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DiRT 4
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DiRT 4 - prova su strada

Quando si parla di Rally videoludico non si può non pensare ai britannici Codemasters ed alla loro serie portabandiera, DiRT. Lo studio si appresta a lanciare a breve il nuovo episodio della serie DiRT 4, e ci ha dato così l'opportunità di provarlo con mano per scoprire tutte le novità del gioco. Eccovi le nostre impressioni.
La serie Colin McRae Rally, rinominata poi più semplicemente in DiRT, è da sempre la portabandiera del Rally su console: non vedevamo quindi l'ora di poter provare DiRT 4 nel corso di un recente evento di Codemasters presso la nuova e sfarzosa Microsoft House di Milano. La presentazione, dedicata esclusivamente alla stampa, ci ha permesso di provare con calma il gioco un paio d'ore prima che la location venisse aperta al pubblico curioso di misurarsi col nuovo titolo. Tra le varie postazioni a nostra disposizione, facevano peraltro bella figura due postazioni di guida con volante Thrustmaster TX Leather con pedaliera 3TPA PRO, sedile sportivo e relativa struttura tubolare. Una manna!

Prima di lanciarmi sulle postazioni Thrustmaster decido saggiamente di impugnare il gamepad e provare il gioco con la tradizionale postazione console. La versione del gioco messaci a disposizione da Codemasters era molto prossima a quella finale; si trattava comunque di una versione in inglese e priva di connessione online per dati e modalità multiplayer. Entrando dal menu Events possiamo scegliere tra le seguenti opzioni: Career, Competitive, Multiplayer, Freeplay, DiRT Academy e JoyRide. La DiRT Academy ci insegna le basi della guida consentendo a tutti coloro che non hanno mai provato un gioco della serie DiRT di capire come funziona e come guidare le autovetture. Fatto questo possiamo passare alla modalità JoyRide che presenta una serie di sfide casuali e di bassa difficoltà prima di scendere effettivamente in pista.

MX Video - DiRT 4

Ma per un’analisi approfondita di queste modalità meglio attendere la nostra imminente recensione, quindi per sfruttare al meglio il tempo a disposizione seleziono direttamente la modalità Carriera ed entro nella Disciplina Rally. Non ho molte scelte per quanto riguarda sia auto che pista ma, al contrario, posso navigare nel menu di Setup dove, come mi aspettavo, vi è un’ampia possibilità di impostazione per modalità di guida e parametri della vettura. Non voglio complicarmi la vita, ma soprattutto voglio capire quale livello di divertimento anche un principiante può ottenere da DiRT 4 e quindi seleziono il cambio automatico. Entro nella “DiRT Clubman Cup” e posso scegliere tra una Ford Fiesta R2 e una Opel Adam R2. Opto per l’Opel ed inizio il First Stage della mia Carriera affrontando la pista “Wildwood Forest – Sprint” in Michigan (USA). E’ una gara a tempo, ed il primo obiettivo è arrivare entro i primi 25 tempi. Il tracciato non è complesso e mi trovo subito benissimo dopo le prime curve. La macchina si lascia guidare molto bene simulando correttamente sia l’andamento delle ampie curve che quando scivolo sui cordoli della strada sterrata. La voce del co-pilota mi indica con poche parole come affrontare la strada mentre a video appaiono le indicazioni grafiche per circa 2 secondi. Comincio a prenderci la mano e subito aumento velocità finendo per investire staccionate di legno e pali metallici. Apprezzo da subito il lavoro fatto con l’audio perché i rumori cambiano a seconda di cosa investo e del tipo di terreno su cui mi trovo. La simulazione di guida appare molto realistica, e anche con tutti gli aiuti attivati il divertimento è veramente immediato. Ovviamente tutto mi viene perdonato, allora esagero un po’ e subito la macchina si ribalta mostrando in azione la fisica del gioco che distribuisce molto bene gli effetti dinamici ed i relativi danni sulla macchina. Nonostante tutto mi piazzo 19° ed ottengo Punti/Denaro spendibili nella Service Area per riparare danni o acquistare potenziamenti.

Esco dalla modalità Carriera e provo la Freeplay Championship. Anche qui non ho molte possibilità di scelta, probabilmente dovuto al Ranking basso che ho, ma comunque seleziono una Mitsubishi Space Star R5 ed affronto la pista “Sears Forest – Long”, sempre in Michigan (USA). Questo percorso è più articolato del precedente, con grandi pozzanghere e curve a gomito che devo ripetere per un certo numero di giri. Anche in questo caso provo a seguire i consigli del co-pilota ma la scarsa padronanza dei comandi mi impedisce di rispettare i suggerimenti. Nonostante questo mi diverto moltissimo e la macchina risponde benissimo alle derapate richieste da questo circuito più impegnativo.

E’ tempo di cedere il gamepad ad un collega e passare alla postazione Thrustmaster. Qui ci troviamo in un altro mondo, non solo perché il prezzo di questa attrezzatura è di quelli molto importanti, ma soprattutto perché, mai come in questo caso, ha senso usare la parola simulatore di guida domestico. Aiutato da un tecnico mi siedo sul sedile e chiedo solo di selezionare come setup del cambio la modalità semi-automatica. Parto su una strada di montagna e subito sento i feedback del terreno e dello sterzo che mi arrivano tramite il volante. Qui bisogna andare cauti con qualsiasi manovra per poter tenere in pugno la macchina. Ogni errore si ripercuote fedelmente sulla macchina che a questo punto non perdona più nulla. La voce del co-pilota è sempre la stessa, ma la guida è da professionisti o da fanatici dei simulatori di guida. Le curve sono spesso cieche, il percorso è tortuoso e l’impegno per impostare ogni curva è veramente tanto in quanto si sente notevolmente il peso della vettura. Più volte mi appoggio al bordo interno della montagna ed ogni volta l’auto si danneggia mostrando dalla mia visuale dell'abitacolo le incrinature del vetro e le ammaccature del cofano. Non riesco a finire la gara perché una curva sbagliata mi lancia in un burrone e stavolta la macchina non riappare magicamente sulla pista pronta a riprendere la gara, ma sullo schermo appare la scritta “Disqualified!”(squalificato). A parte il cambio, tutto il resto delle impostazione di questa gara non era sicuramente per novizi e questo mi ha reso perfettamente l’idea di cosa Codemasters intenda per esperienza di Rally impegnativa. Un ultimo commento lo riservo ai dettagli visivi e all'aspetto grafico, perché l’attenzione al dettaglio è presente in tutto il gioco provato, dai particolari degli interni delle vetture ai cambiamenti che la nostra auto subisce sia sporcandosi con fango e bagnato che deformandosi a causa dei nostri errori di guida.

Mi rendo conto di aver avuto solo un assaggio di DiRT 4, ma quello che ho provato non solo mi è piaciuto molto ma mi ha convinto di avere tutte le potenzialità per soddisfare gli amanti del rally videoludico; un titolo molto promettente sia per un pubblico non esperto di guida che per gli hardcore gamers dei simulatori di gare automobilistiche. Per saperne di più dovrete attendere la nostra recensione in arrivo attorno al periodo d'uscita del gioco, il 9 giugno.

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L'autore

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Amante degli animali, tecnologo, videogiocatore da sempre, passa dai Laboratori di Ricerca in Biologia Molecolare alle Multinazionali IT Americane nei gloriosi anni ‘90. La giornata perfetta: un paio di Martini molto secchi, Frank Zappa nelle orecchie, 3-4 ore divise tra Doom e Half-Life e al fianco la sua "ferocissima" bassottina a pelo duro.

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