Quest'oggi ha iniziato a circolare un rumor che come appassionati di videogiochi e come sito di informazione videoludica, ci lascerebbe allibiti se fosse vero. Il caporedattore di GameSpot Jeff Gerstmann, veterano dell'informazione videoludica con più di dieci anni di servizio alle spalle, è stato oggi licenziato dalla dirigenza CNET, proprietari del famoso portale americano. Il rumor è relativo al motivo del licenziamento: aver dato un voto di 6.0 nella sua recensione di Kane & Lynch: Dead Men.

Com'è potuto avvenire questo? Semplice: secondo l'indiscrezione circolante, Eidos, che ha lanciato una corposa campagna pubblicitaria per l'uscita del gioco, aveva acquistato degli spazi pubblicitari su GameSpot per "skinnare" tutto il sito con i volti dei due protagonisti, assicurandosi così ampia visibilità presso i moltissimi visitatori che lo frequentano ogni giorno. Quando è uscita la recensione, però, l'editore sembra sia stato contrariato al punto da chiedere la rimozione di tutte le pubblicità, rifiutandosi di pagare i compensi pattuiti. Questo avrebbe fatto infuriare i dirigenti CNET, che avevano già avuto problemi in passato con le recensioni di Gerstmann e che ne hanno chiesto l'immediata rimozione.

Risultato: un recensore sarebbe stato licenziato per aver dato la sua onesta opinione su un gioco. Certo, potrebbe essere non condivisibile, ma quella era la sua opinione.

La voce si è sparsa rapidamente sul web, addirittura il sito di fumetti satirici sui videogiochi Penny Arcade ha pubblicato una striscia sull'accaduto, ed il forum ufficiale di Eidos è stato talmente bombardato di lamentele che ha dovuto chiudere "per manutenzione".

Si tratta per ora di un rumor, anche se molto forte: di vero c'è il licenziamento di Gerstmann, ma il motivo non è ancora stato confermato ufficialmente e molto probabilmente non lo sarà mai, visto che Eidos e GameSpot si guarderanno bene dall'attirare ulteriore pubblicità negativa. Ma se tutto questo fosse vero, ci sarebbe solo da intristirsi per un avvenimento del genere, che potrebbe anche avere riflessi negativi sul resto del mondo dell'informazione videoludica "mainstream". Peraltro, la prossima volta che vedremo su GameSpot la recensione di un gioco che gode anche di copertura pubblicitaria sullo stesso sito, potremmo dubitare del fatto che il giudizio dato sia completamente onesto.

Per conto nostro, qualsiasi sia la motivazione del suo licenziamento, auguriamo a Jeff buona fortuna sui nuovi lidi nei quali approderà.