi. Dunque, da ambedue le parti, l'arsenale è solitamente composto da carabine o pistole da pochi colpi. L'unico armamento abbastanza pesante sono le torrette mitragliatrici piazzate in alcuni bunker e trincee, che permettono qualche kill un po' più facile vista la loro elevata cadenza di fuoco. Qualsiasi sia l'arma, comunque, quasi sempre uno o due proiettili bastano e avanzano per finire un avversario, con la sua morte accompagnata da diversi secondi di atroci urla che riecheggiano nel campo di battaglia.

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Siamo di fronte, quindi, ad uno sparatutto multigiocatore poco frenetico, più mirato alla strategia difensiva e offensiva. Come in Battlefield, è possibile crearsi delle squadre e respawnare sugli alleati anche al di fuori dai punti di rinascita classici, premiando così le incursioni di piccole flotte in zone pericolose. Anche il sistema di progresso sembra molto ispirato alla saga di Electronic Arts e DICE, con le varie classi e armi che vanno usate per molte ore al fine di sbloccare aggiornamenti, che siano funzionali o cosmetici. E, giusto per concludere i confronti , i giocatori possono curarsi o curare i propri compagni, posizionare casse di munizioni e barricate, sabotare o riparare i punti di respawn e via dicendo.

Graficamente il titolo si difende discretamente, soprattutto per quel che riguarda gli splendidi scenari, realizzati dagli sviluppatori studiando proprio le località reali. Meno impressionanti i modelli dei soldati o gli oggetti sul campo di battaglia, ma a parte un po' di problemi di collisioni fanno la loro parte in maniera egregia. Il titolo è interamente tradotto in italiano per quel che riguarda i testi, con i soldati italiani che, ovviamente, parlano la nostra lingua.

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Amore

In posizione!

- Trattandosi di una ricostruzione storica, WW1: Isonzo - Italian Front non presenta l'alto dinamismo degli shooter più famosi: i soldati italiani passano gran parte del tempo nei bunker, in trincea, accampati a finestre e a coprirsi le spalle a vicenda nel tentativo di difendere la propria posizione, mentre gli invasori cercano di scardinare metro per metro l'opposizione che li separa dalla conquista di un punto. E' un gioco di nervi, di strategia e di pazienza, ed è molto più di una semplice partita di "camperoni".

Gesta eroiche

- Più dei precedenti giochi della saga WW1 Game Series, WW1: Isonzo - Italian Front permette a pochi soldati di staccarsi dal cuore della battaglia e puntare a qualche obiettivo secondario, utile poi come punto di respawn o capace di sabotare un vantaggio tattico della squadra avversaria. In una mappa, ad esempio, è possibile far esplodere un ponte per limitare l'avanzata dei nemici, così come è possibile andare a sabotare i punti di respawn dei nemici in pressoché ogni momento. Queste incursioni possono davvero stravolgere il corso della partita, aggiungendo così un elemento di coraggio a un titolo mirato al gioco di squadra compatto.

L'angoscia della guerra

- Pochi titoli di questo tipo riescono a catturare le forti emozioni della guerra in maniera efficace, dovendo piuttosto concentrarsi ad offrire un gameplay divertente che spesso mal si sposa con il messaggio sulle atrocità commesse in questi scenari. In WW1: Isonzo - Italian Front, invece, sentire le urla strazianti dei compagni caduti per lunghi secondi dopo il colpo subìto, o dover affrontare la lunga ricarica della propria carabina in un momento cruciale, offre pillole di guerra decisamente memorabili.

Odio

Aspetti poco curati

- Se è angosciante sentire le urla strazianti dei soldati che stanno morendo dissanguati sul campo, è anche impossibile cercare di soccorrerli visto che per il gioco sono di fatto già morti. Questo è solo un esempio di molti elementi del gioco che avrebbero meritato una maggior cura: le collisioni sono inaffidabili, l'HUD e i menu sono anche stavolta confusionari e con diversi bug, e via dicendo. Fastidiosa anche la gestione di ricarica delle armi: sarà anche realistico e immersivo metterci 5-10 secondi a ricaricare i colpi di un'arma, ma vedere i proiettili già inseriti magicamente scomparire dalla canna se per sbaglio si interrompe l'animazione verso la fine, è piuttosto snervante.

Partite infinite

- Si sa che la guerra vera era lunga e snervante, con il susseguirsi di appostamenti, assalti e difese per conquistare o mantenere briciole di terreno. Detto questo, in WW1: Isonzo - Italian Front alcune partite possono durare veramente troppo, anche un'ora e mezza o più, facendo impallidire persino le battaglie maratona di Battlefield. Complice di questa durata epocale è il fatto che tutti i respawn disponibili degli attaccanti vengono ripristinati al termine di un obiettivo conquistato duramente, il che è di fatto come iniziare una nuova partita da zero all'interno della stessa sfida. E con i combattimenti che solitamente si svolgono in aree piuttosto ristrette, è facile che la ripetizione venga un po' a noia.

Bilanciamento dubbio

- La rigenerazione dei respawn per gli attaccanti avvantaggia moltissimo la squadra offensiva, dato che possono tranquillamente sprecare una marea di vite e risorse in ogni fase della partita senza conseguenza alcuna nelle conquiste successive. Non è però l'unica perplessità che si ha nel bilanciamento tra le due squadre, con spesso il design stesso dei livelli che finisce per regalare enormi distese dove i "camper" della difesa possono agevolmente eliminare quasi ogni attaccante, o salite piene di ostacoli e dislivelli dove per gli attaccanti è fin troppo facile destreggiarsi e aggirare il fuoco nemico.

Tiriamo le somme

WW1: Isonzo - Italian Front è uno sparatutto della Prima Guerra Mondiale volutamente lento e ragionato, con eterne battaglie di trincea per la conquista di pochi metri di terreno. Sicuramente è più curato e divertente dei due precedenti titoli della serie, ma manca ancora qualcosa per farlo diventare un FPS imperdibile - sia in qualità che in quantità. La speranza è che ci sia una popolazione di gioco più ampia e longeva dei precedenti capitoli, il che renderebbe WW1: Isonzo - Italian Front un titolo multiplayer atipico, imperfetto, ma meritevole di essere rispolverato per qualche partita di tanto in tanto.
7.4

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

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