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Deliver Us The Moon

Recensione - Deliver Us The MoonXbox One DigitalGame

Lo spazio è spesso scelto come scenario dei videogiochi, ma in genere abbiamo a che fare con mostri alieni, combattimenti spaziali e strani mondi. Con Deliver Us The Moon gli olandesi KeokeN Interactive provano invece ad immergerci in uno scenario maggiormente scientifico e con i piedi per terra, portandoci sulla Luna in una missione di salvataggio per l'intera umanità. Vediamo com'è andata.

Il Gioco

In un futuro non troppo lontano le risorse della Terra si sono ormai esaurite: l'uomo ha spremuto al massimo il pianeta, che ora non ha altro da offrire che devastanti sconvolgimenti climatici e la veloce desertificazione di tutte le terre emerse. Questo convince tutti i paesi del globo a collaborare e, creata la World Space Agency, si imbarcano nell'impresa di colonizzare la Luna per estrarre una importante fonte energetica scoperta nel sottosuolo, l'Helium-3. Sul nostro satellite vengono quindi creati un impianto d'estrazione ed una centrale in grado di trasmettere l'energia prodotta dall'Helium-3 alla Terra grazie ad un potente cannone a microonde. La vita sulla Terra quindi continua per un po', finché improvvisamente il raggio d'energia dalla Luna s'interrompe, così come tutti i contatti dalle colonie lunari. Questo incidente crea forti attriti tra tutti i paesi che avevano partecipato al progetto, finché la WSA non viene sciolta ed il programma energetico lunare completamente abbandonato. La Terra sembra spacciata.

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Questo finché un gruppo di impavidi ex-dipendenti della WSA non si impadronisce di una base spaziale russa abbandonata per inviare un singolo astronauta sulla Luna ad indagare sull'accaduto e cercare di ripristinare la trasmissione d'energia. Qui entriamo in gioco noi, impersonando appunto l'impavido astronauta senza volto (che vedremo infatti sempre indossare una tuta spaziale con casco dalla visiera riflettente): la nostra avventura inizia a Terra, nel cosmodromo russo dove dobbiamo cercare di dare energia al razzo che ci porterà in orbita, per poi passare su una base spaziale connessa alla Luna tramite un lungo ascensore orbitale ed approdando infine sul satellite dove dovremo esplorare le diverse strutture alla ricerca di risposte sull'accaduto e di un modo per riavviare la centrale energetica a base di Helium-3.

MX Video - Deliver Us The Moon

Tutto questo lo viviamo nella forma di un'avventura ricca di enigmi da risolvere, mai troppo complessi ma neanche banali, in cui esploriamo i vari ambienti con una visuale principalmente in terza persona, passando alla prima persona in alcune occasioni specifiche. Se dovessimo dare un'etichetta al gioco, potremmo dire che si tratta di "un walking simulator" arricchito. Il gioco presenta infatti molte delle meccaniche tipiche di quel genere, con tanta esplorazione e ritrovamento di documenti e registrazioni (alcune anche olografiche, che ci mostrano gli avvenimenti antecedenti alla perdita di comunicazione tra Luna e Terra), ma mentre i walking simulator in genere non offrono molto di più, qui troviamo anche enigmi da risolvere e sezioni più movimentate (principalmente platform, ma ce n'è una addirittura stealth) necessarie per procedere nell'avventura, che rendono l'intera esperienza più interattiva e ludica.

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Gli sviluppatori di KeokeN Interactive si sono infatti impegnati per offrirci una buona varietà di situazioni: dal lancio iniziale del razzo fino ad una fase a gravità zero nello spazio che ricorda molto i momenti del film Gravity, fino alle sezioni lunari nelle quali siamo accompagnati da un drone (che dovremo prima riparare) che possiamo controllare in prima persona per mandarlo in aree altrimenti irraggiungibili per esplorarle ed attivare meccanismi. Sulla Luna troviamo fasi in aree chiuse con gravità simile a quella della Terra (cosa che mi ha fatto storcere il naso e di cui parlerò ancora più in basso) e aree aperte a gravità lunare, che ci permettono di compiere grandi balzi in sezioni maggiormente platform ma dove dovremo costantemente rifornire la nostra tuta d'aria tramite apposite bombole. Ci sono addirittura alcune fasi di guida dei veicoli, oltre agli onnipresenti enigmi che ci vedono attivare dispositivi, porte e generatori per aprirci nuove strade.

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Il gioco è completabile in circa 5-6 ore esplorando per bene tutte le aree, necessario sia per proseguire nella storia che per raccogliere scansioni di oggetti, documenti e registrazioni dai quali potrete capire cos'è accaduto agli occupanti della base lunare e come mai non ci sia più nessuno (e vi consiglio di non saltarli, o difficilmente capirete cos'è accaduto). Dal punto di vista grafico non è sicuramente un titolo spaccamascella ma presenta una piacevole grafica realistica, che fa largo uso di illuminazione dinamica per proiettare ombre su tutti gli ambienti. E, fortunatamente, troviamo anche la localizzazione italiana non solo nei sottotitoli ma anche in molti poster ed insegne della base lunare, un plus indubbiamente gradito.

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Amore

Più scienza, meno fanta

- Da amante della hard science fiction più classica, quella di Asimov, Crichton, Clarke e tanti altri autori che hanno scritto storie dal grande rigore scientifico, ho apprezzato molto la storia di Deliver Us The Moon che riesce a raccontare una vicenda avvincente ma mantenendola in quello che sarebbe scientificamente possibile. Gli sviluppatori hanno studiato molto riproducendo la stessa sequenza di lancio degli attuali missili e riprendendo teorie scientifiche realmente esistenti sulla colonizzazione della Luna, inclusa l'ipotesi di un ascensore orbitale che eviti alle navette di dover atterrare e decollare dalla superficie lunare; persino la teoria della trasmissione energetica a distanza tramite microonde è reale. Niente alieni, mostri o avvenimenti inspiegabili, ma rientra tutto nel campo del possibile pur rimanendo avvincente ed interessante.

Varietà di gameplay

- Deliver Us The Moon riesce a variare spesso la ricetta di gioco, pur mantenendo alcuni meccanismi di base come l'esplorazione e gli enigmi, inserendo sezioni diversificate che vanno dall'esplorazione a zero-g alle sezioni platform fino a quelle più stealth e di guida di veicoli: questo gli permette di mantenersi interessante nonostante le meccaniche di base da walking simulator. Difficilmente vi annoierete nel corso del gioco!

Walking on the moon

- Pur non facendo gridare al miracolo dal punto di vista grafico (manca anche il supporto HDR, che arriverà più avanti con una patch), Deliver Us The Moon presenta una convincentissima riproduzione dell'ambiente lunare e di quelle che potrebbero essere delle strutture umane per la colonizzazione della Luna. Esplorare questi ambienti, sia al coperto che all'esterno, risulta essere molto affascinante, con alcuni picchi eccellenti come le fasi iniziali a gravità zero, le passeggiate in rover tra i crateri lunari ed il viaggio su una monorotaia creata per connettere velocemente la centrale energetica all'impianto d'estrazione dell'Helium-3.

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Odio

Gravità mutevole

- Se ho apprezzato molto la plausibilità scientifica dell'intero gioco, una cosa che mi ha fatto storcere il naso è che, nelle aree chiuse con atmosfera respirabile, c'è una gravità identica a quella della Terra mentre sia all'aperto che al chiuso ma in assenza di ossigeno la gravità diventa quella della Luna e ci muoviamo con lunghe falcate e balzi. Ovviamente questo è impossibile, perché il fatto di essere al chiuso e con un'atmosfera respirabile non ha alcun impatto sulla gravità: avrei preferito una maggior coerenza da questo punto di vista.

Deserto lunare

- Qualsiasi location che esplorerete nel gioco è completamente deserta: nessuna persona, niente morti, nessuno dei vecchi coloni, niente di niente, anche se rimangono i loro averi ed il segno della loro permanenza. La storia vi spiegherà poi perché non c'è più nessuno e dove siano finiti tutti, ma anche così appare impossibile che non ci fossero superstiti o morti. Questo dà alle ambientazioni un'aura quasi irreale, troppo finta.

Sezioni frustranti

- Nel tentativo di rendere più vario possibile il gameplay, gli sviluppatori hanno inserito alcune fasi che richiedono controlli precisissimi e che in caso di fallimento richiedono di riprovare tutta una sequenza da capo. E' il caso di alcune sezioni platform ma anche di una in cui, a gravità zero, bisogna navigare tra cavi elettrificati evitando di toccarli, utilizzando però un sistema si spostamento poco preciso. Queste fasi si sarebbero potute gestire meglio.

Tiriamo le somme

Deliver Us The Moon è un'affascinante avventura fantascientifica che ci trasporta in un futuro scientificamente plausibile ed in ambienti realistici in cui dovremo superare una serie di sfide per cercare di salvare l'umanità. A metà tra un walking simulator ed un'avventura ad enigmi, il gioco riesce a diversificarsi abbastanza da non annoiarci mai fino all'epilogo della vicenda; la narrazione fatta di documenti e audio/oloregistrazioni potrebbe però non essere per tutti. Se amate la fantascienza e le storie alla Gravity ed Interstellar, è sicuramente un gioco da provare, a maggior ragione per via del fatto che è incluso nel Game Pass.
7.8

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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