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SIFU

Recensione - SIFUXbox Series X | S Xbox One DigitalGame

A distanza di un anno dall’uscita originale, SIFU è finalmente arrivato anche sulla console di casa Microsoft. Abbiamo quindi modo di provare un titolo che ha saputo far parlare di sé al debutto, ma anche chi lo ha già provato farà meglio a tornare ad allenarsi, perché sono state introdotte nuove modalità di gioco che testeranno la vostra padronanza del kung fu. Vediamo quindi cosa ci aspetta.
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Il Gioco

Parlare di un gioco uscito da diverso tempo non è mai facile. Molti di voi sicuramente sapranno già tutto di SIFU e magari alcuni lo avranno già spolpato su altre piattaforme, ma se siete su queste pagine probabilmente avete atteso la versione per Xbox… o magari semplicemente non avevate ancora avuto modo di recuperare questa piccola perla e ne siete incuriositi. Per questo motivo tratteremo il gioco come una novità, cosa che effettivamente è per i giocatori Xbox, ma anche se siete dei “veterani” restate con noi, ci sono alcune novità che vi invoglieranno a riprendere il pad in mano. Ma cosa è SIFU e perché se ne è parlato così tanto alla sua uscita?

MX Video - SIFU

Partiamo con l’incipit narrativo: la storia ci vede inizialmente nei panni di Yang mentre avanziamo accompagnato da quattro compagni in una scuola di arti marziali sconfiggendo senza troppa difficoltà i vari studenti, fino ad arrivare al Sifu (maestro). Lo scontro si rivela naturalmente molto più impegnativo, ma alla fine Yang ha la meglio e riesce ad uccidere l’avversario. Dai dialoghi si capisce che i due hanno un qualche tipo di legame, ma prima di andare via Yang nota il figlio (o figlia, ci viene data la possibilità di scegliere) del Sifu che ha assistito al combattimento rimanendo nascosto. Yang non vuole testimoni e ordina ad uno dei suoi compagni di tagliare la gola al piccolo. Un ordine brutale che viene eseguito senza esitazione, ma dopo qualche tempo il bambino si risveglia come se non fosse accaduto nulla. Non si trattava di un sogno tuttavia, infatti il bambino era davvero morto, ma grazie ad un misterioso talismano è stato riportato in vita. Il giovane inizia ad allenarsi per poter vendicare la morte del padre andando a caccia di Yang e dei suoi quattro alleati, e niente potrà interrompere il suo cammino… nemmeno la morte.

La storia di SIFU inizialmente sembra quindi una “classica” storia di vendetta, ma nel corso dell’avventura possiamo trovare diversi collezionabili da consultare presso una bacheca da investigatore e che ampliano di molto le motivazioni e il background dei personaggi, con tutti i pezzi del puzzle che solo una volta scoperto il vero finale offrono un quadro completo degli eventi con risvolti inaspettati. Ma ciò che rende tuttavia davvero memorabile SIFU non è la trama, ma il gameplay.

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Di base si tratta di un beat’em up tridimensionale, e per affrontare le varie tipologie di nemici potremo alternare attacchi leggeri, pesanti, prese e soprattutto schivate. Queste ultime si rivelano fondamentali e difficili da padroneggiare, in quanto viene richiesto anche l’utilizzo dell’analogico destro per direzionare la schivata in base all’attacco ricevuto, spesso in rapida sequenza. La parata normale infatti se abusata porta ad uno stato di stordimento in cui saremo in totale balia nemici, inoltre alcuni attacchi non possono proprio essere parati ma solo evitati. Imparare a distinguere i vari pattern e la direzione da cui provengono i colpi è l’unica speranza di sopravvivere ai brutali combattimenti, ma non si può certo stare sempre sulla difensiva. Anche gli attacchi richiedono il giusto tempismo e direzionamento con gli analogici per alcuni colpi speciali, per cui premere rapidamente tasti a caso porta ben presto alla sconfitta. Il set di mosse disponibili inizialmente è limitato, ma spendendo i punti esperienza presso specifiche statuette si può ampliare il nostro repertorio sia con nuovi attacchi sia con nuove abilità passive. Investendo più volte sulla stessa abilità questa sarà sbloccata definitivamente, altrimenti i potenziamenti vengono persi in caso di morte definitiva. La morte infatti è la vera particolarità di SIFU: il talismano che resuscita il protagonista nel prologo non è solo un espediente narrativo, ma il vero fulcro dell’esperienza di gioco.

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Iniziamo il percorso di vendetta a 20 anni, ma in caso di sconfitta il talismano ci permetterà di tornare in vita al prezzo di un anno di età… almeno inizialmente. Se dovessimo morire troppe volte di seguito, il prezzo da pagare sarà sempre più alto, ad esempio aumentando l'invecchiamento di 7 anni se non di più. Con l’avanzare dell’età anche il nostro aspetto fisico subirà delle trasformazioni con barba, capelli e rughe in più, ma non si tratta solo di mera estetica. Come un vero maestro di kung fu, con gli anni avremo anche una maggiore esperienza nel combattimento che si traduce con danni maggiori, il tutto a discapito di una salute minore. Il talismano inoltre non ci può salvare in eterno, e superata la soglia dei 70 anni in caso di morte sarà definitiva, costringendoci a ricominciare dall’inizio. Fortunatamente è possibile ringiovanire di qualche anno tramite degli appositi potenziamenti, oppure rigiocando un livello cercando di morire meno volte prima di avanzare, così da avere un’età più giovane prima di una nuova sfida.

La rigiocabilità si sposa bene con l’ottimo level design delle ambientazioni, infatti spesso ci si imbatte in porte che possono essere aperte solo con codici nascosti anche in livelli totalmente diversi, invogliandoci quindi a rigiocare per scoprire una strada totalmente diversa che ci permette magari di evitare numerosi scontri e aumentare le possibilità di finire lo stage senza perdere troppi anni. Questo aumenta di molto anche la longevità del gioco, considerando che una run “diretta” può essere completata in circa 5 ore, anche se molto dipende dalla vostra abilità con il pad per padroneggiare il sistema di combattimento.

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Ad allungare ulteriormente l’esperienza ci pensa la nuova modalità Arene, una novità in arrivo proprio in contemporanea con l’uscita di SIFU su Xbox. Come suggerisce il nome Arene permette di cimentarsi in una serie di sfide di vario tipo, dalle classiche ondate di sopravvivenza a quelle a tempo, fino a modalità particolari come conquistare un territorio, eliminare un bersaglio specifico circondato da nemici o una serie di battaglie con modificatori speciali e citazioni a diversi film d’azione. Al momento sono disponibili 45 sfide con 9 nuove location, ma gli sviluppatori hanno già confermato che ulteriori livelli sono in arrivo nei prossimi mesi.

Dal punto di vista tecnico SIFU sfoggia una risoluzione 4K e 60 fps su Xbox Series X, mentre Series S e One hanno unicamente una risoluzione minore ma tutti con lo stesso frame rate, fondamentale in questa tipologia di gioco. Il doppiaggio è disponibile in inglese e cinese per una maggiore immersione, mentre menu e testi sono completamente localizzati in italiano.

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Amore

Conosco il kung fu

- La celebre frase di Keanu Reeves in Matrix si sposa perfettamente con l’anima di SIFU. Il paragone, poi, non è a caso, considerato che il gioco si ispira dichiaratamente a molti film action tra cui proprio Matrix (tra le sfide delle Arene ce ne è una che riprende l’iconico scontro contro i cloni dell’Agente Smith), ma gli appassionati non faticheranno a cogliere le innumerevoli citazioni a questo genere di pellicole. Per rimanere in tema Keanu Reeves, SIFU è stato spesso definito anche come “un videogioco su John Wick”, e la sensazione è esattamente quella: azione, tattica e maestria nel sapere quando attaccare e quando difendersi si mescolano in quella che diventa una danza aggraziata di movimenti fluidi e precisi, lasciando dietro di noi una scia di corpi inermi. La possibilità di raccogliere armi come bastoni e katane o oggetti semplici come mattoni o bottiglie amplia ancora di più il nostro arsenale di attacco, e la soddisfazione quando si riesce a uscire illesi da una situazione apparentemente impossibile è enorme.

Neanche la morte può fermarmi... forse

- Non sempre le cose vanno come previsto, e basta una parata sbagliata per vedere la salute precipitare a zero. La meccanica di resurrezione rende SIFU veramente particolare, sia per l’estetica del protagonista che cambia in tempo reale, sia per la “pressione” che si sente ogni volta che il contatore dell’età sale. Il gioco sprona quindi a migliorarsi costantemente, con un delicato equilibrio tra la soddisfazione nel riuscire a superare un ostacolo e la possibile frustrazione quando per riuscirci ci si avvicina pericolosamente al limite del potere del talismano.

Un gioiello artistico

- Come suggerisce anche il suo prezzo budget SIFU non è di certo una produzione Tripla A, e il team di sviluppo è piuttosto piccolo e giovane considerato che questo è il loro secondo gioco. Se le risorse quindi non sono altissime quello che non manca è il talento, e grazie ad una direzione artistica unica SIFU è un piccolo gioiello visivo. La grafica low-poly si sposa bene con l’atmosfera orientale, inoltre non manca la varietà di ambientazioni come discoteche, musei e sobborghi malfamati. Specialmente durante gli scontri con i boss infine ci sono delle sezioni “sovrannaturali” dove gli sviluppatori hanno dato sfogo al loro estro creativo con colori ed effetti che lasciano il segno.

Arene impegnative...

- L’introduzione delle Arene è sicuramente un’interessante aggiunta sia per i nuovi giocatori sia per i veterani. Le sfide sono varie e avvincenti, in particolare ho apprezzato Cattura e Caccia all’Uomo, ma anche le altre sfide si sono rivelate comunque ispirate e impegnative, spingendo i giocatori a superare i propri limiti per migliorare le prestazioni… o anche solo sopravvivere. Le Arene inoltre garantiscono diverse ore di gioco extra, e il già annunciato ulteriore supporto nei prossimi mesi riesce a limitare il “difetto” della scarsa longevità della sola storia.

Odio

...forse troppo

- Il rovescio della medaglia è che alcune sfide forse sono troppo impegnative, e non nego che più di una volta la frustrazione ha preso il sopravvento. Anche durante l’avventura non mancano momenti in cui alcune sezioni fanno volare diverse imprecazioni, per cui se non siete giocatori particolarmente pazienti o se preferite esperienze più rilassanti tenete in conto che SIFU è comunque un gioco difficile e spietato, ma non ingiusto. Con la giusta pratica si può superare qualsiasi sfida, ma prima di vedere il risultato potrebbero passare ore o giorni di pratica. Esattamente come nelle vere arti marziali.

Bug sporadici

- Il massimo della frustrazione tuttavia avviene quando il fallimento non è dato da una mancanza nostra, ma per colpa del codice del gioco. Sia chiaro, si tratta di eventi abbastanza rari, ma mi è capitato di vedere nemici che sparivano o si incastravano in muri rendendo impossibile colpirli, compenetrazioni grafiche e animazioni che non funzionavano correttamente, costringendo a volte a dover riavviare un livello per colpa di questi problemi. Speriamo che nei prossimi giorni arrivino delle patch correttive che risolvano la situazione, ma al momento è doveroso segnalare questi inconvenienti.

Tiriamo le somme

SIFU è un’esperienza dura e spietata, ma anche in grado di regalare grandi soddisfazioni per chi ha la pazienza di imparare a padroneggiare le arti marziali. La sensazione di essere in un film d’azione come John Wick o Matrix è accentuata dalle numerose citazioni, e si nota l’amore degli autori per questo genere di pellicole, tanto da inserire delle sfide dedicate nella nuova modalità Arena. Questa novità aggiunge diverse ore di gioco e si è rivelata ricca di contenuti diversificati, con ulteriori livelli in arrivo nei prossimi mesi. Non posso quindi che consigliare l’acquisto di SIFU a chiunque voglia mettersi alla prova e non ha paura di un livello di sfida piuttosto alto, poiché è un gioco che resta impresso a lungo.
8.5

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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