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GRID Legends
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Recensione - GRID LegendsXbox Series X | S Xbox OneGame

A distanza di tre anni dal reboot che ha stravolto questa serie mutandone il carattere da pregevole sim-cade a sfrenato arcade racer, con GRID Legends EA e Codemasters ci riportano sugli asfalti delle più belle città del mondo in un seguito che punta a colmare tutte le lacune del predecessore, puntando sia su una ricca modalità single player che su un multiplayer innovativo che arriva a coinvolgere ogni evento che il gioco ci offre. Scopriamo insieme come si comporta.
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Il Gioco

Ispirato da documentari di successo come il Drive to Survive di Netflix dedicato alla Formula 1, al primo avvio GRID Legends ci catapultata immediatamente all'interno dell'inedita modalità Storia, in cui viviamo l'epopea del team Seneca e del suo carismatico team Principal Marcus Oda nel tentativo di imporsi nelle GRID World Series, il campionato motoristico più importante in assoluto. Questa nuova modalità si compone quindi di momenti in-game, in cui dobbiamo centrare gli obiettivi che il nostro team ci proporrà di gara in gara, ma anche di interviste e spezzoni di dietro le quinte in cui attori reali interpretano i vari personaggi che popolano questa particolare modalità. Qui noi vestiamo i panni del Pilota Numero 22: non è possibile creare il nostro avatar personalizzato, non abbiamo una voce e nemmeno un'identità precisa, il tutto, a detta degli sviluppatori, nel nome di un forte senso di inclusività ed immersività che permea questa produzione. La storia ci cala subito nel mezzo dell'azione, durante una gara tiratissima in cui la nostra nemesi Nathan McKane butta letteralmente fuori strada la nostra compagna di team, Yume Tanaka, creando una carambola enorme che coinvolge molte vetture e che rischisa di compromettere la stessa carriera della nostra compagna. Ora sta a noi decidere come iniziare la nostra avventura: possiamo partire subito dopo gli eventi appena accaduti, oppure ripercorrere la nostra storia nel tentativo di guadagnarci un posto come pilota nel team Seneca.

MX Video - GRID Legends

Io ho optato per questa seconda opzione, che ci dà accesso a tutti i contenuti della modalità cominciando la nostra avventura dai primi test per conquistare la fiducia di Oda e di tutto il team. Cominciamo quindi con alcune prove su pista, per poi iniziare il campionato vero e proprio, ripercorrendo la nostra storia e puntando infine all'ambito successo nelle Grid World Series. Il gioco ci offre un nutrito numero di competizioni a bordo di moltissime tipologie di vetture, intervallate da interviste e filmati che approfondiscono la rivalità tra Seneca e Ravenwest Racing, i nostri acerrimi rivali, attraverso i 36 capitoli che compongono questa particolare modalità.

Naturalmente i contenuti dedicati prettamente al gioco in singolo non finiscono qui e, oltre alle tipiche gare rapide e sfide settimanali di vario tipo, possiamo cimentarci anche in una più classica modalità Carriera. Questa è composta da quattro macrocategorie che a loro volta sono suddivise in un nutrito numero di eventi. Partiamo quindi dai campionati per Principianti, passando poi per quelli Semi Pro, arrivando ai campionati Pro ed infine a quel Gauntlet che rappresenta la finale vera e propria delle Grid World Series. Per ottenere l'accesso alle categorie superiori dovremo necessariamente compiere un determinato numero di eventi in quelli minori, soddisfando di volta in volta i requisiti che il team ci chiede; non siamo quindi obbligati a vincere ogni competizione, ma spesso è sufficiente arrivare nelle posizioni richieste per passare al turno successivo. Questi sono suddivisi per tipologia di auto, troviamo quindi campionati dedicati ad esempio alle vetture a ruote scoperte, per poi passare a quelli dedicati alle Auto da Turismo, alle GT e così via. Il ventaglio di diverse vetture che il gioco ci offre è notevole e ci da la possibilità di metterci al volante di veicoli molto diversi fra loro, anche se il particolare stile di guida del gioco, improntato più sull'accessibilità che sul realismo, tende a far assomigliare le varie automobili tra loro, a parte le ovvie differenze velocistiche. Abbiamo inoltre la possibilità di partecipare a campionati per auto modificate, e per accedere a queste modifiche abbiamo l'obbligo di percorrere un determinato numero di Km sulla vettura che vogliamo modificare.

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Questo ci porta in alcuni casi a dover compiere le stesse gare più volte, obbligando il giocatore ad un inaspettato “Grinding” non certo piacevole e, soprattutto, nemmeno necessario vista la buona mole di contenuti che compongono la Carriera. Abbiamo infatti una modalità ricca di gare ed eventi di vario tipo, capace di impegnarci per un notevole numero di ore e che non ha assolutamente bisogno di escamotage come questo per aumentarne la durata. Inoltre, a differenza del capitolo scorso, abbiamo la possibilità di decidere la lunghezza delle gare che affrontiamo direttamente dalle opzioni del gioco, un ulteriore motivo che avrebbe dovuto evitare problemi di questo tipo. Purtroppo però, sempre paragonandoci con il capitolo del 2019, non abbiamo più la possibilità del tutto opzionale di prender parte ad una breve sessione di qualifica per decretare la nostra posizione sulla griglia di partenza, dovendo quindi accettare per forza di cose la posizione che il gioco decide di volta in volta. Questo è un dettaglio da non sottovalutare, specialmente giocando al livello di difficoltà maggiore: partire ventiduesimi in circuiti stretti e tortuosi, magari anche con condizioni meteo proibitive e la relativa scarsa visibilità, porta ad una vera e propria impennata del livello di difficoltà che, generalmente, si attesta su livelli piuttosto bassi.

Una scelta un po' particolare riguarda la gestione del nostro team durante tutte le fasi di gioco. Possiamo infatti personalizzare la nostra scheda, i nostri sponsor e anche migliorare alcuni aspetti del team che ci porteranno vantaggi di vario tipo, come prezzi ridotti per auto e modifiche o maggiorazioni ai bonus degli sponsor stessi e per fare tutto questo abbiamo un menu dedicato, ma separato dalla Carriera. Una scelta un po' strana visto che ci obbliga ad entrare ed uscire dalla Carriera anche solo per cambiare sponsor e verificare i requisiti che ci propongono per ottenerne i premi. Da notare che i suddetti sponsor non compaiono necessariamente sulle nostre vetture, visto che possiamo decidere le livree di volta in volta tra quelle sbloccate ed ognuna di queste ha i propri Sponsor, reali e non, predefiniti. Una cosa quantomeno bizzarra che rende la funzione delle sponsorizzazioni molto fine a se stessa e utile solo per guadagnare ulteriori crediti.

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Come vi dicevo GRID Legends ci offre anche una ricca e particolare modalità multigiocatore che va ad abbracciare anche le modalità dedicate al giocatore singolo. Possiamo infatti creare in qualsiasi momento la nostra Lobby e nulla ci vieta di partecipare alla Carriera assieme ad altri piloti reali sia creando direttamente una nostra stanza, sia affidandoci al matchmaking del gioco. L'unica condizione è quella di avere almeno una singola vettura guidata dalla CPU, permettendoci quindi di affrontare anche tutta la carriera insieme ad altri 20 giocatori sparsi per il Mondo, oppure con un solo amico come compagno di squadra, una scelta intelligente che porta svariati benefici: innanzitutto amplia a dismisura la longevità del gioco stesso, essendo poi un'opzione a completa discrezione del giocatore – nulla ci vieta di giocare i contenuti per giocatore singolo in modalità offline – non porta con sé nessuno spiacevole obbligo. Non mancano certamente le modalià classiche come le Gare Rapide o la semplice consultazione delle lobby disponibili, rendendo la modalità multiplayer di GRID Legends assolutamente completa e forte anche di un netcode che non mi ha dato alcun problema, anche se va precisato che in sede di recensione la quantità di giocatori presente non era estesa abbastanza da fugare ogni dubbio.

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Passando al gameplay vero e proprio anche GRID Legends prosegue nel solco arcade tracciato dal suo predecessore. Il sistema di guida si poggia su basi tradizionali e verosimili: si accellera, si frena per impostare la staccata e si percorre la curva quasi come in un sim-cade, ma l'enfasi sta tutta sulla spettacolarità dell'azione dandoci quindi spazi di frenata davvero ridotti, consentendoci di frenare poco e tardi e, al contempo, permettendoci di accellerare davvero presto. Tutte le vetture presenti hanno un carico aerodinamico mostruoso e ci permettono di percorrere curve a velocità sensazionali, spesso addirittura in pieno, consentendoci uno stile di guida che definire spettacolare è poco. A questo senso di spettacolarità va anche aggiunto il comportamento dei nostri avversari che non esitano a prendersi a sportellate, provocando spesso clamorosi incidenti. Mi è capitato più volte di evitare auto avversarie che si capottavano proprio davanti a me, il tutto mentre correvo in paesaggi urbani a velocità ridicole; questo offre momenti davvero esaltanti, seppur distanti anni luce da una qualsiasi forma di realismo. A questo va aggiunto il particolare sistema Nemesi che GRID Legends ci offre. Scontrandoci in gara con un qualsiasi avversario andremo a provacare una vera e propria nemesi ed in questo caso saremo noi stessi le vittime delle sportellate dei nostri rivali. Questo aspetto però perde parte del suo significato per due motivi principali: il primo è per il particolare stile di guida che il gioco ci permette di adottare, le sportellate saranno sempre all'ordine del giorno e le Nemesi non saranno così significative come avrebbero potuto essere in presenza di un gioco più realistico. Secondariamente è il livello di difficoltà che va a mitigare ulteriormente questo aspetto. GRID Legends è un gioco facile ed accessibile e, a meno che non giochiate al livello più impegnativo – Leggenda appunto - , le Nemesi scaturite dai nostri atteggiamenti in pista difficlmente si faranno notare o ci provocheranno particolari problemi.

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Amore

Adrenalinico e divertente

- GRID Legends non è un gioco perfetto, non ricalca fedelmente la realtà e nemmeno ci offre centinaia di vetture diverse da guidare e modificare, ma una cosa la sa fare davvero bene ed è quella di divertire ed intrattenere il giocatore. Il suo peculiare stile di guida ci consente di compiere manovre spettacolari che annichiliscono qualsiasi legge della fisica praticamente ad ogni curva. Sorpassi all'esterno in percorrenza, staccate ritardate che ci permettono comunque di affrontare le curve ad ottime velocità, muretti sfiorati e correzioni davvero dell'ultimo secondo sono all'ordine del giorno in qualsiasi gara che il gioco ci permette di affrontare rendendolo certamente poco realistico, ma incredibilmente emozionante e divertente.

Correre nelle città più belle del mondo

- Come da tradizione, anche GRID Legends ci permette di correre a velocità impressionanti in alcune delle più belle città del mondo. Da Havana a Parigi, passando per Londra, San Francisco, Barcellona, Mosca, Chicago, Dubai, Sidney, Yokohama ed un bellissimo paesaggio Alpino – oltre a circuiti sportivi come Suzuka, Sepang, RedBull Ring e Brands Hatch – questo gioco ci fa sfrecciare tra i monumenti ed i palazzi di queste iconiche città riportando alla mente ricordi legati a vecchi giochi di cui sento la mancanza da troppo tempo, PGR in primis. Questo, unito all'emozionante gameplay ed alle folli velocità, contribuisce a creare un pacchetto davvero apprezzabile e spettacolare.

Accessibilità ai massimi livelli

- Il modello di guida semplificato e davvero accessibile rende GRID Legends un gioco adatto a tutti, specialmente ai neofiti dei giochi di guida a cui poco interessa perdersi tra le modifiche o il setting di decine di parti differenti, ma che badano soprattutto al divertimento puro e semplice. Naturlamente questi aspetti rischiano di deludere chiunque sia alla ricerca di quacosa di più realistico ed impegnativo, ma se cercate un Arcade Racer semplice ed immediato questo gioco potrebbe essere esattamente ciò che state cercando.

Multigiocatore totale

- L'introduzione della possibilità di affrontare in compagnia anche la Carriera, solitamente destinata unicamente al gioco in singolo, è un'ottima trovata che aumente esponenzialmente la longevità del titolo. Questo poi non va ad intaccare le gare multiplayer classiche che sono presenti in tutte le loro versioni tipiche, dalla partita veloce, alle lobby sia pubbliche che private rendendo quindi questo aspetto di GRID Legends davvero completo e soddisfacente, forte anche di un net-code che non mi ha dato alcun problema.

Veloce come il vento

- Anche tecnicamente l'ultima fatica di Codemasters vive di alti e bassi, abbiamo visto di recente cosa possono fare le attuali console e GRID Legends fatica anche solo ad avvicinarsi a certi capolavori, ma anche in questo caso il gioco fa affidamento su un singolo punto forte: il suo framerate granitico. Ho svolto la prova su Xbox Series X ed il gioco non ha mai avuto il minimo problema a mantenere i 60 frames per secondo, indispensabili in questo genere, specialmente in un gioco che punta tutte le sue carte sull'adrenalina data dalle alte velocità. Anche nelle situazioni più concitate, in mezzo ad altri 21 veicoli, tutti che sfrecciano velocissimi tra le caratteristiche vie cittadine, GRID Legends non ha mai avuto un singolo tentennamento, mantenendo il proprio framerate praticamente perfetto. Inoltre, se in possesso dello schermo adatto, potremo optare anche per i 120 fps, mettendo ulteriormente l'accento sull'ottimo senso di velocità che questo gioco riesce a darci.

Odio

Il peso del cross-gen

- Se da un lato GRID Legends sa offrire un framerate encomiabile, dall'altro però presta il fianco a molte critiche non appena si scende nei particolari. Essere un gioco a cavallo di due generazioni di console molto diverse tra loro certamente non aiuta ed il paragone con altri titoli simili è, a tratti, impietoso. Il gioco riesce comunque a colpire grazie all'enfasi posta intelligentemente su ciò che riesce a far meglio, ma è innegabile la presenza di molti difetti che coinvolgono la realizzazione tecnica di questo titolo. La resa dei materiali è forse la cosa che più mi ha deluso. Le auto non riescono a bucare lo schermo, sebbene la loro modellazione sia discreta, il sistema di illuminazione piuttosto piatto non riesce a farle risaltare, lasciando quel sapore di artificiale che è davvero difficile da non notare. Stesso dicasi per le città che sebbene riescano comunque a colpire il giocatore anche grazie a tramonti e giochi di luce creati ad hoc, sono afflitte dallo stesso difetto, sembrando spesso troppo finte ed artificiali. In alcuni casi anche le textures non aiutano, vi basterà vedere per la prima volta la Sagrada Familia di Barcellona per capire di cosa sto parlando. Discorso simile anche per i particolari delle auto. Siamo abituati a livelli di dettaglio davvero mastodontici negli ultimi tempi e confrontare questo aspetto di GRID Legends con giochi come il recente Forza Horizon 5 è davvero impietoso. Gli interni delle vetture sono spesso molto spartani e la definizione dei cruscotti, specialmente quelli analogici, è davvero deludente con una risoluzione davvero troppo bassa. Anche aspetti minori come gli alberi sanno molto di old gen, essendo composti spesso solo un paio di textures incrociate tra loro, offrendo un panorama piuttosto sottotono.

Supporto al volante problematico

- Spesso nei giochi di guida Arcade l'utilizzo del volante è quasi sconsigliato viste le particolari “licenze poetiche” che gli sviluppatori si prendono. Fortunatamente non è il caso di GRID Legends che riesce a farsi guidare davvero bene anche con le periferiche dedicate, sebbene mantenga un feedback piuttosto leggero anche settando i vari parametri disponibili ai loro valori massimi. Il problema quindi non è nel funzionamento stesso della vostra postazione di guida, ma nella bizzarra incompatibilità con qualsiasi tasto del volante stesso. Non appena attiverete la vostra periferica noterete che nella legenda su schermo scompaiono i classici tasti del controller – A, B e così via – che vengono sostutiti da tasti numerici; il problema è che io quei tasti li sto ancora cercando! Questo porta ad una totale assenza di controlli sul volante che vadano oltre allo sterzo, acceleratore, freno e palette per il cambio marcia, obbligandoci a tenere a portata di mano un pad per navigare nei menu. Inoltre altre funzioni normalmente mappate sui tasti del controller non sono accessibili dal volante, rendendo molto complicato l'uso dei Flashback e praticamente impossibile l'uso del freno a mano. Anche cercando di rimappare tutti i tasti manualmente il risultato è il medesimo, semplicemente il gioco non vede nessuno dei molti tasti presenti sui volanti, questo anche dopo l'attesa patch del day one che speravo andasse a correggere proprio questo fastidioso difetto.

Ma non avevo cambiato auto?

- Se da un lato lo stile di guida così leggero e spensierato ci regala badilate di adrenalina e divertimento, dall'altro provoca un'eccesiva somiglianza tra macchine in teoria molto diverse tra loro. Che guidiate una Clio, una monoposto da Formula X o un Truck modificato con centinaia di cavalli, le differenze sono davvero troppo poche, rischiando di far somigliare tutte le gare tra loro. Ovviamente si percepisce la differenza di prestazioni, di velocità, ma a livello di guida le autovetture presenti nel gioco sembrano tutte uguali, rischiando di portare alla noia prima del dovuto e facendo perdere, almeno in parte, il senso di progressione dovuto dallo sblocco dalle vetture più competitive. Diventa piuttosto inutile avere tante categorie di automobili, anche molto diverse tra loro, se poi la guida risulta quasi identica.

Perchè eliminare una delle cose migliori dello scorso capitolo?

- Quando uscì il reboot di questa serie tre anni fa non ne fui troppo entusiasta, specialmente per l'inaspettata svolta arcade di questa serie. L'originale GRID però aveva un aspetto che ho sempre sperato ci fosse anche in serie più blasonate: la possibilità del tutto opzionale di compiere una breve sessione di qualifica. Avere una posizione di partenza prefissata è sempre stato un fastidio, specialmente giocando al livello di difficoltà maggiore. Trovarsi imbottigliati nel traffico perdendo secondi preziosi è praticamente la regola in questi casi, ma fortunatamente questo problema era stato brillantemente evitato grazie proprio alle qualifiche. Accantonare questo piccolo aspetto l'ho trovato molto semplicemente inspiegabile.

Modalità Storia slegata dalle nostre prestazioni

- Quando in un racing game si crea una modalità che deve necessariamente seguire una trama, è buona regola inventarsi degli escamotage per rendere le nostre prestazioni in linea con quello che la Storia stessa ci vuole raccontare. Purtroppo in GRID Legends non è così e capita spesso di dominare la gara per poi vedere un filmato dove il nostro team Principal è preoccupato per i risultati non all'altezza delle aspettative. Gli attori coinvolti svolgono discretamente il loro lavoro, ma sarebbe stato molto meglio trovare un modo per complicarci la vita in gara, magari tramite rotture tecniche o altro, in modo da non avere una scollatura tra gioco e narrazione.

Alcuni aspetti introdotti solo per far numero

- GRID Legends cerca di offrire più contenuti possibile al giocatore, ma spesso si tratta di scatole vuote messe solo per far presenza. I livelli del pilota ad esempio non hanno alcuna funzione particolare, ci permettono di sbloccare emblemi per il team o livree per la vettura, ma sono dettagli che verranno completamente ignorati dalla maggioranza dei giocatori vista la loro scarsa utilità, nel caso degli emblemi, o vista la loro mediocre realizzazione come nel caso delle livree. Discorso simile anche per la parte gestionale del team che, oltre ad essere scomoda da raggiungere, è piuttosto fine a se stessa e si rivela utile solo ed unicamente per guadagnare pochissimi crediti extra. Personalmente avrei evitato questi inutili orpelli che non aggiungono nulla all'esperienza di gioco, focalizzando l'attenzione su altri aspetti più importanti o approfondendone alcuni presenti, come la Nemesi che non riesce ad incidere minimamente nelle dinamiche di gioco.

Tiriamo le somme

GRID Legends è un gioco particolare che vive di alti e bassi; i passi avanti rispetto al capitolo precedente sono evidenti e riguardano quasi ogni aspetto del gioco, dalla realizzazione tecnica al divertimento che riesce a trasmettere al giocatore, ma alcune scelte rischiano di intaccare le buone intenzioni di Codemasters. Il modello di guida sa essere assolutamente frenetico e divertente ma non riesce a differenziarsi a sufficienza quando si cambia vettura, appiattendo notevolmente l'esperienza di gioco. La difficoltà iper-accessibile può avvicinare i giocatori meno esperti, ma al tempo stesso rischia di deludere gli appassionati di questo genere a causa di un livello di sfida tarato spudoratamente verso il basso. Inoltre alcuni aspetti, come il sistema Nemesi, sono realizzati in maniera troppo approsimativa per poter incidere sul gameplay vero e proprio. Ne risulta un gioco adatto principalmente a chi è alla ricerca del divertimento guidando ben oltre il limite e senza troppi fronzoli, ma molto meno consigliato a chi esige qualcosa di più profondo e rifinito.
7.5

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