Recensione - Dead Cells
di
Győző Baki / Baboy
P 6 ago 2018
Il Gioco

Il gioco ci vede nei panni di un misterioso guerriero appena resuscitato, che si ritrova però al posto della testa una fiamma capace di divorare le cellule dei nemici caduti per potenziare sempre più il guerriero stesso. Il guerriero si ritrova così a combattere in castelli pieni di demoni pericolosi, con aree che ad ogni passaggio mutano nella forma e nei contenuti. I combattimenti prendono spunto da parecchi giochi: le mosse acrobatiche di Prince Of Persia, gli attacchi con armi e oggetti dei Castlevania fino alle schivate tattiche di Dark Souls. Questo atipico miscuglio crea un gameplay veloce ed estremamente tecnico nonostante l'utilizzo di pochi tasti, che richiede parecchia attenzione poiché i nemici sono in grado di farci molti danni, riducendo in pochi colpi il guerriero in un mucchietto d'ossa che poi, di nuovo, verrà rianimato dalla sua mistica fiamma.
Ad ogni morte si ricomincia da capo, ma migliorandosi sempre più: esplorando le aree, sconfiggendo i nemici e completando i livelli è possibile ottenere sia monete spendibili nei negozi per comprare oggetti più potenti, sia soprattutto le anime dei nemici. Queste servono poi per ottenere dei potenziamenti permanenti che accompagnano il protagonista ad ogni run, permettendogli di causare più danni, aumentare la salute massima, amplificare la quantità di soldi ottenuti e così via, rendendo ogni nuova partita un po' più facile della precedente. Difficile finire il gioco alle prime partite anche per via di un protagonista inizialmente abbastanza debole, ma una volta capite le regole del gioco anche diventa facile migliorare le proprie statistiche aumentando così di volta in volta le percentuali di successo.
Ciò che più contraddistingue il titolo di Motion Twin, oltre a una grafica in pixel-art incredibilmente curata, atmosferica e ricca di dettagli, è forse la profondità del sistema di combattimento che ci mette a disposizione dozzine di armi, abilità e trappole differenti. Invece di prendere tutti semplicemente a pugni o a spadate, è possibile alternare bombe, fruste, magie elementali e molto altro. Con negozi che vendono armi di diverso tipo e aree segrete che nascondono armamenti da produrre, c'è qualcosa per ogni stile: combattimenti aggressivi corpo a corpo, più tattici dalla distanza, diretti ma cauti con schivate veloci da ninja e così via. Ogni area poi, oltre ai segreti, presenta spesso anche obiettivi secondari quali nemici ultradifficili che poi offrono ricche ricompense, oltre ad aree da raggiungere entro un tempo limite, anch'esse pieni di tesori fantastici.

In pieno stile Metroidvania i livelli presentano anche vie inizialmente inaccessibili che poi, a furia di giocare, troviamo il modo di imboccare grazie a nuove mosse che permettono al giocatore, per esempio, di arrivare più in alto. Con la generazione casuale delle aree a ogni partita, tanti obiettivi secondari e dozzine di stili di combattimenti differenti non ci sono mai due partite identiche, ed dovremo ogni volta adeguarci a stili differenti e alle nuove abilità ed armi guadagnate nelle partite precedenti. Dead Cells ha molta profondità, varietà ed una difficoltà parecchio alta che si rende accessibile poco a poco grazie ai potenziamenti e alle nuove armi; contando anche tutti i contenuti secondari, c'è tranquillamente materiale per dozzine di ore di gioco, ben oltre al superamento di quello che dovrebbe essere il livello finale. Ottima notizia anche la presenza di tutti i testi a video in italiano.
Amore
Distruzione pixelata
- Lo stile in pixel-art di Dead Cells è ormai un classico dei giochi indie, ma è altresì vero che lo stile grafico del gioco è incredibilmente dettagliato e fluido, sia grazie ad animazioni curatissime con tanti frame, sia anche per un utilizzo sapiente degli effetti particellari come le ombre e le luci che danno un'aria molto più vissuta e credibile (nonché piuttosto inquietante) alle ambientazioni del titolo. Risulta davvero soddisfacente soprattutto ridurre in brandelli i nemici, che spariscono in una nube di cenere colorata. Indubbiamente uno dei giochi 8-bit/16-bit più affascinanti in circolazione.Ottima profondità
- La varietà e la complessità di Dead Cells sono davvero impressionanti. Il gioco ci offre una incredibile quantità di armi differenti con usi totalmente diversi tra loro tra spade, fruste e frecce, abilità, magie, trappole di ogni genere e tanti modificatori che rendono ogni partita diversa dalla precedente. Ogni livello poi presenta aree segrete, sfide a tempo opzionali, e le possibilità di potenziarsi per le successive run sono tantissime. Vi aspettano dozzine d'ore di divertimento impegnativo e variegato!Acrobatico!
- Un elemento che mi è piaciuto particolarmente in Dead Cells è l'aspetto acrobatico del titolo. Non si tratta di un platform game eccessivamente hardcore alla N++ per intenderci, ma il level design prevede molti saliscendi, catene su cui salire o scendere, piattaforme da affrontare in ogni direzione, tanti salti ed i combattimenti stessi offrono mosse che da una parte sembrano prendere spunto da quelle acrobatiche di Prince Of Persia fino a quelle brutali di Mortal Kombat, il tutto in uno stile molto dinamico.Odio
Difficoltà che non fa sconti
- Un roguelite con elementi metroidvania e souls-like non poteva che ereditare anche la difficoltà spesso parecchio alta di questi generi, e questo certamente non è qualcosa che menzionerei come un difetto. Una cosa che potrebbe infastidire, invece, è il fatto che è molto facile morire per una disattenzione, perché l'invulnerabilità dopo un colpo subìto dura davvero poco, e se si è circondati da nemici è facilissimo essere uccisi in pochi secondi anche quando la partita sembrava andare bene, riportandoci al punto di partenza.Generazione limitata
- Il level design di Dead Cells è per forza di cose altalenante, per via del fatto che si tratta di aree generate casualmente che cambiano a ogni partita. Purtroppo però i blocchi con cui cui vengono composte le aree dal sistema di generazione casuale sembrano piuttosto limitati, tant'è che all'interno di una stessa partita può capitare di trovare stanze praticamente identiche tra loro, con magari anche nemici posizionati negli stessi punti. Questo va inevitabilmente ad intaccare la varietà a lungo termine del gioco, ed è un peccato perché invece sul fronte abilità ed armi la varietà non manca di certo.Tiriamo le somme
Dead Cells si propone come un potente ed appassionante gioco d'azione a scorrimento, che miscela elementi di più generi in un mix frenetico di combattimenti estremamente profondi e vari, e con uno stile artistico retrò ma incredibilmente curato e dettagliato. L'aderenza al genere roguelike porta con sé inevitabilmente alcune caratteristiche che potrebbero non piacere a tutti, come una difficoltà talvolta eccessiva ed un level design non sempre soddisfacente, ma se vi lascerete catturare dalle sue meccaniche vi risulterà difficile mollarlo per molto tempo. 8.5›
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