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Tekken 6
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Anteprima - Tekken 6

Dopo essere approdato nelle sale giochi nipponiche e poi di tutto il mondo, il nuovo capitolo della fortunata saga di Tekken sta per arrivare anche nelle case dei videogiocatori grazie alla conversione per le console di nuova generazione. E dopo essere stata un baluardo di casa Sony per tanti anni, la serie diventa finalmente multiformato, con Tekken 6 in arrivo anche su Xbox 360. Andiamo dunque a scoprire che cosa ci aspetta in quest'ultima edizione del King of Iron Fist Tournament.
Come ogni capitolo che si rispetti della serie, più o meno dal terzo episodio in poi, Namco Bandai ha sempre puntato più sul fattore fedeltà che sul fattore novità: Tekken 6 in questo non differisce dalle precedenti produzioni, riportando così in auge tutte le meccaniche di gioco viste nei precedenti episodi, arricchendole con qualche novità e dando al tutto un aspetto grafico e sonoro al passo coi tempi. Alcuni potrebbero storcere il naso per questo dato che molti, essendo ormai in piena “next generation”, si aspetterebbero qualcosa di più che qualche manciata di poligoni e un audio digitale ben fatto e curato. Tuttavia, Namco Bandai sa bene quali sono i punti di forza della serie, e propone quello che ha sempre fatto del suo picchiaduro uno dei più amati e più giocati di sempre. Anche i gamers più esigenti non potranno fare a meno di notare quanto sia ormai solida e ben collaudata la giocabilità del titolo, che vanta un parco mosse e personaggi davvero ricchissimo: il nuovo torneo del pugno di ferro vedrà infatti protagonisti ben 40 diversi personaggi, tra vecchie glorie e new entry come Alisa Boskonovich, Lars Alexandersson (figlio segreto di Heihachi Mishima), Azazel, Zafina, Miguel e Bob. Ovviamente sarebbe una mossa azzardata non inserire novità all'interno della giocabilità del titolo, ma Namco Bandai ha un'esperienza ormai più che decennale nel campo dei picchiaduro e sa bene come solleticare il palato anche dei videogiocatori più scettici: ci propone infatti diverse novità all'ormai consolidata giocabilità del titolo, che vanno dalla possibilità di lanciare agli avversari oggetti di vario all'aggiunta della barra del “Rage System”. Quest'ultima altro non è che una sorta di potenziamento a cui il nostro combattente potrà ricorrere nei momenti più critici dell'incontro, dato che si caricherà lentamente mentre subiamo i colpi più duri e ci darà la possibilità di sferrare potenti attacchi e ribaltare la situazione quando magari la partita sembrerà ormai persa.

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Ritorna anche in questo sesto capitolo la personalizzazione del personaggio, anche se in maniera molto più curata rispetto alla precedente installazione della serie: potremo quindi corredare il nostro fighter con gli oggetti che più ci aggradano e modificarne le acconciature. Da tenere presente che queste modifiche influiscono anche sulla giocabilità del titolo rendendo disponibile, a seconda di come viene personalizzato il combattente, alcune mosse speciali che non sarebbero altrimenti utilizzabili. La nostra speranza è che questo non sia un qualcosa di cui Namco Bandai dovrà pentirsi, dato che la calibrazione dei personaggi in un picchiaduro è senz'altro la cosa più importante e non ci piacerebbe che questi cambiamenti lasciati all'utente potessero snaturarne l'equilibrio.

Andando a soffermarci sul lato tecnico del gioco, non possiamo fare a meno di essere tutto sommato soddisfatti: la pulizia grafica pare buona e la realizzazione di tutto ciò che vediamo a schermo sembra ben fatta e al passo coi tempi, sia per quanto riguarda i personaggi che per quanto riguarda le 12 arene di gioco in cui condurremo i nostri scontri. Pur non facendo gridare al miracolo, quel che abbiamo finora potuto vedere ci soddisfa e ci fa ben sperare, dato che c'è ancora tempo per migliorare ulteriormente il tutto. Parlando delle arene di gioco ci piace la scelta di renderle distruttibili in alcune loro parti, rendendo l'interazione con esse senz'altro maggiore rispetto alle precedenti versioni. Il tutto non si limita a qualche muro o mattonella rotta: alcune arene sono in continuo movimento dato che vedremo ad esempio anche elicotteri cadere e distruggere ciò che sta alle nostre spalle, il tutto condito da un sistema meteo variabile che ci costringerà a combattere, a volte, sotto le sferzate della pioggia e del vento.

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Aspettiamo dunque con ansia il ritorno di Kazuya Mishima, pronto a pretendere il suo ruolo di leader strappandolo all'ormai capo della Mishima Zaibatsu Jin Kazama, suo figlio, vincitore dell'ultimo King of Iron Fist Tournament. Non ci resta che attendere fine anno per mettere finalmente le mani su quest'ultima fatica di Namco Bandai che, siamo sicuri, riuscirà a tenere alto il nome della serie.

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