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Surviving Mars
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Recensione - Surviving MarsXbox OneGame

Gli autori di Cities: Skylines e di Tropico uniscono le forze per proporci Surviving Mars city-builder gestionale/simulativo che ci porta stavolta su Marte, prossima grande tappa della colonizzazione umana. Scopriamo insieme se valga la pena di mettere piede sul pianeta rosso!

Il Gioco

Gli autori di Cities: Skylines, Paradox Interactive, vestono stavolta i panni dell'editore pubblicando sulle nostre console il nuovo titolo di Haemimont Games, già noti per la serie Tropico; si tratta del gestionale city-builder Surviving Mars, che ci porta su Marte nei panni dei colonizzatori prendendo in prestito anche alcune feature, come l’esplorazione della mappa, dagli RTS. Appena lanciato il gioco ci troviamo davanti a due diverse modalità: la partenza normale e la partenza facilitata. La partenza facilitata è la prima scelta per i meno esperti con questo genere di giochi: in questa modalità abbiamo a disposizione una partita con impostazioni di base fatte apposta per renderci la vita facile. C'è inoltre la modalità "New Game" che ci permette di avviare una partita personalizzando tutti gli aspetti della missione, aumentando o diminuendo il livello di difficoltà. E’ possibile personalizzare parecchie cose: scegliere uno sponsor di missione piuttosto che un altro, ad esempio, cambia la quantità di fondi a disposizione variando anche il numero di persone che sono intenzionate a prendere parte alla missione, e così via. Altra importante personalizzazione disponibile è data dal profilo psicologico della missione, ossia noi stessi. Anche qui possiamo scegliere profili in grado di garantire bonus diversi che vanno a variare la difficoltà della sfida. Il politico ha sin da subito una maggiore disponibilità di fondi, mentre il “rocket scientist” ha un secondo razzo gratuito e così via. Sempre da questo menu iniziale è possibile anche personalizzare il logo della missione e la tipologia delle anomalie che compariranno sul pianeta, ossia delle zone che, una volta studiate con l’attrezzatura adatta, forniscono potenziamenti, nuove tecnologie e così via.

Una volta sistemata questa prima parte, si passa alla personalizzazione del razzo. Marte è un pianeta freddo, duro e inospitale, quindi il primo razzo che toccherà terra sarà completamente privo di equipaggio umano ed avrà il solo scopo di portare sul posto droni e attrezzatura scientifica per preparare la strada all’arrivo dei primi colonizzatori. Quello che scegliamo di mettere nel primo razzo, quindi, potrà aiutarci o meno nel primo approccio alla superficie marziana; una scelta obbligata è comunque quella dei veicoli che permettono di interagire e colonizzare il pianeta rosso. L’Explorer analizza il terreno marziano e le varie anomalie, il Rover invece serve a trasportare i droni e ne funge da centro di comando mentre il Transport, come dice la parola stessa, serve da trasporto per le risorse che magari possono essere ricavate anche in posti molto lontani rispetto alla base. Nella dotazione iniziale del razzo possiamo anche scegliere la quantità di risorse che ci portiamo dalla Terra. Anche le sonde orbitali possono essere modificate: con queste è possibile scoprire e scannerizzare immediatamente nuovi quadranti del pianeta. Una sonda scansiona un solo quadrante prima di essere distrutta.

MX Video - Surviving Mars

L’ultima fase di questa lunga preparazione è dedicata al sito di atterraggio del razzo. Ogni sito ha la sua quantità di risorse disponibili da utilizzare, di montagne e rilievi che possono infastidire e di minacce da affrontare. E’ possibile anche scegliere un luogo qualsiasi della superficie di Marte, senza essere per forza legati alle zone predefinite, che però vengono scelte perché hanno già tutto quanto serve per sviluppare la colonia.

Terminata la personalizzazione della partita, si giunge finalmente all’"ammartaggio" e ci viene mostrata una griglia
10x10 con un solo quadretto disponibile per far atterrare il nostro razzo; se abbiamo equipaggiato i moduli sonda, possiamo scannerizzare nuove zone per avere più scelte sulla zona in cui posizionare la nostra base. Sin dai primi istanti di gioco, siamo seguiti da una serie di aiuti pop-up che fungono quasi da tutorial. E’ bene cercare di far tesoro al meglio di questi consigli, perché un vero e proprio tutorial è completamente assente.

Per quanto riguarda il sistema di controllo, forse anche a causa della mancanza di un tutorial Surviving Mars risulta avere una gestione con pad parecchio cervellotica e confusa. Con i tasti dorsali ci muoviamo fra le unità principali, le possiamo selezionare con un pulsante mentre con i pulsanti dorsali accediamo a un ulteriore sub-menu che ci permette di selezionare ulteriori opzioni. Con un altro pulsante, invece, accediamo al menu di costruzione nel quale possiamo scegliere le strutture da costruire.

Ed a proposito di costruzione, il titolo di Haemimont Games ci propone un sistema di edificazione completamente libero permettendoci di costruire come e dove vogliamo. Come accennato, i primissimi passi sono dedicati alla preparazione del terreno per l’arrivo dell’umanità. Una volta costruita e messa in funzione la prima cupola, è possibile richiamare dalla Terra il primo razzo con equipaggio umano. Possiamo scegliere il tipo di manovalanza da richiamare: ingegneri, scienziati, operai generici e così via a seconda di quali aree vogliamo sviluppare per prime. Le cupole poi sono ulteriormente e totalmente personalizzabili nelle strutture al loro interno: è possibile costruire cupole interamente residenziali, dedicate al vizio e allo svago, all’agricoltura e così via.

Man mano che la colonia si ingrandisce, cominciano anche i vari problemi legati alla felicità degli abitanti, alla manutenzione delle strutture, alla criminalità, alla qualità e quantità d'aria e d'acqua e così via. Sono inoltre presenti gli immancabili “disastri”, in questo caso realisticamente rappresentati da tempeste di sabbia, piogge di meteoriti e così via. In Surviving Mars, naturalmente, non esiste una vera e propria storyline da seguire, ma i ragazzi di Haemimont hanno deciso di inserire i “misteri”, missioni particolari che seguono un filone narrativo e caratterizzate da scelte e da documenti da leggere.

Tra le altre caratteristiche del gioco ho poi potuto particolarmente apprezzare il ciclo giorno/notte che non si ferma a un mero impatto visivo ma ha la sua integrazione nel gameplay: ad esempio di notte i pannelli fotovoltaici non funzionano, perciò servono le batterie che immagazzinino l’energia prodotta durante il giorno. Segnaliamo infine che, come spesso accade per i titoli indipendenti, il gioco è completamente in inglese.

Amore

Colonna sonora spaziale

- Una cosa che mi è veramente piaciuta di Surviving Mars è la colonna sonora, generalmente lasciata in secondo piano in questo genere di giochi. Invece qui ci troviamo di fronte a una varietà di brani notevole, sempre orecchiabili e mai ripetitivi, distribuiti in cinque diverse stazioni radio con generi musicali molto diversi gli uni dagli altri. Sicuramente una cosa inusuale in un gestionale.

Ambientazione e realismo generale

- E' indubbio come il pianeta rosso abbia da sempre un certo fascino, e lo ha soprattutto in questo periodo in cui grazie all'impegno di ditte private come la SpaceX si stia tentando seriamente di colonizzarlo, peraltro con modalità molto simili a quelle mostrate in Surviving Mars. E' quindi stato un piacere veder riprodotto abbastanza fedelmente il pianeta rosso, con una particolare attenzione al realismo anche per quanto riguarda le metodologie e tecnologie di colonizzazione impiegate, ovviamente non senza qualche licenza creativa.

Libertà di movimento

- Non si può dire che Surviving Mars non abbia un’infinità di opzioni e di soluzioni fra le quali pescare. Possiamo creare la nostra colonia marziana scegliendo fra un sacco di edifici, personalizzando in maniera reale (e non solo grafica) tutti i dettagli della missione, dal logo della nostra compagnia all’orario di apertura e chiusura dei locali notturni.

Odio

Testo a schermo troppo piccolo

- La dimensione del testo è ai limiti dell’illeggibilità, anche su schermi molto grandi. Occorre posizionarsi molto vicini allo schermo per riuscire a leggere chiaramente il testo. Le parti da leggere sono molte e abbastanza corpose, a partire dall’intera sezione aiuti che fanno da “tutorial” al gioco. E questo nonostante una patch correttiva già rilasciata, che avrebbe teoricamente dovuto risolvere il problema.

Tutorial assente o quasi

- Surviving Mars non ha nessun tutorial di tipo classico. Niente vocina che ci porti per mano nella prima mezz’ora/ora di gioco spiegandocene i rudimenti, i pulsanti da premere e le azioni da svolgere per poter costruire e far vivere al meglio la nostra colonia sul pianeta rosso. Ciò che abbiamo a disposizione sono una serie di messaggi pop-up che compaiono in alto sullo schermo e che ci guidano freddamente passo a passo. Il problema è che presto queste finestre si sovrappongono fra loro, mischiando le azioni che stiamo imparando con nuove azioni da svolgere. La mancanza di un vero tutorial è un ostacolo enorme, vista l'alta complessità della simulazione.

La confusione regna sovrana

- Surviving Mars non è un gioco da giocare su console. Sebbene in altri titoli di Paradox abbia trovato sistemi di controllo molto comodi al limite della perfezione, questo titolo non ha nulla di tutto ciò con comandi scomodi, confusi e che portano parecchia frustrazione nelle prime ore di gioco. Naturalmente non è un ostacolo insopportabile se siete armati di pazienza.

Tiriamo le somme

Nello spazio nessuno può sentirci gridare il nostro disappunto. Surviving Mars non è un gioco adatto e ben adattato per essere giocato su console. Un gioco dalle enormi potenzialità ma che per alcune scelte di design, fra cui la mancanza di un vero e proprio tutorial, controlli cervellotici, e a interi wall of text illeggibili per chi non ha 12/10 di vista, non riesce a convincere appieno. Se siete intenzionati a giocarci, armatevi di tanta pazienza e di tante ore di gioco per imparare.
6.5

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L'autore

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Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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