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Alone in the Dark (2008)
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Alone in the Dark - Hands-on

A circa un mese dall'uscita del gioco nei negozi, Atari ci ha inviato una versione preliminare di Alone in the Dark, il nuovo action-adventure horror made in Eden Studios. Ovviamente non abbiamo rifiutato la ghiotta possibilità di giocarlo in anteprima: eccovi le nostre prime impressioni.

Alone in the Dark - Hands-on

Atari ci ha gentilmente fornito una versione del gioco content complete, ossia con tutti i contenuti (storia, audio, livelli, gameplay) al loro posto, a cui mancano solo gli ultimi ritocchi e correzioni prima di andare in stampa. Nonostante questo, però, non possiamo purtroppo descrivervi tutto il gioco: l'editore ci ha chiesto di parlare esclusivamente dei primi due episodi e di un particolare capitolo del terzo episodio. Ma anche così, siamo sicuri di potervi fornire un'idea precisa di quello che vi aspetta nei negozi il 20 giugno.

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L'avventura inizia immergendo il giocatore con lo stesso espediente usato da Bioshock, ossia presentandoci una situazione di cui non sappiamo nulla, dapprima come inermi spettatori e dandoci poi il compito di esplorare poco a poco le cause del nostro coinvolgimento. Il gioco si apre con una scena in una sorta di infermeria improvvisata nella stanza di un palazzo, mentre due individui discutono animatamente con un terzo più anziano, e qui la prima sorpresa: è tutto doppiato in italiano in maniera molto convincente. Osserviamo la scena con gli occhi di Edward Carnby, il protagonista del gioco, appena risvegliatosi su un lettino: subito dopo aver aperto gli occhi, vediamo l'immagine sfocarsi ed una scritta a video ci invita a sbattere le palpebre premendo lo stick destro. Un battito e via, l'immagine si rimette a fuoco, ma per qualche minuto dovremo continuare a farlo frequentemente. Il motivo di ciò sembra essere il fatto che Edward sia stato pesantemente drogato, infatti gli altri presenti nella stanza parlano di lui come di un individuo estremamente pericoloso. Dopo una serie di dialoghi, uno dei tre ci intima di seguirlo, mentre tutto intorno trema. La visuale è ancora in prima persona, ci infiliamo in un corridoio quando il palazzo inizia ad essere scosso come da un terremoto, strane "cicatrici" appaiono e scompaiono sui muri, ed il nostro compagno viene divorato da una qualche entità invisibile dietro una porta.

Terminata questa prima sequenza introduttiva, ci troviamo a dover fuggire dall'edificio che, posseduto da una qualche entità occulta, sta cadendo a pezzi con incendi che scoppiano ovunque. Da questo momento la visuale passa in terza persona. La telecamera è di tipo fisso, ossia ci inquadra da posizioni prefissate nei livelli senza possibilità di ruotarla per guardarci intorno. E'una scelta che, seppur fedele alle origini del gioco, non mi ha soddisfatto appieno, perchè impedisce di volgere velocemente lo sguardo in zone non coperte dalla telecamera. Gli sviluppatori hanno fortunatamente inserito la possibiltà di passare velocemente alla visuale in prima persona, la quale ci permette di guardarci intorno liberamente, ma purtroppo ogni volta che si afferra un oggetto o si interagisce con qualche elemento dello scenario, questa passa di nuovo in terza persona, costringendoci a spostarci spesso da un'inquadratura all'altra, disorientando un pò il giocatore. Sempre riguardo alla telecamera, ho anche trovato scomodo il fatto che, quando ci sono nemici da combattere usando i vari oggetti reperibili negli ambienti, questa venga posta esattamente alle spalle del protagonista, il quale risulta così al centro dello schermo: questo rende più difficile calcolare le distanze con chi si ha di fronte, che risulta spesso coperto da Edward, per sferrare attacchi precisi. Una telecamera "alla Resident Evil 4", con il protagonista nella parte sinistra dello schermo e la possibilità di ruotarla insieme a lui, mi sarebbe piaciuta maggiormente e sarebbe stata funzionale sia all'uso degli oggetti che all'esplorazione del luogo. Si tratta comunque di valutazioni di carattere estremamente soggettivo, e comunque il gioco rimane lo stesso ampiamente godibile.

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Ciò per cui il nuovo AitD stupisce, anche solo nei primi capitoli di cui mi è concesso parlarvi, è la grande cinematograficità delle scene e la varietà di situazioni in cui ci troveremo: nei primi due capitoli mi sono trovato a combattere uomini posseduti da una forza sconosciuta, farmi strada in un palazzo che sta per crollare, percorrerne le pareti esterne oscillando aggrappato a cavi elettrici, e dulcis in fundo a guidare un'automobile dapprima in un angusto garage e poi per le vie di New York, in una sequenza adrenalinica mentre le stesse vengono letteralmente lacerate dall'ignota forza demoniaca che poco prima mi perseguitava nel palazzo dove tutto è iniziato. E non finisce qui, perchè dal terzo capitolo ci si trova in pieno Central Park, vero teatro del gioco e anch'esso profondamente corrotto e mutato, con la possibilità di esplorarlo liberamente rubando automobili e altri veicoli per muoversi più velocemente, saltando crepacci ed interagendo con altri personaggi della storia.

Grande importanza hanno poi gli oggetti che possiamo trovare un pò ovunque esplorando ciò che ci circonda - a terra, negli armadi, nei cestini dei i rifiuti del parco, o addirittura frugando negli abitacoli delle automobili (è possibile anche accendere la luce sul tettino per vederci meglio!). Oggetti come pistole, accendini, bottiglie di liquido infiammabile, stracci, spray anti-zanzare, sedie, asce, estintori e così via, che combinati insieme in maniera creativa ci permettono di abbattere nemici o superare zone apparentemente invalicabili. Ad esempio gli estintori sono utilissimi sia per sfondare le porte chiuse, che si rompono in maniera sempre diversa e realistica, sia per spegnere i fuochi che ci impedirebbero altrimenti di passare. Combinare una bottiglia d'alcool con uno straccio ed usando poi un accendino ci permette di creare utilissime bombe molotov, oppure versando dell'alcol nella canna della pistola otterremo proiettili infuocati, estremamente dannosi per i nostri nemici, sensibili al fuoco. Per proseguire nei capitoli mi sono poi trovato a dover risolvere dei puzzle, che mi hanno ricordato molto quelli del primo, mitico gioco della serie: in un capitolo del secondo episodio mi sono ad esempio trovato a girare a lungo in un garage oscuro rovistando tra le auto, cercando qualsiasi cosa mi permettesse di abbattere una saracinesca che mi separava dall'uscita, quando improvvisamente mi è venuto in mente di dar fuoco a delle travi di legno che, una volta bruciate, hanno rivelato un passaggio. Da questo punto di vista i designers di Eden Studios sono riusciti a creare un'ottima fusione tra avventura classica ed azione - spesso anche molto adrenalinica - unendo i due mondi con rara efficacia.

Una delle cose che mi ha poi meravigliato sin dai primi attimi di gioco è l'incredibile dettaglio di molte delle textures impiegate, unite ad efficaci effetti di normal mapping: già nella primissima scena, quando Edward è steso sul lettino, è possibile contare i fili di cotone che compongono la trama del lenzuolo, oppure camminando vicino una parete di mattoni ne ammiriamo l'elevato realismo, o ancora nei primi piani del protagonista possiamo osservare nel dettaglio le rughe, cicatrici e le imperfezioni della pelle che solcano il suo volto. Non tutte le textures del gioco sono di tale fattura, ma spesso mi sono ritrovato ad ammirare l'elevatissimo dettaglio di questa o quella superficie. L'effetto del fuoco e la resa del legno che brucia carbonizandosi poi sono stupendi, così come lo sono le inquadrature altamente scenografiche di cui gli sviluppatori hanno disseminato i livelli analizzati, che fanno largo uso di filtri vari per aggiungere spettacolarità alle scene. Sull'altro piatto della bilancia, per quanto riguarda la resa visiva del gioco, metterei invece il motore di illuminazione che non sempre convince appieno, e soprattutto le animazioni dei personaggi secondari che talvolta si muovono in maniera poco reale, "recitando" goffamente le scene a loro assegnate.

Ho avuto modo di testare anche il tanto chiacchierato "sistema DVD": nel menu di pausa del gioco è presente uno schermo televisivo con una barra in basso sulla quale sono indicati tutti i momenti nei quali possiamo saltare come se stessimo saltando avanti ed indietro con un lettore DVD. Questo è possibile farlo in ogni momentoper tutti i capitoli di tutti gli episodi del gioco, tranne che per l'ultimo episodio, i cui capitoli rimangono bloccati finchè non si sarà completato un certo numero di capitoli del gioco. Sinceramente non ho trovato questa funzione particolarmente interessante, perchè quando mi blocco in un livello preferisco sbattere la testa finchè non riesco a superarlo piuttosto che scegliere la "via facile" di staltarlo, ma potrebbe magari aver senso per giocatori occasionali o meno esperti.

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In conclusione, le prime impressioni su Alone in the Dark sono decisamente positive: i ragazzi di Eden Studios hanno sottoposto la storica serie di Alone in the Dark ad un possente trattamento rinvigorente a base di next-gen, sfruttando il meglio delle tecnologie grafiche e di simulazione fisica oggi disponibili, ed unendo il tutto ad una storia di stampo cinematografico ed un gameplay che bilancia ottimamente azione ed avventura. Non ci resta ora che cercare la conferma di queste prime impressioni nel gioco finale, il 20 giugno: appuntamento quindi tra qualche settimana alla nostra recensione.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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