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Dishonored: La Morte dell'Esterno
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Recensione - Dishonored: La Morte dell'EsternoXbox OneGame

Dopo l'ottimo sequel dell'anno scorso, Arkane Studios ci riporta ora nell'universo di Dishonored insieme ad una vecchia conoscenza della serie: Billie Lurk, alias Meagan Foster, impegnata stavolta in una pericolosa caccia. Scopritene di più nella nostra recensione di Dishonored: La Morte dell'Esterno!

Il Gioco

Dopo gli eventi di Dishonored 2, la capitana della nave pirata Dreadful Wale ed alleata di Corvo Attano, Meagan Foster, decide di riprendere il suo nome originale di Billie Lurk con il quale l'avevamo conosciuta ne Il Pugnale di Dunwall, e di mettersi sulle tracce del suo vecchio capitano e mentore Daud. Dopo una breve ricerca che la porta a liberare Daud dalle grinfie di una setta di nemici, Billie si riunisce col suo vecchio alleato il quale, rivelandole di avere ancora poco da vivere, le affida un'ultima missione: uccidere l'Esterno. Sì, proprio l'essere sovrannaturale che ha dato i loro poteri a Corvo e Daud nel primo Dishonored ed alla principessa Emily Kaldwin, qualora il giocatore l'avesse scelta come protagonista, nel secondo episodio della serie. Ma come uccidere un essere onnipotente che risiede nell'Oblio, la dimensione oscura separata dalla realtà? Daud spiega a Billie dell'esistenza di una setta dedita allo studio dell'Oblio ed in possesso di un'arma capace di uccidere l'Esterno, e la mette quindi sulle tracce di questi individui.

Da qui in poi inizia un'avventura che ci porterà ad approfondire la storia dell'Esterno e dell'Oblio, di come questo sia nato e di quale sia il suo scopo nell'universo di Dishonored. Ma l'essere onnipotente non è di certo all'oscuro delle intenzioni di Billie, e sembra volerla addirittura aiutare nella sua impresa: le appare infatti all'inizio della sua ricerca donandole i suoi poteri. Invece del tipico marchio che aveva infuso sulla mano di Corvo Attano, però, le sostituisce braccio ed occhio destro con degli artefatti pregni del suo potere.

Questo dà quindi accesso a Billie a poteri speciali simili a quelli visti nei precedenti titoli della serie; se la piratessa disponeva già prima dell'incontro con l'Esterno della capacità di parlare con i ratti, utile per ottenere informazioni sui luoghi delle nostre missioni, a questa si aggiungono tre poteri unici: Somiglianza, che le permette di prendere le sembianze di un'altra persona per circolare indisturbata tra i nemici, Preveggenza, che le consente di librarsi in forma eterea sull'ambiente con la possibilità di individuare e marcare nemici ed oggetti per conoscerne sempre la posizione anche attraverso le pareti, e Dislocazione, simile allo spostamento rapido di Corvo che in questa variante le permette prima di mettere un segnalatore sulla posizione nella quale teletrasportarsi per poi saltare istantaneamente in quel punto anche durante un combattimento.

MX Video - Dishonored: La Morte dell'Esterno

Non essendo però legati ad un marchio dell'Esterno, le meccaniche di gestione di questi poteri sono un po' diverse rispetto a quelle viste in passato. Per prima cosa sono spariti gli elisir di recupero del mana: Billie ha una barra del mana che si consuma con l'uso dei poteri, ma invece di essere ripristinata con degli elisir questa si riempie autonomamente poco dopo l'uso. Inoltre non troviamo più la possibilità di sbloccare e potenziare poteri usando le rune, completamente assenti in questo gioco; i tre poteri che ci vengono dati all'inizio dell'avventura sono esattamente gli stessi con i quali la termineremo, senza modifiche.

Ritorna invece la possibilità di recuperare amuleti d'osso nascosti nell'ambiente per dotarci di abilità aggiuntive o potenziare quelle esistenti (come migliorare la salute massima, aumentare la portata dei salti e così via), con tanto di sistema di crafting per creare nuovi amuleti dopo aver distrutto quelli che non ci servono. Anche il sistema di gestione della salute rimane invariato, con la possibilità di recuperarla mangiando cibo o usando appositi elisir.

Per il resto, l'avventura si svolge più o meno come nei precedenti titoli della serie: le 5 missioni che compongono la storia ci presentano ambientazioni aperte nelle quali muoverci come vogliamo con visuale rigorosamente in prima persona, agendo per strada o saltando tra tetti, balaustre e ponteggi, con la possibilità di affrontare i gruppi di nemici in maniera diretta oppure tramite un approccio stealth. Nel primo caso ci vengono in aiuto armi balistiche, granate, mine e combattimenti corpo a corpo, mentre nel secondo caso è importante sapersi muovere inosservati facendo buon uso di Somiglianza e sfruttare Premonizione per tenere sempre sotto controllo la posizione dei nemici.

Ogni missione ci fornisce come da tradizione vie multiple per raggiungere i nostri obiettivi; per infiltrarci nella più grande banca di Karnaca possiamo ad esempio decidere di procurarci del laudano presso un locale farmacista, per immetterlo nel sistema di ventilazione dell'edificio ed addormentare così tutti al suo interno, oppure possiamo ignorare questa possibilità e vedercela con le molte guardie della struttura. Oltre a questo, Arkane ha ora introdotto anche un nuovo sistema di contratti che ci permette di ottenere un paio di missioni secondarie - dall'assassinio di specifici personaggi a compiti più particolari come l'eliminazione di tutti gli abitanti di un livello tranne uno - per ognuna delle mappe, così da prolungare l'esperienza di gioco.

Seguendo unicamente la storia principale a difficoltà normale, infatti, Dishonored: La Morte dell'Esterno si completa in circa 8-9 ore, alle quali potrete aggiungere diverse ore se vorrete perseguire tutti gli obiettivi secondari di ogni missione e completare tutti i contratti. Il gioco include anche due diversi finali, ma vederli entrambi comporta il semplice ricaricamento di un salvataggio prima della fine, premesso che abbiate completato tutti gli obiettivi dell'ultima missione che attiveranno la scelta alla base del secondo finale. Una volta terminato il gioco, inoltre, è possibile rigiocarlo interamente in modalità Partita Originale+, che sostituisce i poteri di Billie con alcuni di quelli visti in Dishonored 2 così da permetterci di rivivere le varie situazioni in maniera diversa. Insomma, le opportunità di rigiocare il titolo per i più appassionati sicuramente non mancano. Segnalo infine, come da tradizione Bethesda, la completa ed ottima localizzazione italiana del gioco.

Amore

Storia dell'Esterno e conclusione di un'era

- Oltre al fatto di offrirci l'opportunità di tornare a divertirci con uno dei più bei franchise nati durante questa generazione, Dishonored: La Morte dell'Esterno risulta imperdibile per i fan di Dishonored sia perché ci permette di scoprire i segreti dietro all'esistenza dell'Esterno, sia perché pone fine in maniera definitiva ad un'intera era narrativa per il franchise: il prossimo Dishonored, se mai ce ne sarà un altro, sarà un gioco molto diverso proprio per via di quanto avviene nel finale di Dishonored: La Morte dell'Esterno. E' quindi un'esperienza imprescindibile per i fan della serie, e Bethesda ha fatto benissimo a proporla come una mini-espansione stand-alone al prezzo di 29,99 Euro invece di proporla sotto forma di uno o più DLC per Dishonored 2: in questo modo può essere goduta anche da chi aveva magari venduto il gioco.

L'ottimo stealth di Dishonored

- E' sempre un piacere reimmergersi tra le strade ed i tetti di Karnaca, utilizzando i nostri poteri e le molte vie d'accesso alle varie zone per attraversare ogni area tanto silenziosi quanto letali: i nuovi poteri offrono interessanti opportunità, come quella di impersonare per breve tempo chiunque al quale riusciamo ad avvicinarci abbastanza (anche se stordito, purché non sia morto) e, come in passato, l'approccio stealth risulta essere sempre il più soddisfacente.

La bellezza di Karnaca

- Gli artisti di Arkane Studios non si sono risparmiati neanche stavolta, offrendoci splendide visuali e panorami. Se conoscete la serie sapete che l'approccio visivo non punta al fotorealismo ma più ad un aspetto dipinto, fumettoso; nonostante questo, o forse proprio grazie a questo, gli ambienti risultano sempre molto dettagliati ed interessanti tanto negli esterni, grazie a bellissime architetture urbane, che all'interno degli edifici. Il gioco presenta peraltro in copertina la dicitura "Xbox One X Ottimizzato", quindi sono curioso di vedere quali migliorie ci saranno sulla nuova console.

Odio

Un Dishonored light

- L'unica critica che si possa muovere a Dishonored: La Morte dell'Esterno è che, oltre a non introdurre nuove idee di rilievo (ma per un'espansione stand-alone di questo tipo era comunque prevedibile), va a semplificare quanto già visto in passato rimuovendo del tutto il sistema di sblocco ed evoluzione dei poteri tramite le rune, costringendoci a giocare con gli stessi tre poteri dall'inizio alla fine e rendendo così meno vario il gameplay. OItre a questo, nonostante non manchino gli enigmi da risolvere, si sente la mancanza di aree più complesse o con enormi enigmi meccanici come la villa di Jindosh vista in Dishonored 2.

Tiriamo le somme

Dishonored: La Morte dell'Esterno si conferma come un'ottima esperienza per tutti i fan della serie di Arkane Studios, andando a chiudere l'arco narrativo avviato col primo gioco e preparando il terreno per storie e personaggi completamente nuovi. Non raggiunge i picchi di Dishonored 2 principalmente a causa di semplificazioni nel sistema di poteri e nel level design, ma rimane comunque un titolo altamente consigliato per tutti i fan della serie.
8.3

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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