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Rogue Company

Rogue Company - messo alla prova

Dopo aver disputato un po’ di match e aver dato tempo ai server del gioco di stabilizzarsi, siamo finalmente pronti per raccontarvi pregi e difetti di Rogue Company, il nuovo sparatutto multigiocatore sviluppato da alcuni dei creatori di titoli come Smite, Paladins e Realm Royale. Scopriamoli insieme nella nostra prova.
Dopo aver disputato un po’ di match e aver dato tempo ai server del gioco di stabilizzarsi, siamo finalmente pronti per raccontarvi pregi e difetti di Rogue Company, il nuovo sparatutto multigiocatore sviluppato da alcuni dei creatori di titoli come Smite, Paladins e Realm Royale. Scopriamoli insieme nella nostra prova.

Rogue Company, questo il titolo della prima IP di First Watch Studios, è uno sparatutto multigiocatore a squadre con visuale in terza persona, attualmente disponibile in Early Access, che mette i giocatori nei panni di mercenari fuorilegge in un futuro alternativo. Lo scopo del gioco è quello di portare alla vittoria il proprio team in diverse tipologie di incontri 4vs4, tutti basati su obiettivi e suddivisi in round. Per farlo, i giocatori possono selezionare il proprio alter-ego tra i 13 presenti attualmente nel titolo, ognuno dei quali dispone di un proprio set di armi, di abilità uniche e di potenziamenti personalizzati. Da questo punto di vista, Rogue Company punta infatti molto sulla varietà, proponendo personaggi estremamente differenti tra loro sia per quanto riguarda la abilità sia per quanto riguarda gli equipaggiamenti.

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Abbiamo per esempio Lancer, una free-runner amante dei fucili automatici che sfrutta le sue doti atletiche per ridurre al minimo il rumore dei propri passi, Dima, un esperto di esplosivi che privilegia le armi a corto raggio e che dispone di un lanciagranate caricato con proiettili che rilasciano 3 mini-granate ad alto tasso di letalità, Ronin, una street-racer giapponese armata di una tradizionale katana, Phantom, un'assassina modificata geneticamente specializzata nell’uso delle armi a distanza e che rallenta la rigenerazione della salute dei nemici quando li colpisce, Scorch, una fuorilegge immune al fuoco e che può potenziare per un breve lasso di tempo le proprie armi con lo stesso elemento, e così via. In aggiunta alle caratteristiche base, ogni personaggio può poi essere potenziato durante i match spendendo i crediti ottenuti abbattendo gli avversari, completando obiettivi o aggiudicandosi i round. Attraverso un menù dedicato, accessibile solo nelle pause tra i vari round, il giocatore può infatti acquistare nuove armi, potenziare quelle già in suo possesso, comprare esplosivi o sbloccare vari perks, che vanno a influire sulle capacità del giocatore in modo specifico, sbloccando nuove abilità o migliorando quelle base, o più generico, modificando le capacità offensive o difensive del personaggio per il resto della partita. Come ormai tradizione, Rogue Company offre inoltre al giocatore la possibilità di personalizzare esteticamente i vari personaggi o le armi con skin dedicate e di sbloccare emote e spray da utilizzare per esultare durante gli scontri.

MX Video - Rogue Company

Per quanto riguarda le modalità di gioco, lo sparatutto di First Watch Studios al momento offre 3 diverse tipologie di sfide su 7 mappe differenti. Nella prima, denominata “Demolition”, una squadra deve posizionare e far detonare un esplosivo mentre l’altra cerca di impedirglielo. In entrambi i casi si ottiene un punto e il primo team che ne mette a segno 7 vince. In questa modalità, quando un giocatore finisce a terra non può rientrare e deve aspettare il round successivo. Nella seconda modalità, ovvero “Strikeout”, le squadre combattono per il controllo di alcune zone sulla mappa. In questa modalità i giocatori hanno la possibilità di tornare in battaglia dopo essere finiti al tappeto, ma il numero di respawn non è infinito. Ogni squadra ne ha 12 e la prima che arriva a zero perde il round. E’ però importante tenere a mente che non sono solo le uccisioni a far diminuire il contatore delle “vite” a disposizione del team. Ogni volta che una squadra riesce a occupare e a mantenere il controllo di una zona per un certo lasso di tempo, la squadra avversaria perde infatti un respawn, avvicinandosi inesorabilmente alla sconfitta. Anche in questo caso gli incontri sono suddivisi in round e vince la squadra che per prima arriva a 5. La terza e ultima modalità attualmente disponibile nel gioco si chiama “Extraction” ed è una sorta di mix nel quale vince il round la squadra che per prima annienta l’altra o che riesce a occupare e controllare per un certo periodo di tempo le zone obiettivo presenti sulla mappa. Anche in questo caso la vittoria va al team che raggiunge per primo i 5 punti e non sono previsti respawn.

Al termine di ogni incontro, ogni giocatore viene ricompensato con un certo numero di punti esperienza e con dei crediti, che possono poi essere spesi per acquistare nuovi personaggi, nuove skin o nuove emote. Nello store accessibile dal menù principale è inoltre possibile acquistare “pacchetti” di crediti con valuta reale, così da poter sbloccare subito un contenuto specifico senza dover necessariamente raccogliere la cifra necessaria giocando. Queste caratteristiche, di fatto, tradiscono la natura free-to-play del titolo, che una volta uscito dalla modalità di accesso anticipato permetterà infatti ai giocatori di scaricare il client e giocare senza costi con un numero ridotto di contenuti. Allo stato attuale, i giocatori possono invece acquistare uno dei tre Founder’s Pack disponibili, che garantiscono l’accesso a un numero di personaggi variabile in base al costo più alcuni contenuti extra. Tutte le versioni condividono invece il numero di modalità e mappe, alle quali si aggiungono due pratici tutorial che permettono di familiarizzare con i concetti base del gioco. E’ inoltre opportuno segnalare che Rogue Company supporta il cross-play tra tutte le versioni disponibili basato sul sistema di input ( chi gioca con il pad può incontrare solo altri giocatori che usano questo tipo di controller indipendentemente dalla piattaforma a differenza di chi usa mouse e tastiera), che può comunque essere disabilitato in qualunque momento dal menù opzioni dedicato.

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Pad alla mano, Rogue Company si è rivelato immediato e divertente, specie se giocato con una squadra fissa e con la possibilità di comunicare tramite chat vocale. Il sistema di ping contestuale al momento infatti non è al pari di quello di altri titoli simili (Apex Legends su tutti) e questo rende decisamente più complicato coordinarsi con altri giocatori senza comunicare verbalmente, specie se ci sono differenze per quanto riguarda il livello di abilità o lo stile di gioco. Diversamente da quanto sarebbe facile pensare, la tattica e la strategia rivestono infatti un ruolo fondamentale nel titolo di First Watch Studios in qualunque modalità rendendo molto complesse, per non dire praticamente impossibili, le azioni solitarie. Il sistema di controllo, al netto di una configurazione di default piena di scelte incomprensibili, ricalca gli standard del genere e, dopo le opportune modifiche, restituisce un buon feeling mentre lo stesso non si può dire della realizzazione tecnica. Nonostante una resa complessiva più che accettabile, il comparto tecnico di Rogue Company mette subito in mostra alcuni evidenti limiti tecnici, specie per quanto riguarda le animazioni e la gestione delle collisioni. Anche il comparto sonoro non brilla particolarmente, sia per quanto riguarda la colonna sonora “evanescente” sia per quanto riguarda gli effetti di gioco, tutti abbastanza anonimi. Decisamente più convincente l’aspetto relativo al design dei personaggi, tutti molto ben caratterizzati, e al level design, che spazia dai grattacieli futuristici ai paesini italiani passando per aree industriali e zone portuali. Da questo punto di vista, l’unico appunto riguarda la dimensioni delle varie mappe, sempre piuttosto contenute, ma presumibilmente si tratta di una precisa scelta da parte degli sviluppatori per rendere gli sconti rapidi e adrenalinici.

Allo stato attuale il titolo soffre purtroppo di qualche sporadico problema di stabilità durante gli incontri e nelle lobby, ma è sempre opportuno ricordare che si tratta di un gioco ancora in sviluppo e che presumibilmente molte delle problematiche verranno risolte prima dell’uscita del gioco completo (al momento non è ancora stata comunicata una data e/o un periodo) . Lo stesso discorso vale per il numero di modalità e per la quantità di personalizzazione. Gli sviluppatori hanno già annunciato la volontà di continuare a espandere il titolo su base trimestrale con nuove tipologie di scontri ( intenzione tra l’altro già confermata con il rilascio di una modalità in più rispetto alle due presenti inizialmente) e nuovi elementi con cui personalizzare i vari personaggi. Nei prossimi mesi arriveranno inoltre alcune aggiunte interessanti legate alla biografia dei fuorilegge, che potrebbe presumibilmente essere legata all’evoluzione del gioco, alla gestione dell’identità del giocatore e a delle misteriose “Mastery Rewards”, che probabilmente permetteranno di sbloccare personalizzazioni speciali raggiungendo specifici risultati con un personaggio.

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Nel complesso Rogue Company si è rivelato comunque molto interessante, soprattutto grazie a un gameplay che prende le distanze dalle derive degli innumerevoli Battle Royale per offrire ai giocatori sfide più tattiche, il tutto senza rinunciare all’immediatezza e alla rapidità degli scontri. Allo stato attuale è difficile dire se il primo titolo di First Watch Studios riuscirà a ritagliarsi il proprio spazio nel panorama super affollato degli sparatutto a squadre free-to-play, ma ha sicuramente un paio di caratteristiche interessanti che, se ben sfruttate e supportate da una realizzazione tecnica un po’ più solida, potrebbero permettere al gioco di catturare l’attenzione dei giocatori che preferiscono questo tipo di gameplay alla frenesia degli sparatutto più recenti.

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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