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Recensione - RAGE 2Xbox OneGame

Il mondo post-apocalittico di id Software fa il suo ritorno ad otto anni dal primo episodio e con un nuovo team alla guida, ma con la stessa caotica verve del gioco originale; impugniamo il wingstick e gettiamoci nel folle mondo di RAGE 2!

Il Gioco

Il primo RAGE fu un gioco molto ambizioso, creato con l’obiettivo di garantire alle console della precedente generazione un gameplay che potesse tenere fisso un frame-rate di 60fps, utilizzando il motore id Tech 5 e la sua tecnologia "megatextures". Così è stato, ma la contropartita fu un mondo sì visivamente molto bello ma statico, con illuminazione semplicistica e con textures sgranate a distanza ravvicinata. Ci troviamo ora ad 8 anni di distanza, con scelte diametralmente opposte: lo sviluppo di RAGE 2 è condotto principalmente da Avalanche Studios, già autori di Mad Max e dell'intera serie Just Cause, con lo scopo di creare un titolo open-world dinamico, capace di supportare sia una simulazione fisica realistica che un'ottima illuminazione dinamica. id Software non è però fuori dalla partita e si è ritagliata un ruolo nello sviluppo della storia, del sistema di combattimento e nella guida artistica generale.

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RAGE 2 è ambientato nel 2165, trent'anni dopo gli eventi del primo RAGE. Non c’è più traccia dell’ex-Marine Nicholas Raine che, emerso da un sonno criogenico all’interno di un’Arca, era riuscito a sconfiggere l’Autorità e salvare la terra e ciò che rimaneva della popolazione. L’umanità nel frattempo si è ripopolata e ha trasformato le regioni della Zona Devastata in giungle lussureggianti, zone aride e altri biomi dove prosperano il commercio e la vita. Quello che non è cambiato, invece, è la natura selvaggia delle bande di uomini e mutanti che attaccano tutto e tutti per impossessarsi delle preziose risorse presenti nella Zona Devastata. È in questo contesto che fa la sua ricomparsa l'Autorità che, controllata dal Generale Cross, ha l’obiettivo di prendere il controllo della Terra facendo guerra a chiunque non si pieghi a loro. E qui entriamo in gioco noi nei panni di Walker, l’ultimo Ranger della Zona Devastata, una specie di guardiano post-apocalittico con una tuta che gli dona una serie di abilità speciali. Sin da subito, emergono le prime novità: non solo possiamo scegliere tra un personaggio femminile ed uno maschile ma il nostro personaggio dialoga anche con gli altri (è tutto doppiato in italiano) durante le cut-scene, a differenza dell’ex-Marine di RAGE che era il classico protagonista muto tipico di molti FPS. Lo vediamo quindi parlare con numerosi personaggi a partire da Lily Prowley, un’amica sopravvissuta con cui è cresciuto e che ci guiderà nella Zona Devastata, passando poi per tutti gli altri personaggi che nel corso del gioco ci daranno informazioni utili o assegneranno nuovi obiettivi. Già, perché per sconfiggere l’Autorità dovremo farci aiutare da tre leader sparsi nella Zona Devastata: John Marshall, che governa la città commerciale di Gunbarrel, Loosum Hagar, sindaco di Wellspring e lo scienziato Dottor Anton Kvasir. Ognuno di essi è coinvolto nel Progetto Daga, un piano ideato per sconfiggere l'Autorità, ma per ottenere il loro aiuto, dobbiamo soddisfare alcune loro richieste, missioni che ci porteranno ad attraversare in lungo e in largo il mondo aperto disegnato da Avalanche Studios.

MX Video - RAGE 2

In RAGE 2 gli sviluppatori svedesi hanno disegnato un mondo più grande e aperto del titolo precedente, diviso in 6 vastissime aree che possiamo attraversare con 16 veicoli sbloccabili e molti altri che troveremo per strada, oppure utilizzando il viaggio istantaneo tra zone che abbiamo già scoperto. Tutto il mondo è stato disegnato utilizzando dei colori pastello che regalano un’impronta estetica nuova a questo secondo capitolo. Ogni area è un mondo a sé stante in termini di ambientazione naturalistica e di commistione tra insediamenti urbani e macerie lasciate dalla devastazione del primo episodio. Grazie alla mappa, richiamabile in ogni momento, possiamo identificare gli obiettivi primari, secondari e, via via che procederemo, scoprire tante nuove missioni che inizialmente appariranno con un punto di domanda sino a quando non visiteremo quel luogo specifico. Il primo veicolo a nostra disposizione è un’auto corazzata e armata chiamata Phoenix che, da subito, ci permetterà di affrontare i posti di blocco dei banditi e, una volta potenziata, sarà idonea per affrontare i Convogli che scorrazzano per la Zona Devastata trasportando risorse molto utili. Il risultato è una buona dose di libertà che si innesta in una storia principale abbastanza marginale, il cui unico filo conduttore è soddisfare le richieste dei leader della Zona Devastata.

Ma ciò che anima la storia e rende RAGE 2 un gioco straordinariamente divertente è il cocktail tra l’albero dei potenziamenti del nostro Ranger le meccaniche dei combattimenti. I potenziamenti del protagonista e delle armi presenti nel primo RAGE non sono paragonabili a quelli di RAGE 2. id Software ha creato un sofisticato (e forse sin troppo complesso) albero di potenziamenti basato sui Nanotriti e la Feltrite, rari materiali presenti nella Zona Devastata in grado di aumentare i poteri della nostra tuta e sbloccare livelli e bonus per noi e le nostre armi. Il dorsale sinistro del controller è la chiave di volta dei combattimenti del gioco. Il suo uso da solo o in combinazione con altri pulsanti ci perme infatti di utilizzare tutti i poteri speciali della nostra tuta che abbiamo nel frattempo attivato. Possiamo usare il potere della Concentrazione per vedere i nemici, riparare i veicoli, aprire le Arche alla ricerca di nuove abilità o armi. Oppure scagliare i nemici lontano con la Devastazione. Insomma, ad ogni potenziamento sbloccato corrisponde una combinazione tra dorsale sinistro e pulsante del controller. Possiamo inoltre premere entrambi i dorsali contemporaneamente per attivare il Sovraccarico che aumenta i danni delle armi per un determinato periodo di tempo; una specie di Glory Kill di Doom che però porta a risultati diversi a seconda dell’arma utilizzata.

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Le armi sono, ovviamente, l’altro pilastro del sistema di combattimento; in totale possiamo disporre di 8 armi con modalità d’uso già note a tutti coloro che hanno nella propria raccolta giochi come gli ultimi episodi di Wolfenstein e Doom, ma qui con potenziamenti sorprendentemente nuovi che regalano nuove esperienze ed emozioni durante gli scontri. Non mancano simpatiche varianti come una pistola i cui colpi, una volta colpito il nemico, possono incendiarsi premendo il trigger sinistro. Anche qui il numero di gadget aggiuntivi e relativi potenziamenti è impressionante, senza dimenticare l’iconico Wingstick, che qui beneficia di alcuni power-up molto divertenti come la possibilità di essere teleguidato sull’obiettivo o la possibilità di cambiare skin, caratteristica che peraltro vale per tutte le armi.

E, come se ciò non bastasse, i nostri quattro alleati ci possono fornire dei progetti che possiamo sbloccare collaborando con loro per ottenere Punti Progetto. I Progetti vanno dallo sblocco di nuovi Veicoli, nuovi Potenziamenti per la tuta o per le armi, piuttosto che acquisire la capacità di localizzare meglio la Feltrite o migliorare la nostra bravura negli scambi nelle Città Commerciali di Gunbarrell e Wellspring. Ma sicuramente gran parte delle nostre missioni si concentreranno sulla ricerca delle Arche che custodiscono armi e abilità, sempre difese da bande di agguerritissimi nemici. A completare l’unicità esperienziale dei combattimenti ecco che id Software ha sfornato una collezione di nemici che supera il primo episodio. Banditi, Mutanti, Mostri, Punk, Cyborg, Soldati, Boss, insomma tutto quello che può servire per rendere estremamente divertente ed appagante un combattimento.

Nelle prime ore di gioco a livello Normale i combattimenti risultano bilanciati ma attenzione, se ci si distrae dall’obiettivo principale per visitare profondità nascoste o insediamenti non segnalati dalla mappa, le cose possono diventare spiacevoli incappando in nemici durissimi da sconfiggere. La storia cambia quando si sale di livello e si sbloccano potenziamenti avanzati e armi di un certo peso, allora ogni combattimento è una festa che a volte si trasforma in una facilissima passeggiata. Infine RAGE non sarebbe tale senza la Mutant Bash TV e le Corse dei Veicoli, due componenti fondamentali del gioco che si alternano alle missioni della storia per offrirci la possibilità prendere una pausa dalle missioni, ma soprattutto, di guadagnare soldi, potenziamenti e veicoli, giocando a tiro a segno con i mutanti oppure partecipando a gare da ad alto tasso di violenza.

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La durata di RAGE 2 dipende molto da quanta fretta o curiosità si ha di vedere se stavolta, al contrario di quanto è successo nel primo capitolo, troveremo finalmente un Boss finale degno di tal nome. La storia può non appassionare, ma il fantastico divertimento dei combattimenti riscatta questa pecca e, senza completare tutte le tantissime missioni secondarie, si arriva tranquillamente a 15 ore di gioco. Non è infine presente alcuna modalità multiplayer o co-op: qui siamo nella terra del single-player puro.

Amore

Un vero open-world senza interruzioni

- Mentre il gioco originale è stato progettato per offrire un'esperienza alla Mad Max con una Zona Devastata da esplorare in cui però gli ambienti erano molto limitati e ogni missione prevedeva lunghe schermate di caricamento che uccidevano il ritmo di gioco, l’Apex Engine di Avalanche Studios ha consentito agli sviluppatori di creare un vasto mondo aperto da esplorare, pieno di insediamenti urbani e splendide visuali, il tutto supportato da condizioni d'illuminazione variabili in tempo reale, con tramonti drammatici e splendidi paesaggi. Grandi ambienti in cui si passa dalle terre desolate di una missione ad una città e viceversa, senza interruzioni dovute ai tempi di caricamento. Ora è veramente tutto senza soluzione di continuità e questo rende il gioco più godibile.

Motore e fisica dinamica per combattimenti da urlo

- RAGE 2 raggiunge la sua espressione massima con gli effetti grafici e fisici dei combattimenti. Il numero dei nemici in movimento durante gli scontri è molto alto, così come gli oggetti che rispondono dinamicamente agli effetti della battaglia. Il sistema di fisica che governa le distruzioni è impressionante e coinvolge tutto e tutti: nemici che reagiscono al combattimento e oggetti che esplodono o si distruggono in modo naturale sparpagliandosi dappertutto. Allo stesso modo la scena è supportata da una perfetta combinazione dinamica di luci, ombre e fisica in tempo reale. Oltre a questo, l'animazione è un altro punto a favore di RAGE 2; questa è un'area in cui già l’episodio originale eccelleva, con i nemici che reagivano naturalmente agli spari e, per fortuna lo stesso si può dire di questo episodio. Questo ha un impatto importante per il feeling che un combattimento riesce a dare al giocatore. I nemici si muovono con una personalità di attacco che caratterizza la banda di appartenenza; alcuni rotolano, altri saltano o strisciano ma tutti sparano e reagiscono in maniera diversa a seconda di dove vengono colpiti e con quale arma, dando al combattimento una sensazione di un realismo tangibile.

Armi e Abilità Tuta

- È stato fatto un grande lavoro nel disegnare l’arsenale delle armi ed i potenziamenti associabili alla nostra tuta. Peraltro ad ogni arma e potenziamento scoperto nell’Arca è associato un utilissimo tutorial istantaneo che ci mette in grado di capirne e provarne il funzionamento prima di proseguire nel gioco. La quantità di cose da sbloccare o potenziare è così varia da risultare a volte sin troppo articolata, tanto da metterci in imbarazzo su cosa scegliere tra più opzioni. In ogni caso, tutto questo contribuisce a dare una progressione verso l’alto che ci permette di affrontare ogni combattimento sempre con qualche gadget nuovo.

Odio

Una storia non memorabile

- Qualcosa di più andava fatto sul fronte della trama, che risulta banale e per nulla coinvolgente. Non esiste alcun impianto narrativo vero, e quindi alla fine del gioco si ricordano le ambientazioni, le brutte facce dei nemici, ma soprattutto i combattimenti, ma non la storia che ci ha spinto ad affrontare l'intera avventura. Tutto molto divertente, ma la componente narrativa meritava maggior cura.

Normal is the new Easy

- Il gioco di per sé non è brevissimo, ma ciò che può velocizzare il tutto è la facilità di progressione se si sceglie il livello Normale. Rispetto agli FPS di casa id Software, questo sembra più un Facile.

Compromesso tecnologico opinabile

- Avendo scelto di ambientare RAGE 2 in un vero open-world, gli sviluppatori sapevano che le richieste in termini di potenza di calcolo sarebbero state elevate. Si è scelto quindi di garantire un’esperienza regolare in termini di fluidità sulle diverse console, adattando il frame-rate alla potenza delle stesse ed offrendo quindi i 30 fps su quelle meno potenti ed i 60 fps su quelle più capaci. Peccato però che così facendo si sia sacrificata del tutto la risoluzione 4K, ma non solo: inspiegabilmente il titolo non offre neanche il supporto all'HDR, una cosa che sugli schermi adatti avrebbe permesso alla grafica di brillare nonostante la risoluzione più bassa. Questo compromesso forse scontenta tutti ed è difficile pensare che gli otto anni passati dal primo RAGE, che viaggiava a 60 fps sulle console di vecchia generazione, non siano riusciti a garantire una evoluzione tecnologica in grado di ottenere le stesse performance in termini di FPS per tutte le console, e con risoluzioni più alte. E' chiaro che l'Apex Engine di Avalanche, seppur in grado di offrire innegabili vantaggi ad un titolo open world, non sia in grado di garantire la grafica e le prestazioni che invece ci si aspetterebbe da un gioco co-sviluppato da id Software.

Qualche problemino di troppo

- RAGE 2 porta con sé anche qualche problemino che comunque non guasta l’esperienza gel gameplay. Può capitare, nonostante lo si sia selezionato, di non veder la traccia del GPS mentre si guida il proprio veicolo verso l’obiettivo, o di perdere l'indicatore dell'obiettivo mentre stiamo facendo una missione, che però riappare magicamente dopo essere andati alla mappa e tornati al gioco. Piccoli inconvenienti non drastici, ma che comunque non ci si aspetta da una produzione di questo tipo.

Tiriamo le somme

RAGE 2 non vuole innovare il genere degli FPS o dei titoli open-word, ma riesce comunque ad offrirci un'esperienza coesa e con combattimenti divertentissimi, a cui è difficile rinunciare. Luci e fisica dinamiche associate alle splendide animazioni dei nemici sono le componenti che elevano ogni scontro ad esperienza unica. Purtroppo la storia è dimenticabile e alcune missioni secondarie sono un po’ ripetitive, ma al cuore troviamo un FPS tonico ed elettrizzante. Sicuramente consigliato agli amanti degli FPS single-player.
8.3

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L'autore

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Amante degli animali, tecnologo, videogiocatore da sempre, passa dai Laboratori di Ricerca in Biologia Molecolare alle Multinazionali IT Americane nei gloriosi anni ‘90. La giornata perfetta: un paio di Martini molto secchi, Frank Zappa nelle orecchie, 3-4 ore divise tra Doom e Half-Life e al fianco la sua "ferocissima" bassottina a pelo duro.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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